BIONDI CASTROCARO - ACMAR RAVENNA 75-76   (17-17, 32-34, 49-52)

 Arbitri: Fascia (Isernia) e Faustoferri (Bojano - CB)

 Note: Spettatori 250. Tiri liberi: Castrocaro 13/19 (68%), Ravenna 15/22 (68%). Tiri da tre: Castrocaro 6/22 (27%), Ravenna 11/22 (50%). Cinque falli: Manucci, F. Marisi.

Ancora un finale amaro per la Biondi che subisce il canestro del sorpasso allo scadere in un derby combattutissimo. La Biondi va sul 14-9 al 7’ ma non capitalizza a dovere in un primo quarto in cui Ravenna stenta un po’ nella fluidità offensiva. Nel secondo quarto si vede Tassinari sfruttando la marcatura di Naso e dà all’Acmar il +6 (27-33 al 19’). Castrocaro soffre ma chiude a -2 con una tripla allo scadere di Manucci. Nella ripresa Ravenna prova a scappare con tre triple consecutive (41-47 al 23’), Battistini tiene a galla i termali che però sono costretti a inseguire. Gli ultimi 4’ sono infuocati. Castrocaro pareggia con due triple consecutive al 38’ (67-67) e si prosegue in equilibrio fino in fondo. Sul 73-73 la Biondi ha la palla a 27” dalla fine e Bortolani segna a -6” dalla sirena (75-73). Dopo il time out Dal Fiume si fa tutto il campo e inventa la tripla del sorpasso.

dal Corriere Romagna

Finisce al foto-finish, finisce arroventata, ma per fortuna non c'è il dopopartita teppistico di qualche mese fa, al termine di Castrocaro-Ravenna. Anzi, ad annientare ogni possibile animosità, ci pensa il forlivese Serra che - come da testimonianza fotografica - subito dopo la sirena vuole con sè in campo, a godere di una vittoria rocambolesca e - per questo libidinosissima - nientepopodimeno che il figlioletto. Sono impietriti, invece, i castrocaresi: il missile da 7 metri (da marcato) firmato da Sam "I am" Dal Fiume sulla sirena per il +1 finale giallorosso, è una mazzata che fa il paio con l'indimenticabile ko della Palestra Morigia nel girone d'andata. Daniele Battisitini, capitano e in un certo senso "simbolo" del nuovo corso operaio approntato da coach Chiadini nelle Terme, resta semi-svenuto dalla disperaazione a terra (non del Sole) per 1 minuto d'orologio. Morale: Ravenna si conferma da primo posto (e dall'immediato dopopartita parla con Neri per Checco Lucchi), Ravenna conferma inoltre che nei finali punto a punto si fa sempre festa; Castrocaro impreca ma sa che il cammino intraporeso è più o meno quello giusto, e che con un paio di "sghetti" nel finale, la vittoria con Ravenna tutto sarebbe stato fuorchè un furto. Tuttavia, quando ti arrivano 5 punti in corce dalla panchina, pensare di battere la capolista significa sfidare le leggi del basket.

La partita è quello che ti aspetti, è quello che deve essere. Fin dal primo quarto, chiusosi sintomaticamente 17 pari, è gara spigolosa, frizzante, muscolare. Chiadini teme (e, ahilui, avrà terribilmente ragione) il mancino playmaker 1983 Dal Fiume: ma in fin dei conti non esiste al mondo uomo più indicato a fargli da sanguisuga di Daniele Battisitini, capitano e quintettato causa assenza di Silvestrini (che fa la ruota con la squadra per tornare a muoversi dopo l'infortunio, poi fa la doccia e si sistema in tribuna). Il 14-9 del 6' è solo uno strappo temporaneo per Castrocaro: i missili di un bel Manucci rompono la noia dei duelli Gordini-Falcomer e Gaiotti-Francesco Marisi. Il buon finale di quarto di Pomo Serra riporta sotto i giallorossi, che ruotano a 7 (scarsi). I due giovani panchinari Zannoli e Naso (esordiente in casa) sembrano anche dare freschezza alla serata; nient'affatto, Francesco Marisi in post-basso è una brutta gatta da pelare e Tassinari carbura per il primo vero break Ravenna (23-29, 16'). Bortolani colleziona qualche avventatezza dopo un discreto inizio, ma la tripla di Manucci sulla sirena-intervallo tiene a galla il BaskeTerme.

