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SERIE C2 2002/2003 a cura di Vittorio Salvatorelli
Un campionato un po' particolare: 14 squadre e non 16 come di consueto, una regular season abbastanza segnata dal dominio di una sola formazione, ma poi playoff imprevedibili e per i colori molisani esaltanti. Come non sottolineare la buonissima stagione delle squadre della nostra regione? Tre su quattro ai playoff, con la ciliegina della promozione in C1 della Sepinia Campobasso: per la terza volta negli ultimi quattro anni questo torneo ha sentenziato il passaggio alla categoria superiore di un quintetto del Molise. Unico neo la caduta in D della K/Comunicazione Termoli, caduta che però è tale solo per il momento vista la quasi certezza del ripescaggio. Ma andiamo con ordine. La Sepinia Campobasso voleva la C1 alla vigilia del torneo ed ha raggiunto l'obiettivo, ma, visto l'andamento della stagione, la sua promozione è una sorpresa un po' per tutti. Alzi la mano chi si aspettava il passaggio di categoria dopo il tormentato girone di ritorno e soprattutto con davanti una squadra mai sconfitta in regular season ed un'altra che da tutti gli addetti ai lavori era considerata una vera corazzata. La stella è stata naturalmente Matias Chahab, indiscusso mvp del girone, ma, come succede sempre negli sport di squadra, nessuno vince da solo i campionati: gli esaltanti playoff disputati sono stati il frutto della crescita intorno all'argentino di tutti gli altri. Onore a coach Ladomorzi, che dopo l'annata dei record con il Ferentinum ha colto la sua seconda promozione consecutiva dalla C2 alla C1. Promozione meritatissima. L'Alba Adriatica ha dovuto per il secondo anno in fila ingoiare l'amaro boccone della sconfitta in una serie di playoff giocata con il vantaggio del campo. Ma se lo scorso anno l'eliminazione era arrivata in semifinale, questa volta gli albensi sono andati ad un passo dall'obiettivo. Decisiva è risultata la sconfitta casalinga in garauno di finale: forse il dominio nelle due serie precedenti aveva un po' scaricato la seconda della regular season, che si è fatta sorprendere davanti al pubblico amico. La grande sconfitta del campionato è certamente L'Aquila Basket. Non è bastato a Nakopoulos e compagni dominare la regular season ed eguagliare il record del Ferentinum delle 27 vittorie consecutive (le 26 della stagione regolare più garauno dei quarti con Venafro). Gli aquilani si sono fatti sorprendere proprio nel momento più importante del campionato, pagando nella decisiva garatre di semifinale dopo una stagione condotta sempre guardando tutti dall'alto verso il basso. La stagione del Vasto è stata condizionata dall'infortunio a Saverio Celenza. Senza il suo pivot per tutto il girone di ritorno e nei playoff, la squadra adriatica non ha potuto opporre molta resistenza alla corazzata Alba in semifinale, ma è stata comunque protagonista del solito torneo molto positivo e concluso con un piazzamento nelle primissime posizioni nonché con la valorizzazione dei tanti e promettenti giovani del vivaio. Ancora una volta l'Antoniana Pescara ha basato la sua annata sui giovani e lo ha fatto molto bene: partenza piuttosto lenta, ma perentorio recupero e piazzamento al quinto posto sono traguardi importanti per una squadra che è stata la mina vagante del campionato. La Pollice Mare Termoli in estate si era profondamente rinnovata rispetto all'anno precedente ed ha vissuto una stagione caratterizzata da mille difficoltà sportive e non (infortuni ed eventi naturali), giocando spesso con metà e più della squadra formata dai ragazzi delle giovanili. La conquista dei playoff è pertanto un traguardo di assoluto valore e che ha permesso ai "babies" di crescere sotto l'ala dei "vecchi" Meggiolaro, Aceto, Pitardi, Paolini, Lombardi. Una stagione davvero positiva. Il Basket Ball Roseto puntava ai playoff ed ha centrato l'obiettivo con la conquista del settimo posto in regular season, prendendosi qualche soddisfazione, come la vittoria casalinga contro la Sepinia Campobasso, e mettendo in mostra forse il miglior giovane del campionato, quel Vulekovic dal talento cristallino che ha consentito alla sua squadra di migliorare il piazzamento rispetto alla stagione precedente. La Città di Venafro puntava ai playoff e li ha conquistati, pur con il rammarico di un'ottava posizione che poteva essere migliore con un finale di regular season all'altezza del resto della stagione e che ha voluto dire L'Aquila al primo turno della post season. Anche ai venafrani è toccato il ruolo di mina vagante, con grosse soddisfazioni in saccoccia come il successo casalingo con la Sepinia e l'interruzione dell'imbattibilità di L'Aquila in garadue dei quarti di finale. Ottimo campionato, dunque. Campionato dai due volti, invece, quello del Chieti Scalo: prima parte del girone di andata condotta molto bene e squadra stabilmente in zona playoff, poi alcuni problemi societari e l'addio dell'allenatore hanno ridimensionato i piani dei teatini, che hanno comunque conquistato il nono posto, evitando i playout. Il Sulmona era stata in estate l'unica "coraggiosa" ad accettare il ripescaggio dalla D e la salvezza raggiunta ha dato ragione ai dirigenti peligni nel voler ritentare l'avventura della serie C2. Qualche sofferenza nei playout, ma permanenza in categoria complessivamente meritata. La Virtus Roseto si presentava ai nastri di partenza profondamente rinnovata, puntando tutto sui giovani. La politica ha dato i suoi frutti con la salvezza nei playout nonostante un campionato condotto non sempre all'altezza delle aspettative. Tanta sofferenza per il Lanciano, che, dopo una regular season caratterizzata da tante sconfitte, ha rischiato seriamente la D dopo il ko casalingo in garauno nella finale dei playout con la K/Comunicazione Termoli ma ha avuto la forza di riprendersi e tenersi stretta la C2. La K/Comunicazione Termoli dovrebbe fare un viaggio a Lourdes prima del prossimo campionato. Dopo una stagione caratterizzata da innumerevoli infortuni (Alfredo Ballone, che doveva essere l'uomo in più, è finito ko alla seconda giornata) e da tanti problemi extra cestistici (terremoto ed alluvione), i molisani non hanno saputo chiudere in finale playout contro il Lanciano dopo la bella vittoria in trasferta in garauno. La C2 quasi certamente tornerà sotto forma di ripescaggio, ma conquistare la salvezza sul campo sarebbe stata un'altra cosa. Sarà per il prossimo anno. La Pallacanestro L'Aquila si è affacciata nel massimo campionato regionale per la prima volta e, pur dimostrando spesso e volentieri di poterci stare dal punto di vista tecnico, ha forse pagato l'inesperienza dei suoi giovani: in tante occasioni è venuta meno la tenuta mentale per un quintetto che ha dovuto accettare l'amaro verdetto della retrocessione diretta.
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