TAG COMUNICAZ. TERMOLI - ARCOBALENO MARTINSICURO 68-70   (15-19, 28-30, 44-45)

 Arbitri: D'Arielli (Francavilla) e Castellan (Chieti)

 Note: 

Il Martinsicuro sbanca il PalaSabetta in una partita nella quale la Tag Comunicazioni non riesce a trovare la strada del canestro e, quel che è peggio, per almeno tre quarti non è in grado di fermare i contropiede avversari. Due triple consecutive in avvio di partita illudono i tifosi termolesi, la zona del Martinsicuro non è niente di speciale, ma le idee su come attaccarla latitano, in compenso ad ogni errore i molisani prestano il fianco alle scorribande avversarie. Il primo quarto si chiude con il magro bottino di 15 punti, le premesse per una partita in sofferenza ci sono tutte. La seconda frazione è anche peggio in attacco, l'imprecisione al tiro degli avversari però rende meno evidente il problema. La Tag Recupera un paio di punti, ma i segnali di un attacco che non funziona ci sono tutti, a cominciare dai soli 6 punti messi insieme da Gaido.

Il rientro dall'intervallo non sembra foriero di grandi novità, quando però il vantaggio del Martinsicuro comincia a farsi preoccupante i ragazzi di Ladomorzi cominciano a tirar fuori gli artigli. Il quarto si conclude con un'aggressività in difesa che praticamente impedisce agli avversari di superare la metà campo. In attacco non va molto meglio e soprattutto i padroni di casa prendono pochi falli e i 4 liberi che riescono a raggranellare si tramutano in un misero punticino. L'aggressività si trasforma in furore nel quarto periodo, la Tag riprende l'avversaria e se la lascia scappare di nuovo. Due falli antisportivi, fischiati grazie alla fervida fantasia creativa degli arbitri, complicano la vita ai termolesi, che comunque riescono ancora a riprendere gli ospiti e a farseli scappare di nuovo quando, a difesa schierata, si fanno trafiggere con desolante facilità dalle penetrazioni delle guardie. La Tag ha per tre volte il tiro del sorpasso, per tre volte lo manca e va sotto di tre a venti secondi dalla sirena. Il Martinsicuro si dimentica di fare fallo e finalmente entra una tripla che dà il pareggio alla squadra di Ladomorzi. L'ultima azione degli abruzzesi è imbarazzante, palla dentro e tiro in sospensione facile facile. Poi non c'è più tempo neanche per pensare. Dalle sconfitte si impara più che dalle vittorie, ci aspettiamo che la squadra sfoghi al meglio la sua voglia di rivalsa nelle prossime partite.

dal sito ufficiale della Virtus Pallacanestro Termoli

SCARABEO VENAFRO - T & D PESCARA 97-72   (21-11, 53-27, 80-45)

 Arbitri: Sirolini e Persia (L'Aquila)

 Note: 

È una corazzata inarrestabile la Scarabeo Basket Venafro, che senza troppe difficoltà si è sbarazzata abbastanza agevolmente della pur coriacea Amatori Pescara, quarta forza del campionato proveniente da una serie positiva di risultati. Alla fine il gap tra le due compagini è stato di 25 punti (97 a 72) ma avrebbe potuto essere ancor più ampio se il coach Arturo Mascio non avesse dato spazio all’intera panchina, con l’ingresso di tutti gli under. Ma veniamo alla cronaca dell’incontro. Partenza a razzo della Scarabeo che, malgrado le assenze pesanti di Cuello e Gaglione, dopo pochi minuti era già a +9. Il distacco cresceva con il trascorrere del tempo e, malgrado il tentativo della Amatori Pescara di cambiare difesa con il passaggio ad una zona 3–2, tentativo peraltro punito dalla coppia Pescosolido–Greco che dall’arco bombardavano il canestro pescarese, acquisiva proporzioni ancor più evidenti grazie allo strapotere del solito Pescosolido e di Scarpa, assolutamente devastanti sia in area che sotto il tabellone. Il primo, nello specifico, faceva segnare un 4 su 4 da due ed un 3 su 4 da tre. Il secondo, invece, dominava sotto canestro e, sul finire del secondo quarto di gioco, si faceva apprezzare per una schiacciata all’indietro cui il pubblico tributava una standing ovation degna dei campionati maggiori. Si andava quindi alla pausa lunga con un +26 per la Scarabeo.

