VISURE ONLINE RIPALIMOSANI - ENNEBICI CAMPOBASSO 61-56   (15-14, 29-34, 49-45)

 Arbitri: De Stefano (Termoli) e Chiacchiari (Isernia)

 Note: 

“Quella cosa che chiamano orgoglio... e non chiamatela sorpresa!”. Questo il tweet di un blogger abruzzese molto conosciuto tra gli appassionati della palla a spicchi che meglio esprime l’essenza di una serata di basket, non proprio come tante, trascorsa alla Maccabi Arena: la Visure Online Ripalimosani batte l’Ennebici Campobasso 61-56 nel recupero della 2°giornata di ritorno del torneo di C Regionale. Semplicemente una partita da incorniciare in quanto a spirito di sacrificio, coesione e carattere per i ragazzi di Ladomorzi che finalmente riescono a cogliere quei due punti di prestigio tanto cercati, più volte sfiorati e meritati, ma sempre sfuggiti in questa prima parte di stagione. Vittoria che assume un’importanza capitale in casa gialloblù: tralasciando il discorso campanilistico o i due punti in sé, che pur mancavano dal lontano 23 dicembre, il satiro trae da questa vittoria una nuova consapevolezza nei propri mezzi e un premio al coraggio e alla fiducia posti in un collettivo di giovanissimi autoctoni (di cui molti ’96) pronti a sostenere minuti importanti in un campionato senior con onorevoli risultati. E non è un caso che la svolta del match sia venuta proprio grazie alla verve e alla prontezza di questi ragazzi smaliziati al cospetto di giocatori navigati nonché validissimi dal punto di vista tecnico ed atletico.

Entrambi i coach vedono le proprie rotazioni ridotte: Filipponio deve fare a meno di ottimi realizzatori quali Scotto e Petrone, Ladomorzi di Daniele D’Amico e Muccino, perdendo qualcosa a livello di intensità difensiva e di capacità di penetrazione. Inizio equilibratissimo: rispetto alla gara sospesa Campobasso appare più concentrata, Ripa forse meno aggressiva. Antonelli e Fall sono subito mattatori, Cannavina è un reale baluardo a rimbalzo per i suoi. 15-14 alla fine del primo quarto, ma i satiri sembrano viaggiare con il freno a mano tirato e danno l’impressione di accusare un po’ di tensione rinunciando a correre in contropiede, mentre a difesa schierata gli ospiti trovano buone soluzioni nella zona e con un paio di bombe di Tondi e Di Cristofaro. Contro la zona dei biancoblù i ripesi si affidano ciecamente a Cannavina, che contro l’atletismo di Fall e Wilson dimostra come una gioventù passata a consumare videocassette per studiare i movimenti in post-basso di Kevin McHale non è stato tempo perso. Considerato il punteggio basso, 26-34 sarebbe un buon margine per gli ospiti se Santella non piazzasse la tripla del -5 che chiude la prima parte di gara sul 29-34.

Urge una sferzata di orgoglio e un pizzico di sfrontatezza in più per indirizzare il match su binari più consoni ai colori gialloblù: questo il messaggio di coach Ladomorzi ai suoi ragazzi che recepiscono perfettamente. Di Cesare, Santella e Cannavina aprono il quarto con ben tre bombe ed in 4’ il sorpasso è servito. La difesa ripese diventa un reale fortino, nel quale i soli Fall e Antonelli trovano spiragli realizzativi. Anche Ripa incorre in qualche difficoltà nell’andare a canestro, ma a sbloccare la situazione ci pensa Federico D’Amico che sul 40-40 ne mette sette in fila che spingono i satiri avanti di sei (47-41). Due liberi di Serafini e ancora due canestri da sotto di Fall completano il 49-45 che chiude il terzo periodo. L’ultimo quarto è, come ci si attendeva, un continuo ed autentico batticuore. Nessuno dei giocatori in campo lesina energie: i vari Molinaro, Marinelli, D’Amico non esitano a sbucciarsi le ginocchia pur di raccattare qualche misero pallone vagante a metà campo che in un match come questo vale oro ed ogni rimbalzo catturato strenuamente significa un possesso in più per sé ed uno in meno per gli avversari.

