CENTRO FORD MOLFETTA - STAMPLAST CEGLIE 58-71   (9-16, 29-30, 44-49)

 Arbitri: Fascia (Isernia) e Faustoferri (Bojano - CB)

 Note: 

Successo meritato per il Ceglie sul campo del Centro Ford Molfetta, al termine di un match che ha visto i brindisini quasi sempre avanti. L’aria di casa emoziona gli uomini in biancoazzurro che non trovano il canestro per quattro minuti e vanno sotto 7-0. Il break esterno, trascinato da Bosco e Villani, traina il 9-16 del primo quarto. Il Molfetta fa fatica in attacco ma regge in difesa, così il divario resta nei limiti; quando Gramajo scalda la mano le sue triple portano prima al pari (21-21 al 15’), poi al sorpasso del Molfetta a pochi secondi dalla sirena di metà gara. Al 20’, comunque, è davanti il Ceglie di un punto, 30-29. D’Andrea e Marchionna dettano ottime trame offensive, ma sono le penetrazioni di Villani e il tuttofare Bosco a creare i danni più seri alla retroguardia molfettese. Il primo tempo del Molfetta si riassume nel 3/14 da tre e nel fatto che Gramajo segna 15 punti, più della metà del totale di squadra.

La seconda frazione si apre con due triple, dello stesso argentino Emiliano Gramajo e del rientrante Francesco Colucci (buona la sua prova), che sembrano essere il segno della svolta. Non è così, dopo aver allungato sul 37-32, il Centro Ford si blocca e subisce un primo parziale di 9-0 (37-41), poi Teofilo va in panchina con quattro falli al 25’. Bosco e Villani sono infallibili, Marchionna va spesso in lunetta e il Ceglie vola, sospinto dai numerosi tifosi che hanno seguito la squadra in trasferta. Il terzo quarto si chude sul 44-49 per gli ospiti, poi la partita si chiude grazie ai soliti due, Villani e Bosco. La coppia traina il 49-58, poi Gesmundo accorcia da 3 punti (53-58). È questo l’ultimo segnale di vita dei padroni di casa, che negli ultimi cinque minuti di gioco segnano appena cinque punti, compresa un’inutile tripla di Colucci sulla sirena. Si chiude sul 58-71, con il Ceglie meritatamente vittorioso e il Molfetta che è sembrato quasi svogliato e con poca voglia di lottare, salvo qualche eccezione.

Michele Bruno

GETEA PARTENOPE NAPOLI - POL. CAVA DE´ TIRRENI 91-72   (21-21, 46-45, 65-63)

 Arbitri: Pirrotta e Meduri (Reggio Calabria)

 Note: 

Partita bella e vibrante che la Getea fa sua con uno straordinario finale ed un Mennitti immarcabile. Pronti via, il primo affondo con Sorge su tutti, poi Pinto richiama i suoi e si passa da un primo parziale di 12 a 4 per gli uomini di Massaro ad un 19 a 17. Equilibrio costante per tutti e due i quarti con sorpassi a vicenda ed un Mennitti che mantiene a galla i suoi con tiri impossibili. Gira bene tutta la squadra dei Cavalli di Bronzo, e Massaro fa giocare tutti gli effettivi.

Nel terzo quarto si rientra sul 46 a 45, ma è il nervosismo il problema per i ragazzi di Massaro, che subiscono 4 tecnici nel giro di appena sette minuti nel terzo Quarto. Cava che sembra padrona della gara, ma ancora una volta Mennitti prende la squadra sulle spalle e la porta in vantaggio supportato da un buon Dubbio al rientro dopo una settimana passata in sala medica. Buona anche la regia di Gulemì, ma sono ancora una volta tutti gli effettivi schierati da coach Massaro a rendere al meglio, nessuno è entrato senza impegno, tutti al massimo, per una vittoria che scaccia via due brutte sconfitte esterne, ed adesso tanto impegno per una settimana ancora più impegnativa, in attesa della difficilissima trasferta di Bernalda.

Ufficio stampa Partenope Basket

PHLOGAS CAMPOBASSO - IT STORE CAMPOBASSO 63-66   (18-17, 33-37, 49-51)

 Arbitri: Cleri (Fermignano - PU) e Marota (San Benedetto del Tronto - AP)

 Note: Spettatori 700 circa. Tiri da due: Phlogas 15/36 (42%), It Store 15/39 (38%). Tiri da tre: Phlogas 5/20 (25%), It Store 5/14 (36%). Tiri liberi: Phlogas 18/25 (72%), It Store 21/28 (75%). Rimbalzi: Phlogas 19 (Guida 6), It Store 28 (Luzzi e Cefaratti 6). Cinque falli: Guida, Butini, Morelli. Fallo tecnico a Butini al 35'.