La partita riprendeva, ma il leit motive era lo stesso. La Scarabeo era assolutamente inarrestabile ed affondava come coltello nel burro nella difesa abruzzese. Tra i cestisti della compagine venafrana si distingueva Valvona, autore alla fine di 13 punti, 7 dei quali realizzati consecutivamente. La penultima frazione di gioco si chiudeva quindi con 35 punti di vantaggio per la Scarabeo (80–45). L’ultimo quarto è stato pura accademia. Nella Scarabeo, che ha badato a controllare la gara, iniziava la rotazione dell’intera panchina, con il positivo debutto del 16enne Raffaele Minchella, cui coach Mascio concedeva l’intero quarto di gioco. Continua, pertanto, la marcia inarrestabile del quintetto venafrano che, approfittando dell'inattesa battuta d’arresto interna fatta segnare dalla Tag Termoli, si è portata a +8 sulla seconda e a +10 sulla terza. Grande, naturalmente, la soddisfazione tra la dirigenza della Scarabeo Basket, sempre più convita di aver costruito una squadra di categoria superiore.

Comunicato stampa Scarabeo Basket Venafro

NUOVO PINETO BASKET - M3 COSTRUZIONI SAN VITO 109-84   (25-22, 58-36, 81-59)

 Arbitri: Giansante (Spoltore) e Volpone (Pescara)

 Note: 

CARICHIETI LANCIANO - BASKET BALL ROSETO 88-86   (20-26, 43-46, 66-56)

 Arbitri: Ferrante (Pescara) e Barbetta (Chieti)

 Note: Cinque falli. Marzoli, Nervegna, Salomone, Pavia, Giorgini.

Carattere, un’indole che molte squadre dovrebbero o almeno vorrebbero avere, la Carichieti vista alla 19a giornata di campionato ne ha da vendere. Perché quando ci si trova a meno di due minuti dal termine della gara con tre dei cinque titolari fuori per falli, subentrano altri valori oltre a quelli tecnici e tattici, primo tra tutti, come si è detto, il carattere. Quella voglia matta di lottare su ogni pallone, di non darla vinta per niente al mondo, di provare a ridurre lo svantaggio che fa sempre più paura col passare dei secondi. Carattere certo, ma anche gruppo, quel gruppo che Ialacci ha reso squadra, una squadra dove le riserve che scendono in campo danno sempre il massimo, a testimoniarlo un Pacaccio che ne mette 24, seguito a ruota dal giovane Ucci, capace di mettere due triple decisive come fosse la cosa più semplice del mondo.

La cronaca: nei primi 10 minuti di gioco la Carichieti Lanciano si affida prettamente ai suoi uomini migliori per quanto concerne la fase offensiva, il duo Van Elwyk-Salomone nel pitturato e le penetrazioni di Marzoli sono le armi con le quali gli uomini di Ialacci restano attaccati agli avversari che giocano un primo quarto quasi perfetto, portandosi in vantaggio di sei lunghezze (20-26). Nella seconda frazione è Pacaccio, entrato dalla panchina, a tenere a galla i suoi, trovando buoni tiri in un momento poco felice per i padroni di casa. Prima dell’intervallo lungo il distacco tra le due squadre è stato dimezzato, si va a riposo sul 43-46 in favore degli ospiti.

