ALTER MASSAFRA - CAPPAVERDE ANAGNI 91-84   (18-30, 54-42, 70-59)

 Arbitri: Ielo e Pirrotta (Reggio Calabria)

 Note: 

L’Alter Massafra batte la Cappaverde Anagni e scaccia le paure di una gara cominciata davvero con il peggiore dei presentimenti. In settimana le varie vicissitudini che hanno portato l’Alter ad una vigilia con l’infermeria piena, Tenerini ko, Lombardi e De Feo acciaccati. Poi l’inizio di gara, con i primi dieci minuti che hanno portato la firma della squadra ospite, capace di imprimere il proprio timbro sul primo quarto, tanto da chiuderlo con un vantaggio di +12 (18-30). Tanti, troppi errori durante il primo quarto, che hanno portato la squadra massafrese ad accumulare uno svantaggio che aveva davvero fatto pensare all’ennesima giornataccia dopo la sconfitta di Chieti.

Fortunatamente, invece, la brutta sensazione è sparita nei dieci minuti successivi, in cui soprattutto Delli Carri e De Feo hanno letteralmente steso la squadra di Gabriele. 20 punti in dieci minuti per Delli Carri, che alla fine chiuderà con ben 39 punti siglati, e 13 nel secondo quarto per De Feo, che chiude alla fine con 21 punti da segnare nello score personale. Una vera e propria mattanza, con la Cappaverde protagonista di un passaggio improvviso da una sponda all’altra, ossia dal +12 fatto registrare nel primo quarto, al -12 accumulato sino alla fine dei secondi dieci minuti, che hanno portato la squadra massafrese al riposo lungo sul 54-42.

Il terzo periodo non vede grossi cambiamenti, anzi, i primi minuti vedono i padroni di casa ancora più decisi a dare un ulteriore mazzata alla partita. Velocità, precisione e grinta portano i biancorossi di casa a raggiungere il vantaggio di +20 sul 64-44, con un Delli Carri stratosferico che dopo aver chiuso con ben quattro triple il secondo periodo, vede bene di aprire il terzo con altre due bombe che quasi fanno saltare i nervi agli avversari, che non sanno più come trattenere la bocca da fuoco massafrese. Ai suoi tanti punti si aggiungono poi quelli dei suoi compagni di squadra. Oltre a De Feo, da segnalare la prova di Salvatore, che tocca quota 14, pur brillando soprattutto nel primo periodo, nel momento, cioè, più difficile per la sua squadra. Bene anche Lombardi, che riesce a stringere i denti e a scendere in campo dando il suo solito apporto. Un po’ in ombra Richotti e D’Andrea, anche se a dire il vero quella disputata contro l’Anagni non era certo la gara dei playmaker. L’Alter rischia qualcosa nella parte finale della gara, con la Cappaverde che prova a rientrare cercando di imitare la rimonta dei massafresi effettuata nel secondo periodo, senza però riuscirci. L’unico risultato ottenuto è la limitazione dei danni alla sirena dei trenta (-11 sul 70-59) e la speranza acuita sul -4 a 33 secondi dalla fine, subito però spenta dall’Alter che dà il colpo di coda finale ad una partita vinta più che meritatamente.

Graziano Fonsino

AMBROSIA BASKET BISCEGLIE - STAMPLAST CEGLIE 80-69   (19-21, 37-37, 62-56)

 Arbitri: Foresti (L'Aquila) e Tosi (Recanati - MC)

 Note: Spettatori 1300.

Prova di forza e di carattere dell’Ambrosia, che sovrasta l’ostacolo Ceglie crescendo in corso d’opera su tutti gli snodi fondamentali del confronto: la difesa individuale, l’attacco alla zona, il controllo dell’area colorata, la tenuta fisica e atletica. L’appeal del match con i messapici e il buon rendimento del team di coach Stefano Ranuzzi sono notevoli al punto di richiamare un pubblico molto numeroso sugli spalti del PalaDolmen. L’assenza del centrone Maurizio D’Amicis consente al tecnico brindisino Giulio Tonucci un’impostazione più dinamica del piano-partita. Gli ospiti premono sull’acceleratore, alzando i ritmi della contesa nel secondo quarto, con il lavoro sporco di Passante in vernice, l’affidabilità al tiro dalla media di Muyango e Della Corte e gli isolamenti spalle a canestro di Gallo, bravo a sfruttare la maggiore taglia rispetto ai piccoli biancoverdi.