Va all'It Store Outlet Campobasso il primo derby stagionale con la Phlogas. Dopo una partita combattuta ed intensissima, anche se tecnicamente di scarso livello, gli uomini di Biello portano a casa un successo preziosissimo e raggiungono quelli di Ladomorzi in classifica con due vittorie. Palcoscenico un Palavazzieri pieno come un uovo (circa 700 spettatori) e ancora una volta inadeguato per occasioni del genere. Un chiaro esempio di "malagestione" da parte dell'ente proprietario. Citiamo un esempio per tutti: dallo scorso mese di maggio uno dei due orologi dei 24" è fuori uso. Possibile che dopo sei mesi si debba ancora andare avanti con l'unico display funzionante posto in una posizione che è necessaria per il corretto svolgimento della gara ma che lo rende praticamente invisibile agli spettatori e alle telecamere? Chi deve provvedere alla sostituzione (o alla riparazione) dell'attrezzatura rotta? Chi pagherà le multe che verranno comminate alle due società se questa situazione (come prevedibile) si protrarrà nel tempo? Comune di Campobasso, se ci sei batti un colpo...

Consueti quintetti base per i due allenatori, con Filipponio, Sabatucci, N. Pilla, Guida e Siervo per l'Olimpia e Florio, Butini, Zecchino, Luzzi e Morelli per il Ferentinum, e gara che inizialmente è di buonissimo livello. Ladomorzi dà ordine ai suoi di pressare forsennatamente Florio e di dare ripetutamente la palla ai lunghi, il Ferentinum gioca come di consueto con gli esterni. Zecchino e Butini segnano da tre, Filipponio risponde sempre dall'arco, con Siervo e Guida che giocano molti palloni e mettono gran parte dei punti della loro squadra. A meno di metà del primo quarto il punteggio è in parità a 10, poi Guida con due liberi porta i suoi a +2. Zecchino (10 punti nel primo periodo) conduce l'It Store in attacco, le due squadre calano leggermente nella seconda metà della frazione, che si chiude 18-17 per una Phlogas che ha già utilizzato tutti gli uomini a referto.

L'Olimpia continua a giocare bene anche ad inizio di secondo periodo, quando Antonelli e Fiorilli la mettono da tre firmando un minibreak per la loro squadra. Cefaratti è l'unico a rispondere per l'It Store, non permenttendo all'avversaria di scappare via. A 6'50" dall'intervallo lungo gli uomini di Ladomorzi sono a +5 (26-21), ma qui accusano l'ormai sinistramente consueto black-out. Butini e un monumentale Cefaratti riportano sotto la loro squadra e firmano il sorpasso, per gli appassionati il duello fra lo stesso Cefaratti e Gatti (quasi ottant'anni in due) è da leccarsi i baffi, ci sono applausi scroscianti (moltissimi anche da parte dei tifosi Phlogas) quando Sabatelli fa il suo esordio stagionale dopo il lungo infortunio. Il Ferentinum tiene bene il piccolo vantaggio accumulato grazie al protrarsi del momento di crisi della Phlogas, che dopo il citato 26-21 subisce un parziale di 16-7 che permette agli uomini di Biello di arrivare al ventesimo a +4.

Il clichè della partita non cambia dopo il rientro dagli spogliatoi, con la Phlogas che insegue da presso un'It Store che ha in Florio (un'altra ottima prestazione) l'uomo guida. Il playmaker brindisino segna tutti i suoi punti dal ventesimo al trentesimo e comanda la partita, il livello tecnico della quale si può eufemisticamente definire "non eccelso", con tantissimi errori da una parte e dall'altra. La tensione emotiva e la combattività sul parquet di tutti i giocatori sono tuttavia ai massimi livelli, non di rado il possesso della palla passa ripetutamente dall'uno all'altro quintetto, si vedono tuffi in campo e grande e leale agonismo. Un terzo tempo di Giuseppe Pilla fa 40-42, ma Florio con una tripla conclude un mini parziale di 5-0 portando i suoi al massimo vantaggio sul 47-40. La Phlogas torna a -3 (44-47), ma è ancora Florio a segnare i due liberi del +5. L'Olimpia ritorna caparbiamente a -3, Nicola Pilla spara dall'arco a 2" dal trentesimo subendo fallo ma fa solo 1/3 dalla linea e manca l'occasione di portare la sua squadra in parità dopo tre quarti di gioco.