Alla ripresa i padroni di casa scendono in campo decisi a piazzare il break decisivo, e grazie alle ottime percentuali al tiro di Van Elswyk e a un Salomone eccezionale a rimbalzo, la Carichieti riesce a portarsi in vantaggio, e ad incrementare il suo bottino andando avanti di nove punti prima dell’ultimo intervallo. Nell’ultimo quarto gli ospiti tornano prepotentemente in partita grazie ad un buon pressing a tutto campo, che mette in crisi i padroni di casa, poco tutelati dai direttori di gara che sorvolano su molti contatti troppo decisi dei rosetani, e sanzionano invece ogni minima cosa ai lancianesi. Logica conseguenza di ciò, l’uscita forzata dal campo per Marzoli, costretto a lasciare il rettangolo di gioco a sette minuti dal termine per somma di falli. Galvanizzati dalla situazione favorevole, gli ospiti aumentano il loro vantaggio lasciando poche speranze alla Carichieti, come spesso accade però, è un episodio a determinare una partita. A circa due minuti dalla fine, con i padroni di casa in svantaggio di nove punti, Salomone subisce un fallo antisportivo, il capitano fa due su due dalla lunetta. Nella successiva rimessa in gioco, palla sotto per Van Elswyk, che si butta dentro mettendo due punti e subendo un fallo. Dopo l’errore al tiro libero dell’olandese e la conseguente lotta a rimbalzo Di Pietro, il centro ospite, rimane a terra, scatenando le proteste dell’allenatore del Roseto che vede assegnarsi un fallo tecnico. Pacaccio è glaciale dalla lunetta e svantaggio ridotto a soli tre punti. L’equilibrio si mantiene fino alle ultime azioni, nelle quali l’imprecisione ospite e le due triple realizzate da Ucci spostano l’inerzia a favore dei padroni di casa, a 20 secondi dal termine è ancora Pacaccio protagonista, sul punteggio di 86 pari la guardia ortonese fa due su due ai liberi, la successiva difesa lancianese impedendo un facile tiro agli ospiti completa l’opera.

Marco Orlando - dal sito ufficiale del Lanciano Basket

BIOFOX VASTO - BASKET PENNE 53-74   (15-21, 27-48, 38-62)

 Arbitri: Giampietro (Chieti) e Caiani (Torre de' Passeri)

 Note: 

Pronostico tutto a favore degli ospiti che in classifica seguono Venafro e Virtus Termoli, mentre in casa BioFox alcuni problemi costringono coach De Felice a mettere in campo una formazione alquanto rimaneggiata con le assenze di Celenza, ancora fermo a seguito del leggero infortunio a San Vito, e Fuiano, costretto in tribuna dai postumi di un attacco influenzale.

Strada tutta in discesa per Sanders e compagni che dopo i primi sei minuti di gioco vantano già 14 punti di vantaggio (2-16) con l’unico canestro messo a referto da Muratore nei primi secondi per poi cominciare ad inseguire rimanendo comunque in gara fino alla fine pur accusando 21 punti di ritardo al primo riposo lungo (27-48). Al rientro dallo spogliatoio il Penne riprende piuttosto svogliatamente e i suoi giocatori non sembrano neanche divertirsi molto, il gioco scade ed il terzo parziale fa registrare un 11-14 che sicuramente poco accontenta coach Di Paolo, anzi i suoi ragazzi non sembrano neanche molto entusiasti di quanto stanno facendo e, visti così da fuori, non è che facciano una bella impressione. Nell’ultimo quarto la BioFox da spazio a tutta la sua panchina giocando su tutti i palloni come ci fosse stretto contatto fra le due formazioni mentre il divario rimane costantemente intorno ai 20 punti grazie anche alle quattro realizzazioni dalla lunga distanza che rappresentano l’unico bottino degli ultimi dieci minuti.