I primi minuti sono brillanti e godibili, gara di tiro esplosiva tra Gaiotti e Francesconi. Adolfo Marisi - vecchio lupo di mare - coglie le debolezze (e la relativa cortezza) della rotazione di Chiadini e in difesa lavora di "triangolo e 2", appiccicando due uomini su Manucci e Bortolani, lasciando a zona il residuo terzetto di difensori. Nella "mini-zona" si infila bene Gordini, causa anche la scialbissima serata di Falcomer. 45-49 al 27', da qui in poi, e per almeno 10' buoni, squadre che restano separate da 4 o 5 punti, con Ravenna che non strappa per vincere ma con la rimonta castrocarese che non arriva mai. Tre raggelanti airballs termali (Zannoli, Gaiotti, Solfrizzi) la dicono lunga sul fatto che "manca qualcosa" per mettersi al livello della corazzata ravennate. Tassinari imperversa, da fuori e da dentro, Serra motivatissimo corre in contropiede. Il break sembra quello giusto (55-60, 34'), ma una fiammata straordinaria di Manucci e la crescita di Gordini impattano il match a quota 67 a 2'35" dalla sirena. Serra bombarda, Manucci - ancora lui - vola a fare un tap-in da antologia, e ancora Manucci - ancora lui - atterrisce Chiadini facendo il quinto fallo. Si può vincere senza un Manucci così? Teoricamente sì, se Battistini si mette a fare le veci del suo numero 7, pareggiando a quota 71 quando manca 1 minuto e mezzo al gong. Una magata di Tassinari (canestroefallo senza aggiuntivo a segno) porta a +2 Ravenna, Bortolani in un battito di ciglia fa 2/2 dalla lunetta e a 6" dalla fine corona il suo ottimo finale con il jump-shot che sembra valere la partita (75-73). Il time-out di Adolfo Marisi precede i 6" conclusivi che rovineranno il weekend di Pierpaolo Neri. Rimessa, Castrocaro che sceglie di non fare fallo, Dal Fiume che disegna un sontuoso slalom che si corona con un arresto e tiro, frontale a 7 metri dal cesto e con Battistini appiccicato alle calcagna, che fa esultare Ravenna.

Riccardo Girardi, Enrico Ruffilli e Marco Zannelli - da forlibasket.it

GILDAN GIULIANOVA - TECNOVITE ANZOLA 42-72   (10-9, 21-25, 31-54)

 Arbitri: Nania (Perugia) e Pilo (Corciano - PG)

 Note: 

Sul neutro di Chieti per la squalifica del campo del Giulianova i giallorossi perdono ancora una gara stavolta malamente contro l’Anzola. Finisce 42 a 72 per la formazione emiliana che ha praticamente dominato in lungo e in largo dal secondo quarto in poi. Infatti dopo il primo periodo vinto dal Giulianova 10 a 9 gli ospiti nel secondo periodo controllavano al meglio la sfida e nel terzo quarto aumentavano il proprio vantaggio toccando anche più 23 all’ultimo intervallo 31 a 54. Una gara da dimenticare per i giallorossi che restano sul fondo della classifica e vedono scemare le speranze di salvezza. Da salvare solo le prestazioni di Mirrione e Zorzi, autori di 28 punti in due; nell’Anzola grande prova di Antrops autore di 15 punti.

da Il Centro

PHLOGAS CAMPOBASSO - BBC BUGNALL SILVI MARINA 84-71   (30-22, 48-38, 64-51)

 Arbitri: Collesi (Santa Veneranda - PU) e Paccapelo (Pesaro)

 Note: Spettatori 350 circa. Tiri da due: Phlogas 23/49 (47%), Silvi Marina 13/30 (43%). Tiri da tre: Phlogas 7/19 (37%), Silvi Marina 10/30 (33%). Tiri liberi: Phlogas 17/21 (81%), Silvi Marina 15/29 (52%). Rimbalzi: Phlogas 35 (Guida 13), Silvi Marina 23 (Luzzi 6, Santerelli 5). Cinque falli: Gatti.