Si arriva così al quarto periodo, che si apre con un gran canestro da tre di Butini, cui risponde un layup di Ciccio Siervo. La Phlogas si blocca di nuovo non segnando per lunghi minuti ma facendo comunque valere la sua grande difesa e non permettendo all'avversaria di prendere troppo vantaggio. A 5'45" dal termine siamo sul 57-51 Ferentinum dopo una tripla di Scodavolpe. La squadra di Biello va in attacco, Butini dice qualcosa ad un arbitro dopo un contatto e si prende un tecnico, amministrato da Antonelli con un 1/2. Sulla rimessa lo stesso Butini commette il quinto fallo e va in panchina, la Phlogas torna a -2 con un contropiede di Antonelli, ma Cefaratti riporta i suoi a +4 ripetendosi pochi secondi più avanti dopo che Siervo aveva riportato l'Olimpia a -1. E' il momento decisivo della gara: Antonelli pareggia da tre a 61 con un boato incredibile dei tifosi Phlogas, lo stesso numero nove recupera un pallone e serve Filipponio che tutto solo in contropiede si mangia letteralmente il +2. Siervo fa 63-61, Luzzi perde un altro pallone, Biello chiede precipitosamente time out. Cefaratti fa 1/2 dalla linea dopo il quinto fallo di Guida, Scodavolpe commette un fallo in attacco ma la Phlogas non ne approfitta, Zecchino è freddissimo e fa 2/2 a 31" dal termine portando la situazione sul 63-64. La palla è dell'Olimpia, Zecchino la recupera e va in contropiede per il 63-66 a 14" dal termine. L'ultima possibilità ce l'hanno gli uomini di Ladomorzi, che però gestiscono male il possesso non riuscendo a costruire un tiro decente. E l'It Store può festeggiare.

La palma del migliore in campo va a Michele Cefaratti, davvero infallibile nel tiro dal gomito e decisivo in difesa, anche se le giocate chiave nel finale del match sono di Zecchino, il cui apporto di punti non manca mai alla squadra di Biello. Da citare anche Florio (sempre lucida e concreta la sua regia) e Butini, pur se quest'ultimo rovina la sua partita con le ingenuità del fallo tecnico e della successiva quinta penalità. Per la Phlogas bene Siervo in attacco, non altrettanto a rimbalzo (solo due carambole per il pivot di Padula), Antonelli rischia di essere decisivo con la sua fiammata nel finale di partita, nel complesso manca l'apporto di punti di Nicola Pilla e di un nervoso Sabatucci. I prossimi impegni delle due campobassane vedranno il Ferentinum ospitare l'Ostuni e l'Olimpia fare visita al Ceglie.

Vittorio Salvatorelli

AMBROSIA BASKET BISCEGLIE - TOUCHDOWN BERNALDA 73-68   (23-18, 36-33, 51-50)

 Arbitri: Soavi (Casalecchio di Reno - BO) e Lelli (Pianoro - BO)

 Note: Spettatori 1500. Tiri da due: Bisceglie 19/43 (44%), Bernalda 15/41 (37%). Tiri da tre: Bisceglie 6/27 (22%), Bernalda 7/21 (33%). Tiri liberi: Bisceglie 17/22 (77%), Bernalda 17/30 (57%). Cinque falli: Marinelli, Russo.

Personalità e fiducia nella forza del collettivo. Con il dono della determinazione, l’Ambrosia Bisceglie conquista una splendida vittoria, nel confronto più importante della quarta giornata di C1. In un PalaDolmen traboccante d’entusiasmo per la compagine di coach De Florio, é di scena una sfida senza esclusione di colpi. Bernalda comincia con un corri e tira (9-13) di scarso effetto, perché l’approccio alla gara di Ciampaglia e compagni non concede titubanze alla zone-press male allestita da Djukic (14-13 al 6’). L’ingresso sul parquet di Emanuele Della Felba, sottolineato dal tripudio dei tifosi biscegliesi, accende l’entusiasmo dell’Ambrosia, veloce nella circolazione di palla e smaliziata nel penetra e scarica per il tiro pesante di Piroddu e Ciampaglia (27-18 al 12’). Brugalossi sorregge il cast lucano, supportato dalle rare intuizioni di Raffaelli e di Russo (30-27 al 17’).

