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SERIE C1 GIRONE G 2001/2002 a cura di Vittorio Salvatorelli
Un campionato molto particolare: due promozioni, una retrocessione, transizione dal torneo a quattordici a quello a sedici del prossimo anno. Squadra per squadra facciamo il bilancio della stagione, una stagione caratterizzata da una grossa delusione per il basket molisano, con la retrocessione del Ferentinum che poteva e doveva essere evitata. Ma andiamo con ordine. Favorita numero uno alla vigilia era il Ruvo di Puglia. E puntualmente le previsioni si sono avverate. Corvino, Pate e Delli Carri sono stati i trascinatori e gli ispiratori del tranquillo viaggio della squadra di Mameli verso la B2, un viaggio che - lo si è capito fin dalla prima giornata - ben pochi ed in condizioni molto particolari sarebbero stati capaci di fermare. Le sconfitte di Bisceglie e Maddaloni non hanno scalfito più di tanto la corazzata ruvese, che ha tirato dritta per la sua strada fino a conquistare una promozione meritata e tutto sommato abbastanza facile. Sorpresa Gragnano: la compagine di Gentile è stata la seconda "eletta" del campionato. Pochi alla vigilia avrebbero potuto prevedere un cammino così esaltante, anche se la squadra era stata costruita partendo dal nucleo del Nola, compagine da cui il Gragnano aveva acquistato il diritto sportivo, nucleo che già bene aveva fatto lo scorso anno. La coppia di guardie Guida - Dipierro è stata l'artefice principale della cavalcata vincente per un gruppo molto ben guidato da coach Gentile e supportato da un pubblico fra i più caldi della categoria. Altra sorpresa: a differenza di Gragnano, Taranto non ha conquistato la promozione, ma il suo campionato è stato senz'altro di quelli da incorniciare, terminato solo in una delle due finali playoff proprio contro i campani. Neopromosso ma nella parte alta della classifica fin dalle prime giornate, il quintetto jonico, ottimamente guidato da Enzo Bifulco, ha compiuto belle imprese, come quella di espugnare due volte Maddaloni, nella seconda occasione vincendo con le spalle al muro perché sotto 1-0 nel turno di playoff contro i casertani. Sarli la punta di diamante di un gruppo molto giovane, che potrà dare anche in futuro tante soddisfazioni. Torneo sopra le righe anche per Castellammare di Stabia. Massimo Massaro ha plasmato una squadra dal gioco spumeggiante, spesso capace di andare oltre i novanta punti e con tanti giocatori in grado di segnare, come A. Esposito, De Rosa, Canzonieri, Vitiello. Il quarto posto finale, col successo prestigioso in garadue con il Ruvo, è il giusto premio all'ottimo lavoro svolto. Il Bisceglie ha disputato un campionato molto soddisfacente, ancor di più se si tiene conto del fatto che la squadra di Marcello De Stradis ha dovuto fare i conti con una serie incredibile di infortuni, malanni di stagione, situazioni strane (i problemi di Grzetic col servizio militare) e chi più ne ha più ne metta. Un ottimo quinto posto, dunque, anche perché giunto dopo una stagione, quella precedente, completamente deludente per i biscegliesi. Caterina e Marchionna i trascinatori, bravi anche Lorusso e Cipulli. Bene anche Maddaloni: partita con ambizioni di playoff, la squadra campana ha raggiunto il suo obiettivo, mettendo in mostra un gioco molto simile a quello dei college americani e valorizzando i suoi giocatori. Come non citare Russo, due volte oltre i quaranta (41 e 48), e Desiato, quasi sempre sopra i venti? Aggiungete un pubblico fra i più numerosi ed appassionati della categoria e capirete per quale motivo il Palafeudo si sia rivelata una fortezza quasi inespugnabile, nella quale la compagine di Monda ha posto costantemente rimedio ad un cammino esterno che a volte è stato anche balbettante. Ai playoff anche S. Antonio Caserta: il team prima di Di Capua e poi di Masoni è venuto fuori dalla bagarre per la conquista degli ultimi due posti