BASKET BALL ROSETO - INERTI FERRETTI CAMPLI 67-94   (16-18, 32-49, 47-75)

 Arbitri: Ferrante e Pantera (Pescara)

 Note: 

CITTÀ DI VENAFRO - FOX PETROLI VASTO 64-71   (18-19, 40-40, 51-56)

 Arbitri: Cappelletti (Chieti) e Volpone (Francavilla)

 Note: Tiri liberi: Venafro 4/7 (57%), Vasto 25/34 (74%). Tiri da tre: Venafro 5/23 (22%), Vasto 6/18 (33%). Falli: Venafro 31, Vasto 12. Cinque falli: Alifuoco, Valvona, Petracchini. Fallo tecnico a Falanga al 34'.

Seconda sconfitta in campionato per la Città di Venafro che non riesce a convincere nella seconda partita casalinga contro la Fox Petroli Vasto anche per le assenze di Mallamace e Nicandro Mascio. La partita si apre con le triple di Alifuoco, Desiati e Valvona (6-3) cui segue il break casalingo che porta i venafrani sul +11. Rispondono gli abruzzesi riportandosi prima sul 14-9 grazie ai canestri di Desiati, poi coach Trivelli schiera la zona e il Vasto trova il sorpasso dopo aver colpito con Di Rosso (18-19 alla fine del primo quarto).

Nel secondo quarto primi due minuti senza canestri fino alla tripla di Desiati alla quale risponde per due volte Colagiacomo per il 24-27. Gli ospiti rischierano la zona ma il Venafro non si scompone e riesce a riprendere vantaggio con Fabrizio Durante e Falanga (40-33). Al termine del secondo quarto Vasto riesce a riportare il punteggio in parità grazie ai soliti Desiati e Di Rosso (40-40). Il terzo quarto è molto equilibrato ma caratterizzato da basse percentuali (11-8 dopo 7 minuti di gioco); negli ultimi minuti di gioco il Venafro subisce un break di 10 a 0 chiudendo la frazione sul -5 (51-56).

L’ultimo quarto è segnato da continui errori arbitrali della coppia Cappelletti–Volpone, che incidono in negativo sull’andamento della gara (quinto fallo di Alifuoco e tecnico a Falanga per proteste). Il nervosismo la fa da padrone e il Venafro non riesce a recuperare nonostante il ricorso al fallo sistematico, reso sterile dalle alte percentuali ai liberi degli ospiti. Le uscite per falli di Valvona e Petracchini eliminano le ultime speranze di vittoria per i padroni di casa. Buona prova per Di Rosso e Desiati mentre per i molisani un brutto secondo tempo ha deciso la partita in favore degli ospiti. Il calendario prevede ora due trasferte per gli uomini di coach Mascio contro Pineto e Roseto.

Manuel Iannone

La squadra di casa parte con il piede giusto e, dopo la prima tripla di Alifuoco con l’immediata risposta di Desiati, piazza un primo primo mini-break di 11 a zero ed il punteggio, trascorsi 6 minuti, registra un 14 a 3 con l’immediata risposta degli ospiti che addirittura chiudono sopra di uno il primo parziale. A seguire sono sempre gli uomini di Mascio a condurre, senza riuscire comunque ad accumulare un vantaggio che possa preoccupare più di tanto coach Trivelli anche se all’inizio dell’ultimo minuto sono sette i punti che dividono le due formazioni (40-33) e sette sono quelli che riesce a mettere a segno la Fox per andare a riiposo lungo sulla parità (40-40).

Intanto i falli cominciano a creare qualche problema ai padroni di casa, mentre gli ospiti sono molto più attenti e, alla fine, con i loro 12 falli totali non concederanno che sette tiri dalla lunetta; dall’altra parte i tentativi sono invece 34 per 25 realizzazioni che contribuiscono non poco al risultato finale maturato fra la fine del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo con due mini-break in rapida successione (10-0 per chiudere il terzo parziale sul 51-56, 9-0 con gli ultimi 4 minuti da giocare con la Fox a +12: 53-65) ed il fallo sistematico con gli ospiti che chiudono raccogliendo gli ultimi 6 punti arrivati dai 12 tentativi dalla lunetta.

Trivelli porta in panchina solo 9 uomini per la corretta quanto molto fiscale applicazione del regolamento che non ammette si possa utilizzare giocatori privi di documento di riconoscimento, anche se veniva esibita una fotocopia però mancante della prescritta autentica. Niente da eccepire sull’applicazione della norma che, in altre mille latre occasioni, è stata forse applicata un po’ meno rigidamente: non si finisce mai d’imparare! Prossimo impegno interno: Fox Vasto contro Carichieti Lanciano, che ripresenta in panchina coach Sergio De Santis.

