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SERIE D 2002/2003 a cura di Brunomaria Cosenza
Partito male, tra mille difficoltà logistiche (nuovo insediamento del comitato, problema post terremoto), il torneo regionale di serie D edizione 2002/2003 è finito peggio chiudendosi con una misera figura. La triste novità di quest’anno, rappresentata dall’assenza di una promozione diretta nella serie superiore, ha avuto un epilogo poco edificante: 34 i punti di scarto tra lo Yale Pescara e l'Antoniano Campobasso, vincitore del girone molisano. Una scelta, quella della federazione nazionale, dettata da motivi plausibili (ben sedici le squadre del girone abruzzese contro le sette del girone molisano) e legittimata purtroppo dall’inappellabile verdetto del campo. Senza nulla togliere ai meriti della formazione di Di Marzio, sorge una lunga serie di interrogativi riguardanti lo stato di salute della base di un movimento che ha comunque salutato i playoff della Jambo e la storica promozione dell’Olimpia. Da quello che è emerso (in via del tutto informale... ma è stata l’impressione di fondo) nella piacevole giornata dell’all-star game di Capracotta, il prossimo torneo sarà ancora esclusivamente molisano. Ciò in virtù della volontà di salvaguardare l’autonomia di un comitato che ha come principale obiettivo quello di dare quella svolta concreta che oramai tutti gli addetti ai lavori ed appassionati di pallacanestro aspettano. Una responsabilità non da poco che si spera alimenti ulteriormente la voglia di cambiare il corso degli ultimi (tristi) sviluppi di un torneo che ha rischiato di veder sparire a distanza di pochissimo tempo Fortitudo Venafro e Polisportiva Isernia. Almeno due i punti che ci sentiamo (quasi) in dovere di consigliare ai nuovi dirigenti: la data di inizio del torneo che non può slittare ogni anno tra la metà e la fine di novembre ma che dovrebbe essere fissata per la metà di ottobre; lo svolgimento obbligatorio dei playoff, linfa vitale per uno sport come la pallacanestro anche a livelli molto bassi.
Nuovo Basket Antoniano Campobasso Una sorpresa più che piacevole, a dimostrazione del buon lavoro svolto dalla società con i propri giovani, ma soprattutto la testimonianza di come possa essere importante avere una struttura organizzativa (allenatori, dirigenti) di una certa entità. Completato un roster composto da ottimi esterni (Fiorilli bros e Di Stefano) con l’innesto del totem Signoriello (atteso da importanti verifiche nella prossima stagione) e il ritorno (seppur parziale) di "Vittorione" Di Rienzo, i ragazzi di Di Marzio hanno approfittato al meglio delle disavventure delle altre pretendenti. Successo finale ampiamente meritato e legittimato da una stagione condotta con regolarità e caratterizzata da acuti importanti: la prestazione quasi perfetta disputata a Venafro e il colpo grosso ottenuto con la Molisana, che in quel frangente schierava D’Onofrio. Premesse che davano ampiamente adito a sognare l’accesso alla C2 e che invece sono state spazzate via da una prestazione da dimenticare nella gara senza ritorno. Il titolo di mvp della stagione è di difficile attribuzione. Scegliamo la guida tecnica di questi ragazzi terribili, coach Di Marzio, che ha avuto il merito di gestire al meglio un roster costantemente variabile mantenendo molto alta la qualità del gioco espresso.