Il massimo svantaggio (23-35 al 16’) scuote l’orgoglio dei biscegliesi, che nel giro di pochi minuti ricuciono lo strappo, sospinti dalle triple del nuovo acquisto Raffaele Rubino, il cui impatto sulla gara è a dir poco devastante. L’Ambrosia lavora gli avversari ai fianchi nel terzo periodo, attaccando meglio gli spazi concessi dallo schieramento a zona e annullando il temuto Muyango con una “box and one” al limite della perfezione (Barbato e Rubino sugli scudi in difesa). La prima tripla di Bosco avvìa il break decisivo, costruito nell’ultimo quarto (66-56 al 33’) dall’astuzia di Ciampaglia e dall’onda d’urto del trio Lorusso-Sisto-Trentini sotto le plance. Il colpo del kappaò lo piazza ancora Bosco dalla distanza (72-59 al 36’), per la gioia dei tifosi biscegliesi.

Vito Troilo - dal sito ufficiale del Basket Bisceglie

GETEA PARTENOPE NAPOLI - PHLOGAS CAMPOBASSO 57-77   (15-16, 31-28, 40-47)

 Arbitri: Maltese e Ciccodicola (Roma)

 Note: 

DIVEAL MONTE DI PROCIDA - PUNTO SNAI CASERTA 78-62   (20-13, 38-28, 54-43)

 Arbitri: Pais e Satta (Porto Torres - SS)

 Note: 

Poca gloria per l’Acquaviva Caserta, battuta 78-62 a Monte di Procida. Le precarie condizioni fisiche di alcuni atleti, i soli otto giocatori a disposizione e i problemi di falli condizionano la performance dei biancoblu di coach Pappacena, che devono rinunciare ai due pivot Del Vecchio e Baroncini. Il rientrante D’Orta, in campo con la maschera, fa fatica ad adattarsi e soprattutto l’ex Tessitore commette tre falli nel primo quarto, imitato in avvio della frazione sucesssiva da Tammaro e Scatola. I montesi partono decisamente meglio, spinti dalle giocate di Fevola e Grassitelli, acquisendo quasi subito un vantaggio in doppia cifra. Sabarese fa quel che può contro Cristiano e Lepre e sfiora la doppia doppia (17 con 9 rimbalzi). Tammaro è l’unica opzione offensiva efficace dei casertani, che non riescono mai ad entrare in partita. Nella frazione conclusiva Cristiano e Grassitelli aumentano il divario.

Michele Falco

BIO SYSTEM S.M. A VICO - SIDIS BARLETTA 63-56   (15-16, 36-26, 55-48)

 Arbitri: Daminato (Torre de' Passeri) e De Panfilis (Pescara)

 Note: 

Preziosa affermazione in chiave salvezza della Bio System S. Maria a Vico, che si sbarazza 69-56 della Sidis Barletta centrando anche il 2-0 negli scontri diretti. gara non bellissima, vista anche l’importanza della posta in palio. I pugliesi, privi di Vitiello e con uno Zecchino non al top, ma comunque in quintetto, partono meglio dei vicani. I quattro piccoli mettono in crisi i vicani e il sorprendete Chiandetti è un fattore. Scala guida l’attacco di casa ma una tripla di Degni dà il massimo vantaggio esterno (8-14) prima dell’assolo di Fioretti, che in pochi istanti firma sette punti di fila e riduce il gap fino al 15-16 di fine primo quarto. Il pressing della Fiamma è asfissiante e, a parte la tripla di Arbore in apertura, la Sidis fatica a trovare buone linee di passaggio. I suessolani sono una furia e grazie ai lunghi Scala e Corbo e a Varriale firmano un 11-0 che cambia padrone al match.