disponibili per la poule promozione dopo essersi tirato fuori da una serie nera che l'aveva visto soccombere per cinque volte consecutive nella fase più importante del campionato. Abbastanza netto lo 0-2 in post season contro il Gragnano, anche se il successo in trasferta della neopromossa in B2 non è stato affatto agevole. Mesagne si è classificata all'ottavo posto, dopo una stagione condotta sempre in bilico fra le posizioni utili per i playoff e quelle da evitare per i playout. Seconda "premiata" dal finale ingarbugliato di campionato, ha costruito le sue fortune soprattutto contando sulla classe di Giancarlo Giarletti e sul vantaggio negli scontri con tutte le sue dirette concorrenti. Il Corato ha alla fine disputato i playout, ma nessuno si sarebbe stupito se avesse fatto i playoff. Squadra indecifrabile fin dall'inizio, ha cambiato allenatore in corsa (Gadaleta ha ceduto il posto a Bray), nobilitando il suo torneo con la salvezza conquistata nel primo turno di post season contro l'Ostuni, dopo il rocambolesco successo in trasferta in garauno. Mezza delusione per il Martina Franca, alla vigilia una delle compagini più accreditate per dar fastidio al Ruvo. Subito grossi problemi, l'allontanamento di due giocatori e poi la lenta ripresa, tanto che ad un certo punto sembrava che i playoff potessero arrivare nonostante tutto. Il ko a Caserta ha ridimensionato i tarantini, condannandoli a doversi conquistare la salvezza nei playout, dove è arrivato un sofferto 2-0 sul Piscinola. Ancora maggiore è stata la delusione arrivata dall'Ostuni. Sulla carta i brindisini avrebbero dovuto competere per la B2 ma si sono dovuti salvare dopo i playout, perdendo la serie di primo turno con Corato e rischiando molto con la Gestioni Romito in garauno. Passata dalle mani di Bray a quelle di Rubino a quelle della coppia Vitali - Scoditti e infine a quelle del solo Scoditti, è stata forse la mancanza di continuità tecnica il maggiore limite della squadra della città bianca. Capitolo Nardò: per lunghissimo tempo la maggiore indiziata all'unica retrocessione, la compagine della provincia di Lecce è riuscita a dare la zampata decisiva in garatre a Piscinola in una delle due semifinali playout, vincendo in trasferta per la seconda volta nella stagione e proprio nell'occasione più importante. Con tanti ringraziamenti a... san Cristofaro, autentico e solo baluardo del team pugliese. Piscinola è parsa spesso squadra debole mentalmente, ma si è ritrovata proprio nel momento giusto: il finale di campionato ha visto Scola e compagni agguantare il terzultimo posto proprio all'ultima giornata nella partita che poi si è rivelata decisiva per la salvezza dei campani a spese della Gestioni Romito Campobasso. E qui veniamo alle note dolenti: la Gestioni Romito, come detto, avrebbe potuto e dovuto salvarsi. Spesso vittima delle sue follie, la squadra che per tutta la regular season è stata allenata da Fabio Ladomorzi non ha saputo reggere mentalmente nei momenti decisivi. I tredici punti di vantaggio sul Piscinola dovevano essere difesi a spada tratta all'ultima giornata ed invece i molisani hanno giocato quella partita senza mordente, facendosi travolgere da un'avversaria per niente trascendentale e poi cadendo in C2 sempre contro Glouchkov e compagni, che sono finiti avanti in classifica proprio grazie a quella vittoria all'ultimo turno ed hanno potuto così godere del vantaggio del fattore campo in finale. A parziale scusante, gli infortuni di Sabatelli e Cannavina nella fase iniziale del campionato, qualche partita persa per decisioni arbitrali discutibili oltre che per propri demeriti (prima giornata con l'Ostuni e gara di andata con Castellammare) e lo scandaloso referto arbitrale del dopo Bisceglie che, pur nella sua evidente falsità, ha privato la squadra di pedine fondamentali nelle ultime partite di regular season.
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