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SERIE C1 GIRONE G 2004/2005

 

a cura di Vittorio Salvatorelli

 

 

Dopo l'annata "particolare" in cui le due squadre campobassane si erano misurate con quintetti dell'Emilia Romagna, delle Marche e dell'Abruzzo, il campionato 2004/2005 è stato caratterizzato dal ritorno all'origine, con l'inserimento nel girone G e i viaggi verso Campania, Puglia e Basilicata. Un torneo dominato dalle squadre pugliesi (cinque su sei ai playoff) e che ha messo in evidenza ancora una volta problemi di gestione da parte della Federazione: il fatto che nell'era di internet si debba ancora accorgersi di irregolarità nei tesseramenti dopo che le varie squadre hanno giocato partite e punire queste squadre con sconfitte a tavolino che rendono irregolare il campionato è francamente incomprensibile. Analizziamo, squadra per squadra, la stagione appena trascorsa, andando rigorosamente in ordine di classifica finale.

Il campionato è stato vinto dall'Ostuni. Meritatamente. Una squadra che, dopo un piccolo assestamento nelle prime giornate di campionato, ha messo la freccia, operato il sorpasso in vetta alla classifica e mai più lasciato la prima posizione. Qualche perplessità aveva destato il cambio di allenatore dopo poche partite, ma alla luce dei fatti la mossa si è rivelata fra le più azzeccate dell'anno.

Il Corato si è dovuto accontentare della piazza d'onore. Pur lottando strenuamente fino a garaquattro della finale playoff, la formazione di coach Gatta non ha potuto nulla contro l'avversaria ostunese in una stagione che ha lasciato l'amaro in bocca in casa neroverde ma che può comunque essere considerata molto positiva, pur se "macchiata" dall'incredibile errore costato una sconfitta a tavolino e la possibilità di lottare fino all'ultimo per il primo posto in regular season.

In terza posizione troviamo il Marigliano, unica squadra campana a centrare i playoff. Un torneo fatto di alti e bassi (ma certamente le note positive sono ben più di quelle negative) quello del quintetto allenato da Fabozzi, un torneo coronato dall'approdo alla semifinale playoff, anche se contro la futura vincitrice non c'è stato molto da fare.

Una piccola sorpresa, non certo per il valore della squadra in sé ma per come si era conclusa la regular season, arriva dal Molfetta. Formazione "tosta" ma piuttosto "ingovernabile", ad un primo periodo abbastanza sfavillante ha fatto seguito una seconda parte di stagione regolare non sempre all'altezza. Un andamento altalenante confermato anche nei playoff, dove Teofilo e compagni hanno mostrato tutto il loro valore andando a vincere due volte a Cisternino con il Ceglie guadagnandosi la semifinale dopo aver perso in casa il retour match con la squadra brindisina.

Da una simil-sorpresa a una simil-delusione: il Ceglie era una neopromossa soltanto sulla carta, dato che aveva attrezzato un roster di tutto rispetto, certamente in grado di fare il salto di categoria. Il terzo posto in classifica dopo una regular season buona ma non ottima come ci si aspettava dava comunque qualche speranza, l'uscita nei quarti col vantaggio del campo lascia qualche dubbio sulla reale consistenza del quintetto di coach Romano.

Anche il Bernalda era partito con l'ambizione di vincere il torneo, pur cercando di non fare follie nel mercato estivo come nel campionato precedente. Un'annata tutto sommato buona quella dei ragazzi di Djukic, conclusa con l'uscita nei quarti dei playoff nella serie con il Marigliano, una serie che, come ha dimostrato il campo, alla vigilia non era per nulla facile.

Un campionato dai tre volti quello del Bisceglie. Inizio piuttosto buono, parte centrale da dimenticare, finale di regular season e playoff su ottimi livelli, con il Corato che ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per superare nei quarti Della Felba e compagni.

