NEON MOLISE CAMPOBASSO - POL. ANGIOINA COLLETORTO 83-30   (20-2, 51-15, 67-21 )

 Arbitri: Di Pasquale (Benevento) e Guarino (Campobasso)

 Note: Cinque falli: Ferrara.

Partita senza storia alcuna. Assente Lallitto tra gli angioini, Santella, Pilla, Di Vico e Rocco tra i padroni di casa, gli appena due punti messi a segno dagli ospiti nei primi minuti danno a Scala la possibilità di far giocare alcune seconde linee (lui stesso fra i primi) e ad alcuni titolari il modo non solo di rifiatare un po' ma anche di accumulare minuti di gioco e perfezionare gli automatismi per i successivi impegni. Nella Neon Molise esordisce Melvin Gomez, dominicano classe '84, agile, veloce e combattivo, ancora un po' carente in alcuni fondamentali. Normale amministrazione la partita, con i soli Macchia e Petti a provare qualcosa; troppo poco per una squadra che nella gara di andata aveva impensierito non poco i campobassani.

Michele Scala

N.B. ANTONIANO CAMPOBASSO - BASKET VENAFRO 68-53   (17-10, 34-23, 52-38)

 Arbitri: Falcione e Guarino (Campobasso)

 Note: Tiri liberi: Antoniano 7/15 (47%), Venafro 18/30 (60%). Cinque falli: Zoccolo, Mastropaolo, Cordisco. Fallo tecnico a Zaccardelli. Espulsi Pennacchio e Zaccardelli.

Un Antoniano Campobasso forse non all'altezza delle sue giornate migliori ma come sempre cinico e bravo a sfruttare le occasioni, vince il big-match della tredicesima giornata contro un Basket Venafro che cerca in ogni modo di ostacolare la marcia della capolista ma è frenato dalle basse percentuali di tiro e da una certa rilassatezza ai rimbalzi.

Dopo i primi minuti di studio in cui i venafrani mettono un paio di volte il naso avanti nel punteggio, i campobassani prendono la testa della gara grazie ai canestri di D'Uva, sempre più vicino per rendimento al giocatore che aveva lasciato il Molise due anni fa. Dall'altra parte, Antonio Mascio, interessantissimo playmaker classe '87, prende fin dall'inizio in mano le redini del gioco dei suoi segnando la metà dei punti del Venafro, che per il resto non riesce a mettere dentro la palla con continuità e chiude la prima frazione a -7 dopo una tripla finale di Di Stefano. Leggermente più equilibrato è il secondo periodo, con l'Antoniano che comunque è sempre avanti nel punteggio e gioca come al solito di squadra (a segno dal decimo al ventesimo ben sette giocatori diversi per la squadra di Leo Di Marzio) e il Venafro che risponde bene con Zaccardelli che ne mette 6 e si fa sentire sotto le plance ed una tripla di Simeone oltre ad altri 4 punti di Mascio. Si va all'intervallo con i padroni di casa in vantaggio di dieci lunghezze.

La musica è la stessa anche nel terzo parziale, con le due squadre a tirare male dal campo ed i rispettivi rimbalzisti che banchettano sotto le plance, musica che cambia improvvisamente quando Zaccardelli segna da sotto subendo fallo da Pennacchio e dice qualcosa al numero 12 campobassano, che reagisce. Il venafrano prende un tecnico, volano parole grosse fra i due e gli arbitri non possono fare altro che mandarli anzitempo a fare la doccia. La gara si chiude praticamente qui, con i locali che hanno già allungato fino al +14 del trentesimo e che gestiscono tranquillamente il vantaggio nell'ultimo quarto, che gli ospiti aprono malissimo non segnando nemmeno un punto per lunghissimi minuti. L'Antoniano supera anche le 20 lunghezze di vantaggio, Venafro recupera nel finale rendendo meno pesante la sconfitta.

Vittorio Salvatorelli

FORTITUDO VENAFRO - A.S. BASKET BOJANO 82-73   (24-16, 40-35, 63-48)

 Arbitri: Chiacchiari e Tantaro (Isernia)

 Note: 

E fanno cinque. La Fortitudo Venafro sembra lasciarsi alle spalle i fantasmi del girone d’andata sfoderando una prestazione convincente per 30’ prima di calare vertiginosamente e di riuscire a riemergere con inaspettata autorità. Dall’altra parte il Bojano (ancora privo di Romano) può sicuramente felicitarsi per la grande rimonta effettuata nel quarto periodo ma allo stesso tempo deve interrogarsi su una tenuta atletica precaria e sulla scarsa capacità di lettura della partita di alcuni suoi giocatori importanti.

La cronaca: Fortitudo in controllo della partita nei primi due quarti, con ottime percentuali dal campo (14 a referto per Durante nei primi 20') scaturite da una buona lettura dei giochi (specie nel gioco senza palla) che consentivano ai padroni di casa di conservare un margine costante. Il Bojano preferiva affidarsi in tutto e per tutto all’estro di Carcaiso e Padula (17 nei primi 10’) che rispondeva per le rime a Felice Durante alternando canestri dalla lunga a penetrazioni spesso viziate da più o meno impercettibili infrazioni di passi.

Terzo periodo decisamente di marca giallonera: la Fortitudo sfruttava appieno lo spazio concesso dalla 2-3 avversaria andando a bersaglio quattro volte dai 6,25m con G. Cosenza e Lucarelli e portandosi sul più quindici. Nel quarto periodo i locali fallivano per due volte l’occasione di allungare a più diciassette finendo per essere via via intrappolati nella morsa tesa dagli uomini in maglia gialla. Gli ospiti elevavano progressivamente il tasso di fisicità della propria difesa sporcando palloni e capitalizzando i ripetuti recuperi in contropiede. A 5’ dalla sirena Lucarelli pensava bene di porre fine al duello che aveva infiammato l’incontro cadendo nel tranello di Carcaiso e trovando anzitempo la via degli spogliatoi. Espulsione legittima per un fallo di reazione del giallonero e ospiti che in due minuti completavano l’opera riuscendo addirittura a mettere il muso avanti (68-69) con un canestro in precario equilibrio di Padula dopo sette punti consecutivi di Zito. Di qui la reazione che non ti aspetti: favoriti anche da un calo fisico dei matesini, i padroni di casa ritrovavano energie misteriose piazzando il controparziale decisivo: 15-5 per la Fortitudo con Durante, G. Cosenza e “Awivo” Giannini protagonisti, e posizioni di vertice decisamente più vicine.

Brunomaria Cosenza