Per la squadra di casa il compito era senz’altro uno di quelli proibitivi, vista la diversa caratura delle due formazioni in campo e le già citate assenze fra le fila bianco-rosse, ma, a conti fatti, il Penne incamera la posta in palio senza però doversi cullare troppo sugli allori perché la strada che porta in C1 è lunga e sarà piena di insidie ben diverse da quelle affrontate oggi. In casa Vasto Basket c’è comunque moderato ottimismo e si guarda ai prossimi impegni con la certezza di poter recuperare qualche punto utile per classifica e morale: due gli impegni in trasferta in rapida successione per affrontare il Basket Lanciano di Linda Ialacci, sul nuovo di gioco per la chiusura dell’impianto principale in ristrutturazione le gli Europei di basket femminile del prossimo settembre, e il Nuovo Pineto Basket che passò al palasport di Vasto rifilando un passivo piuttosto pesante (-32, 76-108), ma poi ha leggermente rallentato il passo vantando soli 4 punti di più in classifica. Dopo le due trasferte ci saranno due impegni interni contro due formazioni sconfitte nel turno di andata (Martinsicuro e Nereto) e sicuramente a portata di Desiati e compagni per rimanere in una posizione che può valere play off e/o play out con una vittoria in più o in meno. L’importante sarà recuperare in pieno Saverio Celenza e crederci fino in fondo con l’entusiasmo dei tanti giovani che il team del Presidente Spadaccini continua a mettere in mostra seppure con alterna fortuna sia nel campionato di vertice che in quelli di categoria.

Francesco Tomassoni

Le due formazioni scendono in campo con assenze importanti: Petrucci, Di Carmine e De Sanctis (out per un infortunio "casalingo" al polso) per il Penne, Fuiano e Celenza per il Vasto. Ovviamente la differenza dei rosters porta a considerare ben più pesante per la formazione di casa la mancanza del suo fromboliere Celenza. Palla a due e subito il Penne fa capire, soprattutto ai suoi tifosi, arrivati a Vasto con famiglie e bimbi al seguito, che il tremendo Gennaio (3 sconfitte su 4) sembra archiviato. I Vestini partono bene, concentrazione e attenzione in difesa, scelte in attacco che finalmente, era proprio ora, privilegiano come prime opzioni la transizione veloce ed il gioco all'interno dell'area pitturata ed il Penne concretizza questa supremazia portandosi sul 2-16 gia alla metà della prima frazione di gioco. Quando si gioca senza "botte" è veramente difficile limitare l'atletismo di Sanders.

La Biofox non può continuare così, De Felice ordina la zona ed in effetti lo strapotere soprattutto a rimbalzo sia difensivo che in attacco del Penne, con tanti secondi ed addirittura terzi tiri, viene quantomeno limitato almeno nel corso del primo quarto. Ma anche contro la zona i biancorossi di Di Paolo hanno fatto vedere un'ottima circolazione di palla, cercando con pazienza di far arrivare la palla sotto e lasciando il tiro da fuori come ultima opzione, sempre dopo almeno un ribaltamento sul lato debole od un gioco dentro fuori, facendo lavorare gli avversari e punendo gli errori della difesa; errori che devono per forza arrivare se si gioca con pazienza contro la zona, non si sono visti i soliti tiri da nove metri dopo il primo passaggio e le forzature limitate al minimo stagionale. La supremazia sotto le plance, con il solo Di Pol a cercare di arginare i vestini, e la scarsa vena realizzativa nel tiro dei vastesi determinano un divario che va oltre i 20 punti già al riposo lungo.

Si riparte ed il copione non cambia fino alla fine delle ostilità. Solita buona prova di Desiati e Muratore, anche l'ex Rapposelli nel ruolo di guardia riesce a dare il suo buon contributo, tutto sommato una buona squadra quella vastese, che al completo può aspirare certamente ad un posto nei playoff. Quando un team può disporre di un reparto lunghi come quello del Penne, sicuramente da serie superiore, anche la scarsa precisione al tiro che sta attraversando D'Alessandro non rappresenta un problema, il suo compito deve essere dare ordine, lucidità e velocità alla manovra, distribuendo le scelte in attacco, le cifre parlano chiaro: tre uomini in doppia cifra ed altri quattro fermatisi a quota 9. Un grande squadra non ha e non deve avere bisogno delle giocate estemporanee e delle forzature dei singoli. Dunque un grande roster quello del Penne che ha vinto giocando un ottimo basket con diligenza, pazienza ed soprattutto intelligenza. Ovviamente non tutto è andato alla perfezione, c'è ancora da lavorare sotto il profilo dell'intensità e della tenuta mentale: i quattro minuti iniziali dell'ultimo quarto trascorsi senza segnare ne sono una dimostrazione. Se si vuole veramente mirare alto la strada è questa: lunga e faticosa, ma non ce ne sono altre. Quindi barra ben salda e dritti verso il traguardo: la volata è ancora tutta da giocare.