Annata storica per la Phlogas Campobasso. I playoff sono stati ampiamente meritati da una formazione che per l'ennesima volta ha migliorato il risultato della stagione precedente, peraltro facendolo in un girone ben più duro dell'ultimo a cui aveva partecipato. L'uscita nei quarti contro la futura promossa in B2 non macchia per nulla il campionato degli uomini di Fabio Ladomorzi, fra i quali non si può non citare Michele Guida, mvp stagionale con piste di vantaggio sui compagni.

Il Santa Maria a Vico è la squadra che ha acciuffato la nona posizione, quella che le ha consentito di evitare i playout. Ma le ambizioni di inizio anno per i casertani erano quelle di entrare nei playoff: non averlo fatto - nonostante i due punti avuti a tavolino per i guai del Corato (ma c'è da ricordare come i vicani siano una delle "penalizzate" dalle sconfitte a tavolino per tesseramenti irregolari) - getta un'ombra sull'annata dei ragazzi di coach Salanti.

Il decimo posto è toccato all'It Store Outlet Campobasso. Una squadra che ad inizio stagione puntava all'ingresso nei playoff ma che ha dovuto accontentarsi dei playout, peraltro condotti con autorità salvandosi al primo turno con un secco 2-0 sul Castellaneta in un campionato in cui Sabatelli e compagni hanno pagato la partenza falsa che ha portato al cambio in panchina, con Mimmo Biello che ha lasciato il posto ad Umberto Anzini. Mvp ancora una volta Marco Florio, anima e cuore del Ferentinum, ma una citazione spetta di diritto anche ad Andrea Luzzi, baluardo sotto le plance.

Il Monte di Procida ha vissuto una stagione sempre intorno alla nona-decima-undicesima posizione: l'ingresso nei playout è la logica conseguenza di un torneo più che positivo in cui i campani avevano l'obiettivo di salvarsi e l'hanno raggiunto pienamente già al primo turno della poule salvezza.

Un discorso simile può essere fatto per il Casagiove: partita con l'ambizione di restare in C1, la formazione di Pappacena ha raggiunto l'obiettivo, pur facendo un po' più di fatica rispetto al Monte di Procida, da cui è stata sconfitta nel primo turno dei playout. Il netto successo in garatre con il Cava de' Tirreni ha dato la meritata salvezza alla squadra campana.

Ultima delle "elette" a rimanere in categoria è la Partenope Napoli. La giovanissima squadra allenata da Massaro ha peccato certamente di inesperienza in un torneo molto duro ed ha rischiato seriamente anche la retrocessione diretta. Poi la rinascita, con l'impresa di garatre a Castellaneta che corona una stagione soffertissima ma conclusa con l'esultanza della salvezza.

Il Castellaneta apre l'elenco delle retrocesse. Tantissimi problemi in regular season per la formazione jonica, con tre allenatori diversi e una lunga serie di sconfitte consecutive, poi l'approdo ai playout con la possibilità di giocarsi il secondo turno col vantaggio del campo ma la sconfitta nella gara decisiva per la permanenza in C1. In arrivo, comunque, il ripescaggio.

Deludente l'annata del Cava de' Tirreni. Partita molto male, la squadra di coach Pinto solo a tratti è sembrata in grado di conquistare la salvezza, trascinata dalle prestazioni super di Grassitelli e - per un breve periodo - di Postiglione. Ma la storia insegna che non è possibile basare tutto il gioco di una squadra su un solo giocatore, per quanto fortissimo. Il crollo in garatre a Caserta ne è la chiara testimonianza.

Un vero disastro: non si può non definire in questo modo il campionato del San Giorgio del Sannio. Squadra costruita per accedere tranquillamente ai playoff, ma fin da subito con enormi problemi, la formazione sannita non ce l'ha fatta ad evitare l'ultimo posto in regular season e la conseguente retrocessione diretta in C2. Delusione completa.

 

 

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