FLORA NAPOLI MARIGLIANO - CENTRO FORD MOLFETTA 93-91   (-)

 Arbitri: Mazzara (Trapani) e Incamicia (Erice - TP)

 Note: 

PHLOGAS CAMPOBASSO - GETEA PARTENOPE NAPOLI 77-62   (16-14, 36-30, 61-42)

 Arbitri: Mastrippolito (Chieti) e D'Arielli (Francavilla al Mare - CH)

 Note: Spettatori 200 circa. Tiri da due: Phlogas 27/42 (64%), Partenope 26/53 (49%). Tiri da tre: Phlogas 5/16 (31%), Partenope 2/23 (9%). Tiri liberi: Phlogas 8/16 (50%), Partenope 4/16 (25%). Rimbalzi: Phlogas 32 (Siervo 11), Partenope 25 (Varriale 6). Falli tecnici a Siervo al 6' e a Morra al 29'.

Una Phlogas Campobasso priva di Giuseppe Pilla e Alberto Gatti fa sua senza troppi patemi d'animo una partita che non conta nulla in termini di classifica e si rivela un buon allenamento in vista della disputa dei playoff. Ad uscire battuta dal Palavazzieri una Partenope Napoli che tutti si aspettavano più consistente ma che gioca una brutta gara, cercando la velocità ma essendo vittima di bruttissime percentuali da tre e dalla lunetta e non ripetendo la bella prova offerta prima della sosta pasquale contro l'It Store, prova che forse aveva ingannato un po' tutti sul reale valore della squadra napoletana. Pur contro un'avversaria che disputa questo match senza particolari motivazioni (e - come detto - priva di due giocatori), la squadra campana non dà mai l'impressione di poter portare a casa i due punti e, anzi, resta sotto per tutti i quaranta minuti tranne qualche momento nei primi due periodi quando riesce a portarsi in parità. Certamente non un buon modo di prepararsi all'ultima importantissima giornata di campionato.

La Partenope sembra entrare bene nel match, ma poco dopo la metà del primo quarto la Phlogas è 12-6 con una tripla di Sabatucci. Gli ospiti rispondono con un 6-0 che fa 12 pari, ma ancora Sabatucci riporta avanti i suoi. Dubbio è in serata davvero negativa al tiro da fuori e sbaglia anche due liberi per un fallo tecnico fischiato a Siervo, Varriale è il più attivo dei suoi e Morra mostra una buona mano a centro area. Dall'altra parte, Guida e Sabatucci conducono l'attacco locale, che risponde molto bene al gioco in velocità degli ospiti "foraggiato" dai tanti rimbalzi di Siervo e dello stesso Guida in seguito agli errori al tiro dei napoletani. La prima frazione di gioco si chiude con l'Olimpia a +2.

Il secondo periodo è ancora equilibrato, con i campani che continuano a sbagliare troppo al tiro e i campobassani che non fanno meglio. A 5'37" dall'intervallo lungo il tabellone elettronico dice 22-22, ma è ancora Sabatucci a "sparigliare" con un canestro dei suoi dalla media distanza. La Partenope non molla e a meno di due minuti dalla seconda sirena è ancora in parità a 30, ma un 1/2 dalla lunetta di Filipponio e una tripla di N. Pilla fanno 4-0 Phlogas prima che i campobassani completino il "parzialino" di 6-0 con il quale le due squadre rientrano negli spogliatoi: è bastato alla Phlogas alzare leggermente le percentuali nel finale di periodo per prendere il primo piccolo vantaggio della partita.

E allora i campobassani continuano con lo stesso disco anche nella terza frazione: percentuali (molto) più alte rispetto all'avversaria (11/15 contro 6/21) e break che giunge perentorio ed inevitabile, con l'Olimpia che sfrutta la grande serata di Sabatucci e la vena di un Bernabei che in questo frangente prende decisamente in mano le redini della partita ed aggiunge 9 punti agli 8 della guardia laziale. Non c'è possibilità di risposta per una Partenope che si innervosisce (tecnico a Morra per proteste) e proprio non riesce a trovare la via del canestro, tirando quasi sempre dal perimetro senza cercare di dare la palla dentro (e ne sono la dimostrazione i tiri liberi tentati... zero nel terzo periodo). La partita è chiusa, il quarto periodo serve solo a fissare il risultato finale.