Nel terzo periodo, Djukic sceglie di rinunciare alle difese schierate e all’eccessiva rotazione dei suoi giocatori. Il contributo dell’esterno Poeta dalla panchina è però determinante (38-44 al 24’), in un momento nel quale Russo, seguito da Della Felba, non è più in grado di pungere e Nucci fatica sotto i tabelloni. Continua a luccicare, sul palcoscenico del PalaDolmen, il talento di Emanuele Della Felba, che con un tiro da tre punti sorpassa per i 1500 tifosi dell’Ambrosia (56-52 al 32’). Ciampaglia infierisce con l’uno contro uno e Barbato cancella Rossi Pose, lasciato forzare dal pick and roll con 5/24 dal campo. L’ultimo lampo è di Poeta (65-67 al 37’). Nei concitati minuti conclusivi, Marinelli è padrone di tutti i rimbalzi, Della Felba e Ciampaglia sono infallibili in lunetta (70-67, -13"). Raffaelli può pareggiare con tre tiri liberi a disposizione, ma é sommerso dai fischi del PalaDolmen e ne segna soltanto uno.

Sorride l’Ambrosia, rinfrancata da una prestazione di carattere e in continuo progresso nel saldo perse-recuperate e a rimbalzo. Barbato, non ancora in perfette condizioni fisiche, si è espresso su livelli qualitativi altissimi; l’auspicio è che il nuovo arrivato, Emanuele Della Felba, possa entrare in piena forma il più presto possibile.

Vito Troilo

C. ACQUAVIVA CASAGIOVE - EUROSERVICE CASTELLANETA 75-55   (25-16, 32-31, 54-43)

 Arbitri: Grilli e Fiori (Milano)

 Note: 

Importante vittoria tra le mura di casa per la Cestistica Acquaviva che riesce finalmente a conquistare i primi due punti della stagione agonistica in corso. La squadra cara al presidente D’Orta ha ottenuto un successo corale, ottenuto grazie alle buone prestazioni in attacco ma soprattutto in difesa di Santoro e compagni.

Le due squadre sono scese in campo con le seguenti formazioni: D’Orta, Santoro, Del Vecchio, Matuozzo e Tammaro per l’Acquaviva e Durante, Moliterni, Lombardi, Visceglia e Larocca per il Castellaneta. Il match si è aperto con una bomba di Lombardi, il migliore in attacco per i biancorossi,che ha decretato il primo ed unico vantaggio della squadra ospite. Già nei primi minuti, infatti, si è evidenziato il buon lavoro sotto le plance di Del Vecchio, fondamentale rimbalzista che ha recuperato palle importanti per i compagni lungo tutto l’arco della gara, e una discreta prova da tre del trio D’Orta-Santoro–Matuozzo che hanno consentito di gestire sino alla fine il vantaggio conquistato. Nel secondo quarto coach Ciracì ha scelto per i suoi ragazzi lo schieramento a zona che ha mandato per circa quattro minuti in tilt la Cestistica, incapace di realizzare in fase offensiva e di tenere a freno la guardia Lombardi, unico terminale offensivo per gli avversari e autore di un break personale di sette punti consecutivi (25-23). Il primo canestro biancoblu è arrivato con Matuozzo, agile a rubare palla a Durante e innescare un contropiede. Il Castellaneta ha diminuito le distanze fino al -1 realizzato da Rotolo a 4 secondi dalla sirena.

La terza frazione di gioco si è aperta con un canestro da tre di Tammaro allo scadere dei 24 secondi e uno di Santoro in contropiede, mentre la squadra di Ciracì ha preferito rinunciare per metà quarto a Lombardi, già gravato di tre falli personali. Tra gli uomini di Pappacena è stato Esposito a commettere addirittura il 4° fallo personale, molto dubbio, a tre minuti dalla fine,che lo ha costretto a tornare in panchina. Il massimo vantaggio della squadra di casa è giunto grazie a due bombe consecutive del giovane Terracciano a 1'30" dalla fine (52-41). Anche nell’ultimo quarto l’attenta difesa dell’Acquaviva ha saputo contenere gli avversari, proteggendo un vantaggio di almeno otto lunghezze nei primi cinque minuti di gioco, poi aumentati notevolmente in seguito all’uscita per 5 falli di Errico e successivamente di Durante, Moliterni, Lombardi e Visceglia, che ha consentito l’accesso in campo di tutta la panchina dei viaggianti. Un successo fondamentale per l’umore dei “pinguini” che domenica saranno impegnati sull’ostico campo di Molfetta.