Molisana Campobasso Stagione molto positiva per la società satellite del Ferentinum Club, che chiude al secondo posto con grandi rimpianti ed una certezza: se avesse avuto in pianta stabile D’Onofrio e Di Cesare, la bella favola dell'Antoniano sarebbe rimasta tale. Con i due ex Ferentinum in campo la Molisana non ha mai perso, con D’Onofrio ne ha persa una soltanto (peraltro nello scontro diretto) mostrando anche un buon gioco corale ed un’organizzazione tutt’altro che disprezzabile. Difesa a zona limitando i rimbalzi altrui ed attacco bilanciato con D‘Onofrio ed Emiliano Pilla a colpire dal perimetro e nell’area dei tre secondi. Meno buone le notizie che arrivano dai progressi dei giovani: Roma ha inciso esclusivamente in casa e contro avversari meno alti di lui, Cerullo solo a sprazzi ha mostrato la parte buona del suo talento. La novità positiva della stagione è costituita dalla costanza di rendimento del sopracitato Emiliano Pilla, che rappresenta ormai un conferma per questo torneo: 16 punti di media e presenza di alta qualità all’interno dell’area pitturata. La Molisana 2003/2004 non può prescindere dall’mvp della sua stagione.
Fortitudo Venafro Campionato permeato da un’infinita tristezza quello appena trascorso per la Fortitudo Venafro. Un terzo posto in classifica che vale davvero poco, la gara di Casacalenda gettata via per ritardo, le dimissioni di coach Mercolino, il rischio del fallimento con salvataggio in extremis (dovuto principalmente... alla clemenza altrui), la sospensione forzata degli allenamenti con tre mesi di anticipo sulla fine del campionato dovuta all’assenteismo degli atleti, le ultime quattro partite disputate con soli cinque (o al massimo sei) a referto. Tutti avvenimenti che hanno, purtroppo, preso il sopravvento su quanto comunque di buono è stato fatto. Giovanni Cosenza (mvp della stagione Fortitudo) è tornato su ottimi livelli (il migliore nel ruolo senza alcun dubbio) in attacco, portando la sua media punti ad oltre 20 per partita, Lucarelli ha risolto partite esclusivamente con recuperi difensivi, Felice Durante, tra infortuni ed il momentaneo trasferimento in Romagna, ha comunque trovato il modo per attaccare con successo il canestro avversario, Celentano (classe ’85) dopo un solo anno e mezzo di attività si è reso protagonista delle ultime (ininfluenti) partite. Da questo quartetto (con l’aggiunta di qualche innesto importante) potrebbe ripartire la Fortitudo della prossima stagione. Il condizionale è però dannatamente d’obbligo con un’iscrizione che al momento è in forte rischio per problemi economici oltre che logistici.
Polisportiva Isernia Altra sopravvissuta in modo rocambolesco (esclusa sulla stampa ma non ufficialmente dalla federazione), che nella prossima stagione al 99% non rivedremo in questo torneo. Le premesse erano tutt’altro che negative con un mix tra giovani e meno giovani dalla caratura sicuramente elevata, ma è bastato subire qualche sconfitta inaspettata per veder crollare entusiasmo e progetti. Se poi si pensa alla formula che non prevedeva una post season è facile immaginare come prima della metà del torneo gli isernini abbiano praticamente tirato i remi in barca giocando i restanti incontri più per inerzia che per reale convinzione. Il titolo (molto platonico ma consentitecelo) di mvp della stagione va a Pippo Padula, tornato in campo dopo qualche stagione di assenza. Oltre 14 punti di media per la guardia isernina, che ha disputato un torneo decisamente regolare. Un segnale, al contrario, molto negativo è la scarsissima incidenza dell’apporto dei giovani: ci si poteva aspettare molto da Di Vincenzo e Vacca, che non sono più giovanissimi ma hanno reali potenzialità. Il problema è che il campo ha sentenziato che dai due la compagine pentra ha ricevuto solo le briciole. Nella prossima stagione dovrebbe ricomparire Il Globo, per il quale sembra ci siano trattative importanti al fine di rilanciare uno sport che ad Isernia è letteralmente calpestato dalla popolarità (e dai successi) della pallavolo. Per il momento qualche chiacchiera e nessuna conferma.