Daniele Sabatucci merita senza alcun dubbio la palma del migliore in campo, con Ciccio Siervo che segue a ruota sfiorando la doppia doppia. Note di merito anche per Bernabei e per il solito immancabile Guida, che non ha statistiche comparabili con le sue medie solo perché è tenuto a lungo a riposo da coach Ladomorzi una volta che la sua squadra ha piazzato il break decisivo. Dall'altra parte tutti molto volenterosi e caparbi, ma la serata al tiro è davvero negativa. Per la Phlogas c'è ora da attendere il Bernalda con la possibilità di chiudere la regular season oltre il 50% di vittorie.

Vittorio Salvatorelli

COIM NARDONE S.G. DEL SANNIO - AMBROSIA BASKET BISCEGLIE 83-69   (30-15, 49-32, 67-47)

 Arbitri: Bellina (Viterbo) e De Filippo (Roma)

 Note: Cinque falli: Leoncavallo, Gallaro. Fallo tecnico a Barbato al 35’.

Accecato dall’istinto di salvare la pelle, il fanalino di coda si spende in una prestazione godibile. L’intensità e la lucidità dei soli sei giocatori di casa spacca la partita in principio (17-9 al 6’). De Florio non ha risposte neppure dalle rotazioni, Russo capisce sempre dove ribaltare il pallone contro la zona 2-3 dei biancoverdi (28-12 al 9’). Vivis e compagni gestiscono le energie e conducono l’incontro senza procurarsi imprevisti né paure. E lo spettro della retrocessione si sposta qualche chilometro a ovest di San Giorgio del Sannio. La sconfitta consegna a Bisceglie la sicurezza di uno scoppiettante quarto di finale con Corato.

Vito Troilo

STAMPLAST CEGLIE - C. ACQUAVIVA CASAGIOVE 98-72   (17-13, 36-32, 63-52)

 Arbitri: Boschetti (Campobasso) e Pirrotta (Reggio Calabria)

 Note: 

Il successo che la Stamplast Ceglie ha colto ieri sera contro il Casagiove è stato l’ennesimo sigillo di un campionato giocato alla grande dai ragazzi di Coco Romano che hanno dato l’ennesima dimostrazione della loro forza e del loro affiatamento, di un grande gruppo composto prima da uomini, e poi da giocatori. Il risultato comunque non deve trarre in inganno perché il Casagiove ha tenuto per i primi due quarti i brindisini sulla corda, dimostrandosi bravo sia in difesa che in attacco, con Esposito e Tammaro letteralmente scatenati che hanno messo in crisi Cipulli e Marchionna. Bravi tutti i giocatori di Coco Romano a reagire, anche se qualche volta si sono lasciati abbandonare al nervosismo e hanno sbagliato anche i canestri più facili, quelli da fare anche ad occhi chiusi.

Primi due quarti nervosi e alquanto confusionari. Sino a quando D’Amicis è stato in Campo,il Ceglie ha tenuto bene il campo, con l’uscita di Maurizio, il Ceglie ha sofferto In difesa più volte penetrata dal Casagiove con Lettieri, D’Orta e Santoro. Si va al riposo sul 36-32. Nel terzo quarto la gara cambia volto ma Esposito infila tre bombe da tre e riporta in partita i campani (44-43). Il Ceglie non si lascia sorprendere e con Cipulli, Bosco e Villani ne approfitta per chiudere sul 63-52, primo sostanzioso vantaggio sul Casagiove, alquanto presuntuoso e convinto di farcela. Ultimo quarto all’insegna dell’accademia e delle giocate di pura classe, Romano sistema la difesa dà fiducia a Passante, German, Villani, Marchionna , Cipulli e Farnetani e la comapagine brindisini ritrova equilibrio e velocità. Alla fine c’è gloria anche per il giovane Leone che segna anche un canestro tra la gioia dei suoi compaesani, in formato ridotto ma molto rumorosi. Domenica ultima fatica della regular season contro il Ferentinum Campobasso.