Nunzia Acerra

TELCOM OSTUNI - BIO SYSTEM S.MARIA A VICO 96-59   (29-12, 47-31, 74-43)

 Arbitri: Desposati (Bari) e Ruta (Ruvo di Puglia - BA)

 Note: 

Stravince senza problemi la Telcom Ostuni nel confronto con il Santa Maria Vico, un +37 che suona come un esplicito messaggio al campionato, a quanti già parlavano di ridimensionamento dopo il passo falso di Bernalda. La Telcom invece c’è e segna 96 punti con i tre under contemporaneamente in campo per buona parte dell’incontro.

Per la prima volta il quintetto iniziale è quello “potenzialmente” titolare (ma guai a dirlo a Di Santo, per una volta spettatore), con in regia il ritrovato Parisi, esterni Sarli e Motta e sotto canestro il duo Vozza-Valentini. Che per gli ospiti non sarà una domenica felice lo si intuisce subito: dopo soli 5’ di gioco Ostuni è già avanti 17-7, grazie a Motta e Valentini che spadroneggiano sul parquet. Sarli ancora una volta si dimostra un infallibile ladro di palloni: ne soffia due consecutivamente ai campani, involandosi in contropiede ad allungare il divario; a 2’ dalla fine della prima frazione, anche Della Corte mette a segno i suoi primi due punti dopo l’irripetibile zero di Bernalda, portando i padroni di casa al massimo vantaggio sul 27-11.

Lo show ostunese continua anche nel secondo quarto, nonostante percentuali comunque basse al tiro (7/29 da 3), ma con un Valentini devastante sotto canestro che quando è in campo monopolizza i rimbalzi sia in attacco che in difesa. A 7'40” dall’intervallo 37-12 per Ostuni e spazio agli under, coach Patera fa ruotare molto i suoi uomini e c’è gloria anche per Crovace e Ungaro che mettono a segno i loro primi punti. Gli ospiti cercano quindi di limitare i danni con Corbo e Capone che riportano il divario a dimensioni più accettabili, ma appena la Telcom si risveglia per loro sono guai: la prima bomba di Della Corte sul finire del terzo quarto, fa segnare il massimo vantaggio, +31 per gli ostunesi e palazzetto in trionfo, con i tifosi che sperano di toccare quota 100, mai raggiunta lo scorso anno; ma il giusto turn-over del coach costringe Motta, Parisi, Sarli e Valentini a riposare in panchina, mentre Bagnardi cerca senza fortuna di mettere a segno i suoi primi punti. Rimane da segnalare un grandioso coast to coast di Vozza che manda i tifosi in delirio e la prima bomba dell’ottimo baby Crovace che fissa il punteggio sul 96-59, massimo vantaggio della serata.

Non ci sono i 100 punti, ma c’è una Telcom spumeggiante, veloce e a tratti spettacolare, Motta è il solito leone (si arrabbia con la panchina perché sul +37 a 8” dalla fine non lo avvisano che il tempo sta scadendo) e gli infortunati appaiono in ripresa, certamente il S. Maria non era un banco di prova molto impegnativo, ma le risposte sono state positive. Insomma, la tigre è ferita, ma tutt’altro che morta, attendiamo le prossime domeniche per nuovi assalti.

Angelo Turi

Terza sconfitta di fila per la Bio System S. Maria a Vico che naufraga in quel di Ostuni, cedendo nettamente ai più quotati padroni di casa 96-59. Tra l’altro i locali hanno dovuto rinunciare anche alla loro stella Max Di Santo, in panca per onor di firma, reduce anch’egli da una settimana tribolata dal punto di vista fisico.

La partenza dei pugliesi di coach Patera fa capire che per la Fiamma sarà dura battere i biancoverdi. Motta e Sarli colpiscono a ripetizione dal perimetro, mentre sotto le plance Valentini è inarrestabile (24 punti per lui a fine gara). La Bio System sprofonda così fino al 29-12, palesando notevoli difficoltà sia sul piano offensivo che difensivo. La manovra dei vicani appare farraginosa, con Capone ancora fuori dagli schemi. Inoltre anche gli altri due esterni Aragosa e Canzano stentano, mentre Sarli e compagni piazzano un micidiale 8-0 che annichilisce i vicani: Scala e soci sprofondano fino al 37-12. La tanto attesa reazione del quintetto campano arriva soprattutto grazie ad un ispirato Carlo Corbo, di gran lunga il migliore dei bianconeri (14 punti, 8 rimbalzi e 2 recuperi per lui).