Francesco Tomassoni

G.S. ANTONIANA PESCARA - TASSO & CANDEL. TERMOLI 74-77   (13-15, 38-37, 57-50)

 Arbitri: Marchegiani (Pescara) e Rotoloni (Campli)

 Note: 

MARTINO FOOD CAMPOBASSO - PROGETTO AUTO ROSETO 41-80   (9-24, 13-49, 31-66)

 Arbitri: Lepore e De Panfilis (Pescara)

 Note: Spettatori 150 circa. Tiri da due: Antoniano 13/43 (30%), Roseto 17/34 (50%). Tiri da tre: Antoniano 3/17 (18%), Roseto 7/19 (37%). Tiri liberi: Antoniano 6/14 (43%), Roseto 25/35 (71%). Rimbalzi: Antoniano 27 (D'Uva 7), Roseto 24 (Cistola 7, N. D'Incecco 6). Cinque falli: Sabelli.

Ancora una sconfitta per l'Antoniano Campobasso, che perde nettamente il match con la Virtus Roseto a causa, oltre che dell'obiettiva differenza fisica e tecnica con il quintetto abruzzese, di due primi quarti di partita giocati molto al di sotto delle proprie possibilità contro una squadra forte e che si limita semplicemente a sfruttare la serata negativa dei giovani avversari, che solo dopo l'intervallo lungo mettono in campo la grinta che dovrebbe essere sempre la loro caratteristica se vogliono avere qualche possibilità di salvezza in un campionato durissimo come quello di C2.

L'inizio dell'incontro è abbastanza incoraggiante, con Roseto che va avanti ma l'Antoniano che ribatte colpo su colpo pur soffrendo a rimbalzo contro i centimetri di De Sanctis e l'ingombro volumetrico di Cistola. La chiave, in senso negativo, per la squadra di casa sono i due falli commessi quasi subito da Latona, l'unico intorno ai due metri e dunque l'unico in grado di dare un qualche fastidio ai lunghi ospiti. Sabelli porta i suoi 9-12 a 4'45" dal primo riposo, poi il blackout totale dell'Antoniano, che si ferma e subisce il gioco di Cistola, De Sanctis e i due D'Incecco, che firmano il parziale di 12-0 con il quale Roseto arriva al decimo minuto.

I tifosi presenti in buon numero al Palavazzieri sperano che il secondo periodo possa segnare una (almeno parziale) riscossa dei ragazzi di Di Marzio, ma non è così: soli quattro punti segnati fino al ventesimo e grosse difficoltà ad entrare nell'area pitturata, con Roseto che mette in mostra un'ottima circolazione di palla bucando ripetutamente la zona proposta da Di Marzio più per proteggere i suoi da fischi arbitrali a volte davvero incomprensibili e a senso unico (i campobassani tireranno il primo libero dell'incontro solo a 7'14" dalla fine del terzo quarto...) che per reale convinzione di poter cambiare le sorti del match. Quello che manca all'Antoniano è la grinta, quel "cuore" che è la caratteristica principale della "consorella" Olimpia e che farebbe certamente - se non ribaltare l'andamento della partita - almeno sì che il margine del ventesimo minuto non sia di 36 punti a favore della squadra viaggiante.

Un margine che supera le quaranta lunghezze nel corso del terzo periodo, quando però finalmente l'Antoniano si sveglia: Sciandra e Ciampitti suonano la carica giocando con molta intensità, la difesa è finalmente convinta ed aggressiva e - complice il naturale rilassamento dei rosetani - la squadra molisana recupera più di qualche lunghezza di scarto. Arrivano anche (toh...) i liberi, addirittura i ragazzi di Di Marzio ne tirano 14, tutti dal ventesimo al trentesimo, segno - oltre che di una maggiore equità nelle decisioni arbitrali - anche di un più alto livello di intensità nel gioco dei campobassani che finalmente vanno dentro con decisione e giocano la loro partita senza timori riverenziali. Ma ormai non c'è più nulla da fare, la frittata era stata già fatta e nel quarto periodo Roseto incrementa di nuovo il margine di vantaggio portando a casa il secondo successo in campionato.

Nota finale sull'imbarazzante condotta in campo da parte dei due direttori di gara: va bene che una delle due squadre era nettamente favorita rispetto all'altra, va bene che la differenza tecnica e fisica fra i due quintetti è evidente fin dalla prima (e con le regole assurde di quest'anno unica) palla a due, ma queste non sono ragioni valide per venire alla partita deconcentrati e sbagliare otto fischi su dieci per grandissima parte dell'incontro...

Vittorio Salvatorelli

ESAGONO SULMONA - NUOVO PINETO BASKET 87-70   (22-13, 41-32, 62-48)

 Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Foschini (Penne)

 Note: 

A.S. IL GLOBO ISERNIA - VIRTUS MONTESILVANO 93-58   (26-15, 46-31, 67-47)

 Arbitri: Andricciola (Venafro) e Bencivenga (Campobasso)

 Note: Cinque falli: Di Rosso.