Francesco Zizzi

EUROSERVICE CASTELLANETA - TELCOM OSTUNI 34-50   (18-11, 27-23, 31-35)

 Arbitri: Lupo (Matera) e Loscalzo (Potenza)

 Note: 

Non inganni il punteggio finale. Il Castellaneta ha perso la partita allorquando sul finire del terzo quarto, sul punteggio di 31-32, dopo un errore al tiro di Mazzotta la palla giunge a Crovace che scaglia il tiro della disperazione dalla propria metà campo. La palla termina la sua corsa sul parquet, ma gli arbitri asseriscono di aver sentito la sirena dei 24 secondi o quantomeno di aver fischiato loro il suddetto termine. In entrambi i casi un errore grossolano: la sirena non l’ha sentita nessuno dei presenti e fischiare per sancire i 24 secondi non è previsto. Ma i signori in grigio sono irremovibili: si riprende con una rimessa laterale a 2 secondi dal termine. Nei suddetti due secondi la palla viene rimessa in gioco, arriva a Parisi, che compie alcuni passi, avanza di qualche metro e infine tira a canestro ben dopo che la sirena emetta il suo sibilo. Questa volta sono solo gli arbitri a non sentire la sirena e a confermare il canestro da tre punti. Il pubblico, i giocatori, lo staff tecnico protestano vivacemente fino alla ripresa dell’ultimo quarto per un canestro viziato da due errori in rapida sequenza.

Il gioco riprende ma tutti hanno l’impressione, confermata dal susseguirsi del quarto, che la gara sia stata decisa. I biancorossi, in preda al nervosismo, tirano letteralmente i remi in barca e sul finire anche coach De Stradis opta per la resa incondizionata spedendo in campo tutte le seconde linee a disposizione. Eppure al primo salto a due Rotolo, Durante, Mazzotta, Moliterni ed Errico avevano subito messo in chiaro ai vari Parisi, Sarli, Motta, Di Santo e Valentini che la vittoria serviva come il pane ai biancorossi. Dopo l’8-5, al sesto minuto Errico e Moliterni hanno già due falli sul groppone, ma gli jonici con Durante in grande vena terminano il quarto in vantaggio, approfittando degli errori al tiro e dell’approccio errato alla gara del faro brindisino, il play Parisi.

Il secondo quarto inizia con l’Ostuni che si schiera a zona e con Vozza al posto del gigante Valentini. Fra le fila biancorosse Moliterni arriva subito al terzo fallo e viene rilevato da Resta. Poi escono i due play titolari Parisi e Rotolo (Crovace e Massafra al loro posto) e il Castellaneta passa a zona, mentre l’Ostuni ritorna a uomo. Sul finire due bombe consecutive di Mazzotta consentono l’allungo jonico: 27-20.

Il terzo quarto inizia con il Castellaneta schierato a zona e ancora con Massafra e Larocca in quintetto. Poi Mazzotta in entrata subisce un’ancata che lo fa volare pesantemente sul legno del PalaTifo: per gli arbitri è tutto regolare. De Stradis, però, richiama in panchina l’acciaccato italo-canadese rimandando in campo il giovane Rotolo. Anche l’Ostuni passa a zona: la gara si fa nervosa e gli errori al tiro si succedono in sequenza. Ad Errico vengono fischiati almeno quattro infrazioni di passi consecutive e, per gradire, anche il terzo fallo. In chiusura dopo il 31 pari e il successivo +1 brindisino accade l’episodio descritto su. L’ultimo quarto chiude soltanto il sipario (anche lo scout diventa un optional immeritato).

Giacinto Rochira

POL. CAVA DE´ TIRRENI - TOUCHDOWN BERNALDA 76-99   (17-19, 51-34, 80-54)

 Arbitri: Foresti (L'Aquila) e Daminato (Torre de' Passeri - PE)

 Note: 

PASTA GRANORO CORATO - IT STORE CAMPOBASSO 66-62   (23-14, 37-30, 47-50)

 Arbitri: Urso (Ceglie Messapica - BR) e Petraroli (Lecce)

 Note: 

La vittoria esterna della Telcom Ostuni sul campo del Castellaneta fa svanire le speranze di primato in classifica della Granoro Corato, che ha dovuto faticare per aver ragione del Ferentinum Campobasso, giunto a Corato con il chiaro intento di portare a casa i due punti per terminare la stagione al nono posto. La Granoro Corato, forse troppo presa dal pensare all’esito del match della sua più vicina avversaria, ha offerto una prova al di sotto delle proprie potenzialità, giocando solo a tratti con la giusta concentrazione e pericolosità che ha abituato a far vedere.