Ripa continua a mantenere l’inerzia, pur sentendo sempre il fiato dei campobassani sul collo. La tensione si taglia a fette e di canestri su azione se ne vedono ben pochi. Nessuno vuole concedere facili realizzazioni agli avversari e di conseguenza numerosi sono i viaggi in lunetta: Santella e D’Amico fanno uno su due, imitati da Fall e Cannavina. A 0’13” dalla fine sul 58-56 tutto è ancora in discussione. Time out e palla in mano per l’Ennebici: la mente non può non volare al 2 dicembre quando Palantrani punì a fil di sirena i ripesi con una tabellata impossibile che consegnò due punti forse immeritati a Campli. Ricordo che diventa puro incubo quando sulla rimessa Antonelli si trova inspiegabilmente libero di sparare dall’arco dei 6.75. Stavolta però il tabellone ed il ferro sono amici dei satiri e respingono la parabola dell’ex ripese. Rimbalzo catturato da Di Cesare con i campobassani che riescono a fermare il cronometro solo ad un secondo dal termine, dopo che D’Amico aveva già emesso la sentenza definitiva con un facile canestro da sotto per il 61-56 che chiude la contesa. Letterale tripudio al suono della sirena con i gialloblù a festeggiare con il proprio pubblico una vittoria ardentemente desiderata e cercata in ogni modo, bellissima se si pensa che ad agosto una serata come questa era un sogno irrealizzabile diventato improvvisamente realtà.

Fabiola Minadeo

Sconfitta meritata per l’Ennebici che viene superata dal Maccabi Ripalimosani al termine di 40 minuti in cui i ragazzi di Ladomorzi hanno giocato meglio, mettendo in campo tanto furore agonistico. I campobassani sono apparsi, invece, imborghesiti e molto superficiali, soprattutto nei momenti cruciali del match, quando hanno giocato le palle importanti senza molto raziocinio. In questo modo si è materializzata la prima sconfitta del 2013 su cui tutto l’ambiente dovrà riflettere in maniera netta e chiara, perché lo scivolone di Ripalimosani è figlio di tanti aspetti negativi. Molte le assenze sia da una parte che dall’altra. I satiri non hanno Muccino, mentre sull’altro fronte non ci sono Petrone e Scotto, ovvero le due bocche da fuoco della squadra del presidente Mancini.

L’approccio del primo quarto è buono, rispetto alle ultime esibizioni. Fall e Cannavina dettano legge da una parte e dall’altra e questo consente alla gara di viaggiare sui binari dell’equilibrio. Nel secondo quarto gli ospiti giocano una pallacanestro discreta e trovano anche dei canestri da tre vitali come nel caso di Tondi e Di Cristofaro. La squadra raggiunge anche otto punti di vantaggio (26-34) che vengono subito ricuciti dai gialloblù con un missile di Santella che incastona al riposo lungo il punteggio sul 29-34. Nel terzo periodo i campobassani lasciano la testa nello spogliatoio. I padroni di casa rifilano 20 punti ai loro rivali, trascinati da una pedina che sino a quel momento era rimasta silente, ovvero l’ottimo Federico D’Amico che da solo ne mette sette consecutivi che tracciano un piccolo divario che sarà fondamentale ai fini della vittoria finale. Agli ultimi dieci minuti i locali ci arrivano sopra 49-45 e con l’inerzia tutta dalla loro parte.

L’Ennebici, in totale crisi d’identità, si affida all’encomiabile Fall che da solo tiene in vita la baracca. Sino a cinque minuti dal termine gli ospiti sono sempre sotto, ma nello stesso tempo sono vivi proprio per merito del suo giocatore africano che alla fine metterà a referto 23 punti. Nel finale la paura di perdere attanaglia un po’ tutti. Ripa segna poco, ma Campobasso fa peggio. Fall viene estromesso dai giochi d’attacco in maniera inspiegabile, mentre Wilson continua a rimanere in campo facendo solo danni alla sua squadra. Coach Filipponio lo capisce ed a due minuti dalla fine rimette in campo Calcagni che si presenta con una stoppata su Di Cesare. A cinquanta secondi dal termine il punteggio è 58-56. Ripa perde una palla sanguinosa in difesa e Panichella potrebbe giocare un’azione d’attacco ragionata. Il play, invece, spara subito da tre e sbaglia. Sull’azione successiva Cannavina fa 1/2 dalla lunetta (59-56) e viene chiamato un timeout dai blu a dodici secondi dalla fine. Lo schema, dopo il minuto di sospensione, è chiaro. Rimessa per Antonelli e tiro da tre. Così accade, ma la conclusione centra il tabellone ed il ferro e poi esce. A questo punto la partita termina ed il canestro finale di Federico D’Amico suggella la vittoria finale di Ripalimosani. Netta e meritata. C’è poco altro da aggiungere.

Francesco A. Brunale