Vince, come preventivato alla vigilia, per 93-58 contro un Montesilvano apparso più che modesto, Il Globo Isernia del presidente Melchiorre. Già dalle premesse ci si aspettava una gara non tirata, visti anche gli obiettivi dichiarati dalle compagini ad inizio stagione; gli isernini col chiaro intento e con l’organico per puntare alla promozione in C1 e gli abruzzesi con la salvezza come obiettivo primario. Nella gara di sabato sera Mastroianni e compagni, come da pronostico, hanno letteralmente strapazzato la compagine di coach Paci chiudendo il discorso già nella prima frazione di gioco col punteggio di 26-15.

Tra i ragazzi del duo Rosignoli-Di Pilla, che hanno dovuto fare a meno dell’ala D’Amore (comunque iscritto a referto) convincenti le prestazioni di Melone (autore di un'ottima prova difensiva), Greco e del ritrovato Ivan Borisov (miglior realizzatore della partita) che sembra stia ben recuperando dall’infortunio accusato ad inizio stagione. Solo nel terzo quarto di gioco gli ospiti hanno un sussulto con Di Francesco e Blasioli, ma la gara è già chiusa ed il gap tecnico è troppo evidente perché gli adriatici riescano a rimettere in discussione il risultato.

Nel finale, a risultato acquisito, come da protocollo, giovani leve in campo, con Alonzo e Rocchio a maturare esperienza, tra l’altro non sfigurando affatto. Sabato prossimo primo derby della stagione contro un Antoniano Campobasso ancora inchiodato a zero in classifica ed uscito nettamente sconfitto, tra le mura amiche, nell’ultima giornata, contro il Roseto; una gara che i pentri non devono assolutamente sottovalutare, per non inciampare su un campo difficile e pregiudicare le ambizioni di vertice.

Giovanni Carcaiso

A.S. PALLACANESTRO CHIETI - PGS INTREPIDA ORTONA 128-90   (36-23, 62–41, 103-63)

 Arbitri: Sirolini e Angelini (L'Aquila)

 Note: Spettatori 300 circa.

Partita senza storia quella vista questa sera al palazzetto di Piana Vincolato tra i biancorossi della Pallacanestro Chieti ed i bianco-blu dell’Intrepida Ortona. Troppo evidente la differenza di valori espressa dai due quintetti, differenza tutta a favore della compagine teatina che ha dominato la gara in lungo ed in largo grazie soprattutto alla grande serata di Fabri ed alla straordinaria precisione nel tiro dei due giovanissimi Gialloreto (classe 1987) e Matteo Zappacosta (1985). Risultato finale di 128 a 90 per il Chieti che ha vinto sotto le plance dove i lunghi Fabri e Graziani, ma anche il giovane Grifone, hanno avuto gioco facile sui meno dotati rimbalzisti adriatici.

Dicevamo, quindi, partita senza storia che l’Ortona è riuscita a contenere entro i 40 punti di scarto (38 la differenza finale) solo grazie alla determinazione di Nervegna (entrato peraltro alla fine del primo quarto) ed alla precisione di Pacaccio e Stefano Scavongelli. Di 47 punti, comunque, il massimo vantaggio dei biancorossi teatini, raggiunto nella seconda metà del terzo tempo quando i già citati Gialloreto e Zappacosta infilavano rispettivamente 4 + 1 triple consecutive.

Nulla da dire, in conclusione, sull’andamento della gara. Ci limitiamo a sottolineare nuovamente le prestazioni del solito Fabri (38 punti + 16 rimbalzi + 2 stoppate) che, tra l’altro, è stato risparmiato da coach Cosentino nell’ultima frazione, e poi di Gialloreto (22 punti, molte palle recuperate ed alcune giocate strappa-applausi), di Matteo Zappacosta (20 punti e la sensazione che in C2 sia solo di passaggio), ma anche di Graziani (eccellente il suo primo quarto con ben 6 rimbalzi) e Grifone. Sagge le scelte di coach Cosentino che ha dosato gli sforzi di tutte le risorse a disposizione dimostrando che quest’anno anche chi parte dalla panca ha le doti tecniche per fare il titolare. Da notare l’esordio del rientrante Mauro Zappacosta reintegrato in rosa questa settimana quando sembrava, ormai, che il suo futuro fosse lontano da Chieti.

Nell’Ortona vanno segnalate le prove di Pacaccio, S. Scavongelli e soprattutto Nervegna, quest’ultimo in grado di dare alla propria squadra quella spinta che ha fatto sì che il passivo non assumesse proporzioni enormi. Squadra grintosa l'Ortona cui manca, però, la solidità sotto le plance dove, questa sera, l’uomo più alto superava di poco il metro e novanta.

da sporteate.it

CARICHIETI LANCIANO - F.LLI NESPOLI ATRI 96-89   (21-14, 33-30, 59-49)

 Arbitri: Ferrante (Pescara) e Giansante (Spoltore)

 Note: Cinque falli: Balbi, Martella, Del Principe, Proia. Espulso Montese.