Jurassic team A.B.C. Molise Termoli La denominazione più lunga dell’intero torneo, ma in realtà la storia più bella di questa stagione 2002/2003. Un gruppo di “vecchi” amici che dopo tanti anni si ritrova per giocare a pallacanestro e scopre partita dopo partita di essere concretamente competitivo, alimentando un entusiasmo che non esitiamo a definire commovente e a tratti contagioso. Difficile non rimanere colpiti dalla correttezza e dallo spirito goliardico con cui i giurassici hanno affrontato gli incontri, così come è stato quasi impossibile limitare Tonino Iannacci, che al termine della stagione non solo ha conquistato il titolo della classifica marcatori, ma anche quello di mvp del torneo. Partenze dal palleggio estremamente dinamiche e ancora potenti, controllo del corpo nei pressi del canestro sempre su ottimi livelli, mani dolci se si tratta di tirare e prensili se al contrario c’è da strappare rimbalzi. Sistematicamente raddoppiato, sono state tante le squadre costrette a schierarsi a zona per arginare il suo strapotere. Avesse avuto guardie con buone percentuali da tre o con migliori capacità di recapitargli il pallone avrebbe “sforato” tranquillamente i 35 punti a partita. Da parte di tutti gli addetti ai lavori bisognerebbe anche porsi concretamente il problema di come un giocatore di oltre 40 anni (che non ha avuto trascorsi nelle serie d’elite) possa risultare il miglior marcatore del torneo. Nella prossima stagione rivedremo ancora il jurassic team in giro per il Molise: per una sana e corretta educazione sportiva dei giovani e meno giovani cestisti questo torneo necessita stabilmente della sua piacevole presenza.
A.S. Basket Bojano Stagione da archiviare senza alcun rimpianto per la formazione matesina, autrice di uno dei tornei più anonimi da qualche anno a questa parte. La scelta (obbligata) di schierare un roster esclusivamente indigeno ha mostrato tutte le lacune di un movimento che per anni ha trascurato il settore giovanile e che, per competere ad alto livello, ha dovuto metter necessariamente mano al portafogli. Una tendenza che dovrebbe essere capovolta nel futuro prossimo per l’intensificarsi di un’attività giovanile che sembra essere stata finalmente avviata nel modo giusto. Pochi gli spunti degni di nota per Policella e compagni, che con la squadra (quasi) al completo si sono tolti la soddisfazione di sconfiggere la Fortitudo tra le mura amiche e la Molisana in trasferta. Per il resto, poco da aggiungere se non la speranza che nella prossima stagione possa esserci una formazione di Bojano ai nastri di partenza del torneo di serie D oltre che delle categorie inferiori. Il titolo di mvp della stagione (per meriti che vanno al di là di quelli mostrati sul terreno di gioco) va a Gianluca Colalillo, uno dei pochi, forse l’unico, capace di frenare un processo di disgregazione di un movimento a suo modo storico nell’ambito della nostra pallacanestro.
Kalena Casacalenda La sola iscrizione al torneo e la prosecuzione dell’attività agonistica costituisce una grande vittoria per una società che ha dovuto fronteggiare problemi logistici considerevoli (leggasi terremoto) ma che ha saputo reagire con orgoglio operando anche delle scelte che, a nostro parere, si sono rivelate vincenti. La Kalena Basket è stata infatti l’unica società ad ingaggiare un allenatore esterno (Coppola, confermato nonostante la scontata retrocessione dalla C2), garantendosi in questo modo una certa continuità nei programmi oltre che la disponibilità di un parco giocatori discreto. Fra le poche vittorie conquistate ne spuntano due ottenute a tavolino e in modo a dir poco rocambolesco (lo scarso senso dell’orientamento della Fortitudo, finita nei vicoli di Lupara, e l’assenza dell’apparecchiatura necessaria contro la Molisana). La Kalena ha pagato non poco lo scarso contributo offerto da Macchia e Cornacchine e la perdurante assenza di Lallitto nelle gare esterne. Il titolo mvp della stagione va allora a Francesco Vizzarri: l’ex Airino doveva svolgere per la prima volta nella sua breve carriera le funzioni di capo allenatore ed invece ha dovuto reinventarsi regista svolgendo con onore un compito tutt’altro che agevole.
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