La Phlogas Campobasso, con una prestazione impeccabile, rimanda a casa con le pive nel sacco per la seconda volta in questo campionato una squadra che prima di giungere a Campobasso era in testa alla classifica. Una partita vinta dai ragazzi di Fabio Ladomorzi con quelle che sono le proprie armi abituali: difesa asfissiante sia individualmente che di squadra, con tutti pronti sempre ad aiutare il compagno che viene battuto in palleggio e con rotazioni al limite della perfezione, e supremazia totale a rimbalzo, con il computo finale che anche stavolta parla nettamente campobassano, con un 35-23 che non ammette discussioni e con un "enorme" Michele Guida che conquista 13 palloni di cui ben 11 (!!) sotto il tabellone avversario. Ma non è tutto: gli 84 punti segnati sono indice del gioco spumeggiante in attacco della squadra molisana, capace di metterne ben 30 in un grande primo quarto e di aggirare spesso e volentieri con la veloce circolazione di palla la 1-3-1 con cui coach Di Bonaventura cerca di scombussolarne le idee offensive. Il Silvi, squadra forte e ben attrezzata, basa gran parte del suo gioco sul tiro da tre, ma il 10/30 dall'arco è insufficiente e frutto, come si diceva, dell'aggressività difensiva della Phlogas, che non lascia quasi mai tirare con tranquillità il "triplista" di turno.

Subito all'inizio è super Olimpia, con il primo errore dal campo che arriva solo dopo tre minuti di partita e il punteggio che prima è 10-3 e poi 20-13 a 4'16" dal decimo minuto. Il Silvi gioca a sua volta bene e il pubblico assiste ad un avvio di partita al fulmicotone, con le due squadre che si danno battaglia a suon di canestri e Guida che mette sin dall'inizio le cose in chiaro sotto i tabelloni, segnando nove punti e prendendo ben sette rimbalzi nella prima frazione, che vede anche un Tosolini sugli scudi (tutti i suoi otto punti arrivano ad inizio partita) e un Nicola Pilla come sempre concreto in attacco anche se di tanto in tanto "dimentica" il proprio uomo in difesa. Dall'altra parte ci si affida al gioco di squadra, con Mancarella, Blengini e Santarelli che emergono sui compagni ma che non riescono ad evitare il -8 con cui si chiude il primo periodo.

Il 30-22 alla prima sirena dà alla Phlogas il vantaggio che il Silvi non riuscirà più a colmare: gli abruzzesi ci provano una prima volta con la 1-3-1 ma il divario non va mai sotto le cinque lunghezze (41-36), Luzzi gioca spesso in post basso ma non è in grande serata e Perricci, lo "scorer" più temibile fra gli abruzzesi, ha le polveri bagnate. Con Guida a rifiatare in panchina, tocca a Siervo e Gatti giocare sotto le plance e ad Antonelli e N. Pilla segnare punti in attacco, con la partita che scende di spettacolarità (ma non poteva essere altrimenti) ma rimane molto intensa e giocata sempre alla grande in difesa dalla Phlogas, che all'intervallo incrementa il suo vantaggio chiudendo la frazione a +10.

Il terzo periodo vede la Phlogas scattare decisamente in avanti: dopo una prima parte di frazione giocata alla pari dalle due squadre, due triple di N. Pilla portano il punteggio sul 58-44; il coach ospite Di Bonaventura chiama time out sul successivo fallo in attacco dei suoi, che sono in questo frangente in bambola, ma la Phlogas non si ferma e prima va a +16 con Guida e poi a +17 (64-47) raggiungendo il massimo vantaggio dell'incontro a pochi secondi dalla fine di una terza frazione in cui i campobassani mostrano tutto il loro potenziale di squadra temibilissima non solo nella propria metà campo, zona del parquet sulla quale comunque i campobassani basano gran parte delle loro fortune, con recuperi, rimbalzi e grande difesa di squadra che non permette quasi mai ai silvaroli di tirare in equilibrio o senza l'uomo addosso.