La Fiamma risale fino al -12 e va all’intervallo in ritardo 47-31. Nella seconda parte di gara, con Aragosa e Canzano ancora a secco, i padroni di casa, sorretti anche dal loro pubblico, caloroso e numeroso, mettono in ghiaccio la partita, grazie anche a delle percentuali da urlo nel tiro da fuori, con gli specialisti Sarli e Della Corte particolarmente in palla. Anche Vozza si fa valere sotto canestro, dove i sammaritani concedono davvero tanto a rimbalzo e la terza frazione si chiude 74-43, con i bianconeri che hanno un trentello di ritardo dagli uomini del patron Tanzarella. Aragosa, capocannoniere del girone prima di questa gara, realizza il primo canestro a poco meno di sette minuti dal termine della gara, mentre Canzano realizza i suoi unici due punti a quattro minuti dal termine. Nel finale entrambe le compagni danno spazio alle seconde linee ed il fischio finale del duo in grigio sancisce il pesantissimo 96-59 in favore dei padroni di casa, che dimostrano ancora una volta tutto il loro valore. per i vicani la strada è in salita, anche perché il prossimo turno al Bachelet arriverà il Bisceglie, uno dei team più in forma, vittorioso su Bernalda nell’ultimo turno.

Michele Falco

COIM NARDONE S.G. DEL SANNIO - PASTA GRANORO CORATO 68-80   (12-16, 30-38, 48-59)

 Arbitri: Verolino (Ciampino - RM) e Sanchini (Frosinone)

 Note: Spettatori 500 circa, con numerosa rappresentanza coratina. Cinque falli: De Leonardis, Russo.

Partita molto entusiasmante tra il Basket S.Agnese e il Basket Corato, che nonostante la vittoria dei pugliesi primi in classifica a punteggio pieno, ha visto la squadra sangiorgese finalmente lottare e mettercela tutta per scrivere i primi due punti nella classifica. Il risultato finale è stato beffardo per i locali senza togliere niente alla compagine coratina.

Veniamo alla partita che è cominciata subito bene per i Sant'agnesini avanti 5-2, poi c'è una fase di stallo che dura poco più di due minuti ed abbiamo il primo vantaggio ospite 6-7 (6'54"). Continuano gli errori da entrambe le parti e il punteggio stenta a decollare. Poi la partita si accende più che per il gioco per gli errori arbitrali che prima non vedono un fallo grande quanto una casa su Attianese e poi annullano un canestro validissimo ai locali, ma nonostante tutto la frazione si chiude 12-16 per Corato.

Il secondo quarto comincia bene per gli uomini di coach Annechiarico che impattano subito il risultato sul 17-17 (8'08"). Poi un Canzonieri in gran serata infila la bomba del sorpasso sannita 20-17, ma la gran voglia di fare lo costringe a commettere il terzo fallo e a giocare una partita di sacrificio soprattutto in difesa. I locali sembrano gestire bene la gara, ma l'esperienza e la compattezza degli avversari vengono subito fuori e con un break di 6 a 0, Corato si spinge in avanti 22-25. Le continue lacune dimostrate in fase d'attacco da parte dei sangiorgesi, complici anche molte disattenzioni (Russo, Attianese, Scatola), fruttano il massimo vantaggio pugliese con gli ospiti che chiudono la frazione di gioco 30-38. C'è però da registrare l'infortunio al numero 15 Scoccimarro del Corato che abbandonerà il campo con una vistosa fasciatura al piede.

Il terzo tempo vede le squadre ancora con la testa negli spogliatoi, e a dare la sveglia è il solito Canzonieri con una tripla che porta sotto la propria squadra sul 33-38 (8'24"). Corato da parte sua gestisce tutte le fasi di gioco specialmente offensive molto bene nonostante gli errori in attacco che sopperisce con il doppio se non a volte con il triplo rimbalzo, e mentre gli uomini di Annechiarico arrancano i pugliesi convincono prima portandosi avanti di sette lunghezze 39-46 poi fino ad arrivare al nuovo massimo vantaggio 39-50 a 4'25" dalla conclusione. Russo in panne viene sostituito da Canzonieri e questo cambio frutta un piccolo break per i Sanniti che rosicchiano qualcosa agli avversari 42-50 (3'34"). Ma i coratini si mettono subito in allarme e piazzano un decisivo break che li porta avanti di tredici, poi botta e risposta da una parte e dall'altra e il quarto si chiude 48-59 Corato.