Barletta torna a -2 grazie ad Arbore, ma ancora i recuperi di Adamo e una tripla di Varriale danno il 36-26 di metà gara. Nella ripresa la Bio System mantiene una decina di lunghezze di vantaggio, con un Corbo strepitoso anche in attacco, ben assistito da Adamo e Simioli. Rosito e una tripla di Degni riavvicinano la Sidis (52-46) ma Adamo ristabilisce le distanze. Ultimo quarto inguardabile, con molti errori e squadre pressoché a secco nei primi 5’ (57-49 al 35’). Poi Varriale si carica sulle spalle i suoi e relizza 5 punti di fila che chiudono il match (66-53). Barletta prova a rosicchiare qualcosa ma il distacco non muta e alla sirena conclusiva il tabellone recita 69-56 Bio System.

Michele Falco

A.S. MARIGLIANO BASKET - NUOVA PALLACANESTRO SARNO 92-79   (-)

 Arbitri: Solinas (Cagliari) e Carrus (Selargius - CA)

 Note: 

SIMER BATTIPAGLIA - CENTRO FORD MOLFETTA 69-80   (13-23, 35-39, 51-59)

 Arbitri: Castaldo (Napoli) e Napolitano (Cercola - NA)

 Note: 

FIAT MILLENIA BARI - CARICHIETI PALLACANESTRO 84-89   (26-17, 36-38, 45-58, 75-75)

 Arbitri: Scarfò e Ferraro (Palmi - RC)

 Note: Dopo un tempo supplementare. Spettatori 300 circa.

Si ferma a due la serie utile interna della Fiat Millenia Cus Bari. Contro la Carichieti, al termine di un match molto emozionante, si è reso necessario un tempo supplementare per decretare il vincitore. L’84-89 finale premia gli abruzzesi, più continui nei parziali rispetto ai baresi e guidati da un Capone in vena di miracoli, soprattutto nel tempo supplementare (quattro triple di fila: 15 punti dei 19 complessivi negli ultimi sette minuti di gara). I baresi, invece, nonostante un finale molto caparbio, pagano un secondo e terzo quarto davvero imbarazzanti (percentuali bassissime: 1/12 al tiro da tre, dopo il 4/8 della prima frazione, ma soprattutto soli 19 punti iscritti a referto contro i 41 degli avversari), che hanno reso indispensabile la grande rimonta finale, a fil di sirena.

Proprio l’ottimo ultimo quarto non fa che accrescere le recriminazioni di coach Romano: sospinti da un’asfissiante pressione difensiva, gli universitari riescono a ricucire lo strappo in appena 4’ (dal 45-58 di fine terzo quarto, al 58-60), ritrovando la via del canestro con grande continuità (soprattutto con Cisneros, Conti, Cipulli e Chiumarulo). Il Chieti non ci sta e comincia ad affidare palloni ‘pesanti’ a Capone, che dà avvio al suo personalissimo show, ben coadiuvato da Gialloreto (giovane molto interessante) e Vasile. L’ultimo minuto è degno di un thriller: Bari sotto di otto (67-75), accorcia subito le distanze con due tiri liberi di Cipulli. Sul capovolgimento di fronte, Rolando non trova la via del canestro e Cisneros con 29" sul cronometro firma il 72-75. Time out. Al rientro, la pressione dei biancorossi pugliesi quasi costringe all’errore gli avversari, salvati da uno dei due arbitri che ravvisa un fallo su De Gregorio, proprio mentre il suo collega sanzionava l’infrazione di campo di Gialloreto. Si va in lunetta, ma il playmaker sbaglia entrambe le conclusioni; con 20" sul tabellone, Cisneros recupera palla e la offre a Cipulli: tripla del pareggio a nove secondi dalla fine. Nell’ultima azione Capone non trova la via del canestro, Gialloreto è il più lesto a recuperare il rimbalzo e, a fil di sirena, il suo tiro danza sul ferro per poi concludere all’esterno la sua corsa. Nei 5’ finali, il Chieti si porta subito in vantaggio con Rolando ed il resto lo fa l’intramontabile Capone, capace di segnare anche con due uomini in copertura. Bari, invece, a corto di energie (privo di Marrocco e Serroni e con un De Feo in non perfette condizioni), è costretta ad alzare bandiera bianca.

Mirko Cafaro