dal sito ufficiale del Basket Penne

PROGETTO AUTO ROSETO - G.S. PALLACANESTRO L´AQUILA 78-68   (22-19, 43-30, 61-39)

 Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Caiani (Torre de' Passeri)

 Note: Cinque falli: Panella. Fallo tecnico a Panella.

Dopo due sconfitte devastanti, finalmente una vittoria che riporta un po' di serenità in casa Virtus, pur lasciando qualche interrogativo riguardo alla gestione del vantaggio. Infatti, nonostante il controllo a 360 gradi dei primi trenta minuti, nell'ultimo quarto, complice la solita rilassatezza da vantaggio, la compagine rosetana ha riacceso in qualche modo le speranze aquilane. Buona partita di Fioriti, Tassoni e Francani.

Antimo Caporaletti

EDIL GAMMA MHV NERETO - ESAGONO SULMONA 76-78   (18-17, 36-38, 51-64)

 Arbitri: Mastropietro e Fiorentino (Chieti)

 Note: Cinque falli: Camaioni, Fabri, Impaloni.

IL GLOBO ISERNIA - MACCABI RIPALIMOSANI 79-73   (17-12, 40-27, 46-49, 61-61)

 Arbitri: Mastrippolito e Castellan (Chieti)

 Note: Dopo un tempo supplementare. Spettatori 250 circa. Cinque falli: G. Pilla, D'Amore, Chiacchiari, P. Pilla, Cefaratti. Fallo tecnico a G. Pilla.

Va al Globo Isernia la vittoria nell'atteso derby di sabato sera contro il Maccabi di coach De Vivo. I ragazzi di Amico si sono imposti dopo una gara non bella ma equilibratissima e solo dopo un tempo supplementare. Sicuramente decisiva, in casa pentra, la presenza in campo di Sergio Mastroianni, il quale, oltre a segnare uno dei canestri decisivi nel finale, ha conferito ai compagni quella sicurezza e quell'ordine mancati fino ad oggi.

Sostanzialmente equilibrato, abbiamo detto, il match per tutto l'arco del tempo regolamentare (conclusosi sul 61 pari), con molti errori da entrambe le parti e con il Globo quasi costantemente in vantaggio sugli ospiti. Molto attesa, alla vigilia, era la prestazione del "ripese" Scotto, apparso contrariamente a domenica scorsa ancora non al top della condizione, con molti errori al tipo da fuori, ma sempre pericoloso in attacco e pronto a mettere in crisi la difesa isernina. Altro tema interessante della gara è stato lo scontro sotto canestro tra l'ungherese Toth e Cefaratti, i quali hanno dato vita a bei duelli sotto le plance.

Buone, tra gli ospiti, anche le prestazioni di Di Cesare, Sabatelli e dell'ex Di Cristofaro. In casa isernina, oltre ai già citati Toth e Mastroianni, sicuramente da sottolineare le prove di Amatista (uno dei migliori in campo e di nuovo ispirato in attacco), Pilla (sempre grintosissimo in difesa), Chiacchiari e del play Ricci. Con questa vittoria (la seconda consecutiva tra le mura amiche) la compagine del presidente Iadisernia si è avvicinata ulteriormente alle posizioni di vertice della classifica, in piena corsa per i playoff ed in attesa dei prossimi difficili impegni in campionato.

Giovanni Carcaiso