Inizia bene la gara lo starting five di coach Gatta (7-0 al 2’) che incrementava il vantaggio al 5’ (16-6) facendo intravedere una gara a senso unico. La bomba di Onetto sulla sirena del 1° quarto portava la Granoro sul +9 (23-14). Ma nel secondo quarto i padroni di casa smarrivano l’aggressività e la precisione fatta vedere nei primi 10’ di gioco. Campobasso, gestita sapientemente da Florio, abbassava i ritmi di gioco e al 13’ arrivava il -2 (25-23). Coach Gatta provava a pescare dalla panchina per arginare la superiorità e la maggiore concentrazione degli ospiti, ma al 17’ Campobasso, grazie anche a numerosi rimbalzi offensivi, raggiungeva il -1 (31-30). Un buon finale di secondo quarto di Scoccimarro permetteva alla Granoro di andare al riposo lungo sul +7 (37-30).

Nella ripresa non si presentava in panchina De Leonardis, vittima di un infortunio alla coscia (precauzionalmente tenuto a riposo). Campobasso, sempre vivo e in partita, grazie al trio Scodavolpe, Butini e Florio, raggiungeva il primo vantaggio proprio in chiusura di terza frazione (47-48). Massimo vantaggio ospite in avvio di 4° quarto (49-52) ma la Granoro ha una reazione d’orgoglio e con Arbore, Stella e Leo si rifaceva sotto ripristinando il vantaggio (60-54 al 37’) dopo un break di 6-0. Campobasso accusava il colpo e perdeva lucidità; Leo (2/2 dalla lunetta) fissava il risultato finale a 20" dalla sirena. Domenica 17 aprile, anche se non influirà sulla classifica finale di regular season, la Granoro è chiamata a offrire una prova di carattere contro Ostuni, per presentarsi ai playoff con la migliore condizione mentale.

Rino Porro

DIVEAL MONTE DI PROCIDA - BIO SYSTEM S.MARIA A VICO 81-75   (21-30, 40-42, 61-54)

 Arbitri: Ciccarelli (Cernobbio - CO) e Albericci (Cermenate - CO)

 Note: 

La Bio System S. Maria a Vico cade 81-75 a Monte di Procida e consente ai flegrei di Annunziato di agganciarla al nono posto. La Fiamma prende subito in mano le redini del gioco e grazie al tandem Frascolla-Varriale riesce ad allungare gradualmente (14-8 prima e 24-17 poi) concedendo poco ai montesi che si appoggiano per lo più sull’ex Mareca Lepre, molto attivo sotto le plance. Anche Corbo si destreggia abilmente in area colorata e riesce a convertire in canestri gli assist dei compagni (8 punti nel primo tempo). La Fiamma tocca il massimo vantaggio in prossimità del primo mini-riposo (21-30) grazie anche ad una buona prova in difesa che genera più di un recupero. Nel secondo quarto sale in cattedra Fevola che segna dieci punti di fila riportando i suoi avanti (36-34) e limitando efficacemente Frascolla, con il pugliese costretto a ricevere molto lontano dall’arco dei 6,25. L’ingresso di Aragosa e Canzano ridà maggior fluidità offensiva ai bianconeri, che riescono a raddrizzare il punteggio e ad andare all’intervallo lungo avanti 40-42.

Nella seconda parte di gara Carmine Marino spinge i suoi e Monte di Procida riesce a prendere il largo, vista anche la buona vena di Fevola che si conferma la vera spina nel fianco della difesa suesssolana, mentre Frascolla ed Aragosa restano a secco per tutto il quarto ed il solo Corbo si rende pericoloso nella metà campo flegrea. Alla fine del terzo periodo i padroni di casa allungano fino al 61-54. Negli ultimi dieci minuti la Fiamma prova a rientrare ma paga la pesante situazione falli di Scala e Frascolla che non riescono a pungere contro la difesa montese. Nonostante la sterilità offensiva, Varriale e Corbo firmano l’ultimo vantaggio esterno (69-70 -3’30”), ma un 10-2 propiziato da Pilato e Pietroluongo e chiuso da una bomba di Marino manda i titoli di coda al match (81-71). Ma Frascolla e Varriale riducono il gap in prospettiva di un possibile arrivo a pari punti, conservando il vantaggio della differenza canestri.

Michele Falco