La Phlogas, però, si rilassa un attimo ad inizio di quarta frazione, col primo canestro (un tiro libero di Guida) che arriva solo a 7'02" dalla sirena. Da grande squadra quale è, il Silvi approfitta immediatamente del momento di crisi degli avversari e torna sotto, ma ancora una volta si ferma a -5 (65-60 a 6'22" dalla fine), venendo immediatamente ricacciata indietro da un bel contropiede di Antonelli. Di Bonaventura comanda di nuovo la 1-3-1, ma l'Olimpia gioca in attacco con la fluidità giusta e fa circolare la palla molto bene trovando costantemente l'uomo libero per un tiro da tre o da sotto, spesso con fallo subito. Il vantaggio molisano torna presto in doppia cifra, nel finale entra in campo anche il giovane Fiorilli, la gara si chiude fra il tripudio dei tifosi campobassani.

Un successo pienamente meritato dalla Phlogas e che viene prima di una serie terribile per la squadra di Ladomorzi, che fra una settimana è attesa a Porto Recanati per poi ricevere il Riccione ed andare a Fabriano e Recanati. Grandissima la prova di Michele Guida, che con 23 punti e 13 rimbalzi (incredibile la già citata performance delle 11 carambole offensive) disputa una gara da leone ed è una costante spina nel fianco per la squadra abruzzese, ma tutta l'Olimpia gioca la partita al meglio delle sue possibilità, soprattutto in difesa. Dall'altra parte, un po' sotto tono Perricci per un quintetto che probabilmente non credeva di trovarsi di fronte un'avversaria così determinata e che la prossima settimana viaggerà alla volta di Ravenna per il big-match del girone D.

Vittorio Salvatorelli

PIERRE P.S. GIORGIO - TENDER RICCIONE 62-72   (20-15, 34-33, 46-53)

 Arbitri: Caforio (Brindisi) e D'Errico (Torremaggiore - FG)

 Note: 

Un 2004 pieno di fiele per la Pierre. Seconda sconfitta nelle tre gare casalinghe, quinta debacle su sei incontri; non è un ruolino incoraggiante per i playoff. Dinanzi si aveva la capolista Riccione che ha giocato secondo i suoi canoni. I locali accendono il turbo (20-13 al 9') con Melchiorri e Manfrini. I romagnoli rispondono con la stessa moneta: difesa aggressiva e contropiede. Parità al 12' (25-25), al 27' (43-43). La difesa a zona è letale per i locali (44-52 al 33'). Il vantaggio aumenta fino al +10. Le bombe di Martinez rendono il finale più elettrizzante ma la bomba di Lemme chiude.

dal Corriere Adriatico

SARVI LUGO - A. BRITANNICA CAMPOBASSO 86-64   (24-15, 42-39, 64-45)

 Arbitri: Catellani (Reggio Emilia) e D'Aprile (Bologna)

 Note: 

La Sarvi si dimostra più forte degli infortuni. La squadra lughese domina il terzo quarto, proprio quando perde due pedine importanti come Tesei (spalla) e Salvato (caviglia), e affonda Campobasso. In avvio di gara i lughesi partono bene e allungano al 7’ (19-12 su una penetrazione di Zotti) per chiudere la frazione sul +9 (24-15) con una tripla di Salvato. Nella seconda frazione il vantaggio supera la doppia cifra (38-27) al 16’ su un’entrata di Tesei prima di subire il ritorno di Campobasso (40-39 a 10" dalla sirena su una tripla di Violo). Dopo l’intervallo la Sarvi chiude gli spazi in difesa e piazza il break decisivo: 21-2 (61-41 al 28’) nonostante i due infortuni. Nell’ultima frazione i ragazzi di Franchella possono controllare piuttosto agevolmente l’incontro e raggiungono il massimo vantaggio a 1’ dall’ultima sirena (86-60) su una tripla di Sonego.

dal Corriere Romagna

MORENO MOTOR FAENZA - CONAD PORTO RECANATI 59-68   (21-17, 32-35, 50-52)

 Arbitri: Gatti (Salsomaggiore Terme - PR) e Sportelli (Parma)

 Note: Tiri liberi: Faenza 17/19 (89%), Porto Recanati 9/16 (56%).