Infine l'ultimo periodo, francamente un pochino sotto tono per entrambe le squadre vede comunque gli ospiti sempre avanti anche se con molti affanni, complice l'ottima difesa sannita e il punteggio è di 52-61 a 6'08" dalla fine. La fase più importante la si vive a 5'54" dalla fine quando il S.Agnese riesce a portarsi a meno sette ma l'esperienza di coach Gatta subito emerge chiamando un time-out spezzando il ritmo agli avversari. E di fatto i suoi atleti si rinfrescano le idee piazzando un 7 a 2 che li porta a più 14 mettendo una seria ipoteca sull match, 54-68. Nelle battute finali c'è il pressing ovviamente voluto da coach Annechiarico ma il risultato cambia numericamente ma non nella sostanza. Il tutto si chiude con il punteggio di 68-80 a favore dei coratini. L'unica cosa che il S.Agnese può recriminare in questa gara è ancora una volta la scarsa vena delle sue guardie le quali stanno rendendo ben poco a differenza di quanto era legittimo aspettarsi.

Luca Petrillo

Dopo quattro giornate di campionato la Granoro Corato guida solitaria a punteggio pieno la classifica del campionato di C1 Gir.G. La vittoria esterna (la terza su tre partite) a S.Agnese ha dunque consegnato la leadership in graduatoria alla formazione coratina, subito protagonista del torneo.

Gara temuta alla vigilia, quella di S.Giorgio del Sannio, contro una formazione ancora ferma a 0 punti in classifica, ma con un organico sulla carta molto competitivo. Assente il play Riccardo Lerro, sostituito da Marco Verile, al suo esordio stagionale. Gara quasi mai in discussione, eccetto nei primi minuti di gioco, quando i padroni di casa dall’iniziale 6-2 si portavano sull’8-7 al 7’. Di lì in poi sarà Corato a condurre il gioco e il punteggio. In chiusura di 1° quarto De Leonardis portava la Granoro sul 12-16. Nel 2° quarto la difesa e i centimetri dei pugliesi si facevano sentire: Leo e Onetto mettevano in difficoltà i propri avversari (22-25 al 15’) ma al 16’ un infortunio alla caviglia (distorsione molto dolorosa) costringeva Pasquale Scoccimarro (fino a quel momento positivo in difesa e in attacco) ad abbandonare il campo di gioco. La poca continuità difensiva non permetteva alla Granoro di prendere il largo, ma Rana a 15" dall’intervallo regalava il +8 (30-38).

Nel 3° quarto la Granoro stringeva le maglie difensive, e a poco serviva la difesa a zona dei padroni di casa (36-44 al 24’; 39-48 al 26’). I 4 falli fischiati dalla coppia arbitrale a De Leonardis e Onetto costringevano coach Gatta a una attenta rotazione, ma Verile (con una tripla) e proprio l’uruguayano firmavano il break coratino al 29’ (46-59). Nell’ultimo quarto la Granoro gestiva con maturità il vantaggio, costringendo spesso al fallo gli avversari. Pregevole il lavoro di Onetto e Leo a rimbalzo in attacco e in difesa, che portava la Granoro al massimo vantaggio (54-68 al 36’). I padroni di casa si affannavano nel finale per riacciuffare la gara (60-69 al 37’), ma i falli sistematici portavano gli ospiti in lunetta e gli ultimi 3’ servivano a Stella e soci per fissare il divario finale.

Un’altra impresa, dunque, per la formazione del presidente Samarelli, che attende con ansia l’esito degli accertamenti per la caviglia di Pasquale Scoccimarro. Nelle prossime ore si conoscerà l’entità dell’infortunio che ha colpito l’ala-pivot della Granoro.

Rino Porro

DIVEAL MONTE DI PROCIDA - FLORA NAPOLI MARIGLIANO 67-74   (12-20, 26-27, 39-44, 59-59)

 Arbitri: Moro (Teramo) e D'Arielli (Francavilla al Mare - CH)

 Note: Dopo un tempo supplementare. Cinque falli: Lepre, Fevola. Fallo tecnico a Lepre.

La Flora Napoli Marigliano fa suo il primo derby stagionale, espugnando il parquet di Monte Di Procida. Non sarà sicuramente una partita da tramandare ai posteri questa tra le due compagini napoletane, anzi di buono, obbiettivamente, almeno per il Marigliano che è riuscito a portarli a casa, ci sono solo i due punti.