La Moreno è sempre più spuntata e perde ancora. L’inizio è da sagra degli errori, ma correndo Faenza riesce a guadagnarsi un piccolo vantaggio (9-4 al 5’, 19-12 al 9’, Merenda ispirato). Al 14’, Porto Recanati sorpassa (23-25). La mano di Merenda si è raffreddata e solo Venturoli riesce a farsi valere (32-28 al 18’), ma dall’altra Giampieri è scatenato (35-42 al 24’). Faenza ha una fiammata, piazza un parziale di 9-0 e al 28’ si porta sul 47-44 (bene Sborzacchi). Gli ospiti replicano da par loro, ma al 33’ c’è il quinto fallo di Giampieri. La Moreno ne approfitta solo in parte, perché a 53” dalla fine sul 59-60, Silimbani si fa fischiare fallo sul tiro e tecnico. Risultato: tre liberi e rimessa per la Conad. Dalla lunetta i marchigiani fanno solo 1/3, ma Pascucci indovina la bomba del 59-64 che chiude la pratica.

Giovanni Morini - dal Corriere Romagna

MEDITERRANEA FABRIANO - NOICOM PESCARA 80-84   (22-21, 35-39, 56-57)

 Arbitri: Palladino e Sica (Salerno)

 Note: Spettatori 150 circa. Tiri da due: Fabriano 20/37 (54%), Pescara 16/32 (50%). Tiri da tre: Fabriano 6/13 (46%), Pescara 13/23 (57%). Tiri liberi Fabriano 22/32 (69%), Pescara 13/15 (87%). Cinque falli: Schiffini, Di Fabio, Salvatore.

Importante vittoria in chiave salvezza per la Noicom Pescara sul campo del Fabriano. Partita interessante caratterizzata da equilibrio nel punteggio con prevalenza dei pescaresi nelle fasi finali. Prime due frazioni con una Noicom Pescara concreta che riesce quasi sempre a condurre ma con i locali sempre alle calcagna; situazione di temporanea crisi all’inizio della terza frazione (parziale 11-0 per il Fabriano), cui segue però una pronta reazione pescarese condotta da Nero e Nobili. Ultimo quarto con punteggio in altalena ma con il finale che premia i pescaresi.

da Il Centro

SANTARCANGIOLESE BASKET - LARMS RECANATI 79-73   (16-16, 37-32, 53-51)

 Arbitri: Bassoricci (Crema - CR) e Belloni (Rivolta D'Adda - CR)

 Note: Spettatori 200 circa.

Il Recanati capitola sul campo della Santarcangiolese per 79-73. Un match tuttavia equilibrato, con continui cambi di fronte ma con i padroni di casa più precisi nei momenti decisivi. Alla squadra di Padovano non basta la spettacolare prestazione di Porcelli per agguantare due punti che sarebbero stati preziosi. E' l'equilibrio la chiave di lettura del match nel primo quarto, poi la squadra locale prende l'iniziativa e non la molla più.

dal Corriere Adriatico

Servivano due punti al Santarcangelo per cancellare una settimana di polemiche. E i due punti sono arrivati al termine di una partita tenuta quasi sempre in mano dalla squadra di Zannoni. Il primo tempo è equilibrato e lo conferma il parziale sulla sirena (16-16), stessa musica anche all’inizio del secondo quarto dove Emanuel Venturi e Pierini trovano il canestro con continuità (8 punti a testa) prima dell’allungo santarcangiolese, un +8 che diventa +5 al riposo. Recanati fatica in avvio di terzo quarto, segna due punti in cinque minuti e Santarcangelo ne approfitta portandosi sul 45-34. Ma il solito black-out dei romagnoli arriva puntuale, Recanati torna in partita e impatta a quota 51 prima dei liberi a fil di sirena di Venturi. Nuovo break locale all’inizio dell’ultimo periodo e Santarcangelo si porta sul 70-60 a 4’50” dalla fine con i recuperi di Saccani e Pironi che fanno la differenza. Sei punti di Ottavianoni e quattro liberi di Marzi riaprono il match, Recanati si porta a contatto, ma questa volta Santarcangelo non si fa sorprendere.

dal Corriere Romagna