Una tripla di Di Napoli apre subito le marcature, sarà solo un illusione. Gli errori iniziano subito a prevalere sulle giocate valide e la partita sfila via senza eccessive emozioni. La seconda tripla del play ospite, insieme ad un bel canestro di Dello Russo danno il primo allungo ai viaggianti (6-13). L'ingresso di Fevola, dodicesimo uomo della Pompea Napoli in A1, dà un po' di linfa ai padroni di casa ma il giovane numero 5 è pressoché solo. Ancora Dello Russo e Ciervo firmano il massimo vantaggio al primo intervallo (12-20).

Non cambia il leit-motiv al rientro in campo, l'incontro resta bruttino e spigoloso con un arbitraggio "all'inglese". Capitan Dello Russo spadroneggia sotto le plance ma sbaglia qualche tiro di troppo ed il Monte, facendo ben poco, si riavvicina fino al -3 (19-22) al 15'. Dire che la partita è brutta è un eufemismo, gli errori al tiro e di passaggio si susseguono, addirittura grossolani un paio di Carannante, mentre gli ospiti sbagliano tutto quello che c'è da sbagliare. Mazzocchi impatta al 17' a 24. E, dopo un altro paio di minuti che non hanno nulla a che vedere con la pallacanestro, Tessitore dà addirittura il vantaggio ai locali (26-25), con la Flora Marigliano che in 9'45" ha realizzato la miseria di 5 punti.

Iniza meglio il Monte Di Procida al rientro in campo e con Fevola va sul +3 (30-27). Dopo 4'01" Confessore, dalla lunetta, realizza i primi punti per gli ospiti. Accade il clamoroso al 25', 2 canestri consecutivi, autori dell'impresa Confessore e Forino, per vedere ciò da parte dei padroni di casa si dovrà aspettare ancora molto. E' finalmente un momento positivo per gli ospiti che con Dello Russo, nettamente il migliore dei suoi, riallungano sul 31-37. Scotto di Perta dà nuovo vigore al Monte ma Mazzocchi sbaglia il facile canestro del -1 ed il Marigliano riscappa via (37-44).

Dello Russo continua a dominare sotto canestro ed a realizzare punti importanti, ed è lo stesso capitano mariglianese a servire a Suppa la palla del nuovo massimo vantagio al 33' (41-50). I locali hanno però un sussulto e prima Scotto di Perta e poi la prima tripla di tutto l'incontro per il Monte, realizzata da Carannante, riaprono la gara. Al 36' è 50-52. Di Napoli sbaglia da tre e Fevola impatta. I ragazzi di Chirico potrebbero anche allungare ma Carannante fa un tiro allucinante, Fevola sbaglia in contropiede e Pilato passa in superiorità numerica dove non c'è nessuno. Dello Russo e Scotto di Perta segnano ma il marasma regna. La Flora Napoli è nel pallone più totale, e ci si mettono anche gli arbitri che fischiano uno sfondamento sacrosanto a Suppa ma dovevano convalidare il canestro. a 1'26" dal termine 54-52 e palla al Monte ma Carannante commette infrazione di 8" e regala la palla agli avversari. Suppa sbaglia ma un monumentale Dello Russo conquista l'ennesimo rimbalzo offensivo della sua partita, subisce fallo e dalla lunetta impatta. Scotto di Perta perde ancora palla e Suppa lancia in contropiede Di Napoli, che sbaglia a sua volta ma il più lesto è Forino che conquista il rimbalzo e realizza (54-56). Fevola sbaglia da 3, rimbalzo di Scotto di Perta e parità a 22" dal termine. Gli ospiti la gestiscono bene e Ciervo, da 3 punti, a un secondo dal termine, infila la tripla che gela il palasport locale. Ma ecco che succede l'incredibile: mentre i mariglianesi già festeggiano, Carannante, da 25 metri, lancia la palla in gancio che tocca il tabellone e si infila tra incredulità e tripudio di giocatori e pubblico. Tutto da rifare.

Nei primi 2' dell'overtime è ancora il nervosismo a farla da padrone e si segna solo dalla lunetta (60-61). Ecco così che coach Ascione si affida a Gigi Corvo, fino a quel momento in panchina perchè infortunato e la sola presenza del play mariglianese mette in ambasce gli avvesari. Scotto di Perta segna da 3 e Forino perde palla ma il Monte non ne approfitta e Di Napoli lo punisce con 8 punti consecutivi, gli ultimi dei quali realizzati con un'autentica magia. E' il colpo del ko che chiude la partita e regala il successo al Marigliano e chissà che due punti conquistati in questo modo non possano essere la vittoria della svolta.

Giovanni Caruso