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Serie C2 2005/2006 - PLAYOFF - www.molisebasket.net SERIE C2 2005/2006 - PLAYOFF
QUARTI DI FINALE | SEMIFINALI | FINALE | | | | 1 G.S. ANTONIANA PESCARA 2 | | | | G.S. ANTONIANA PESCARA 2 | | | | | 8 PROGETTO AUTO ROSETO 0 | | | | | G.S. ANTONIANA PESCARA 3 | | | | 4 SCARABEO VENAFRO 2 | | | | | | | SCARABEO VENAFRO 0 | | 5 METANIA ISERNIA 1 | | | | | | | | | 3 NUOVO PINETO BASKET 2 | | | | NUOVO PINETO BASKET 1 | | | | | 6 ESAGONO SULMONA 1 | | | | | | | | MAXIGEL CAMPOBASSO 1 | 2 MAXIGEL CAMPOBASSO 2 | | | | | | | MAXIGEL CAMPOBASSO 2 | | 7 BASKET PENNE 0 | | |
PROMOSSA G.S. ANTONIANA PESCARA QUARTI DI FINALE - GARAUNO (7/5/2006) RISULTATI | G.S. ANTONIANA PESCARA | PROGETTO AUTO ROSETO | 87 | 52 | MAXIGEL CAMPOBASSO | BASKET PENNE | 84 | 73 | NUOVO PINETO BASKET | ESAGONO SULMONA | 72 | 76 | SCARABEO VENAFRO | METANIA ISERNIA | 108 | 93 |
G.S. ANTONIANA PESCARA - PROGETTO AUTO ROSETO 87-52 (23-13, 48-19, 73-36) | Cantatore | 6 | Liberatori | 2 | Caivano | 14 | Di Emidio | 3 | Mirrione | 18 | Tano | 14 | Tassoni | 11 | Recchiuti | 6 | Comignani | 24 | Liguori | 15 | Fioriti | ne | Mincarelli | 2 | Ronca | 4 | Capponi | 2 | De Bernardo | 2 | Ferretti | 14 | D´Alessandro | 0 | Di Russo | 2 | Belli | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Di Bonaventura | All. Francani | Arbitri: Di Paolo (Chieti) e Sciuto (Città Sant'Angelo) | Note: | È andata tutta secondo pronostico la prima gara di questi playoff promozione della Pescara Basket. I 35 punti di scarto inflitti dai biancoazzurri alla Virtus Roseto, rispecchiano l’andamento di un match che a fine primo tempo era praticamente chiuso. Il secondo quarto è stato lo snodo deciso della partita, dieci minuti in cui i padroni di casa hanno difeso in maniera pressoché perfetta e costretto gli avversari ad un parziale di 25 a 6. Da lì in poi la sfida non ha avuto più storia e si è conclusa con l’ovvio successo dell’Antoniana per 87 a 52. Ma coach Di Bonaventura ritiene, giustamente, tutt’altro che conclusa la serie, "abbiamo avuto un ottimo approccio alla gara – dice alla fine dei quaranta minuti – ci siamo portati subito sul 9-0 e questo ci ha permesso d’incanalare la partita su binari a noi preferiti; c’è però da dire che una vittoria con margini così netti passa necessariamente dall’assenza di Fioriti che, assieme a Caivano, è il giocatore più rappresentativo che loro hanno. Giovedì ci aspettiamo una gara sicuramente diversa, ma andremo lì con l’intento di chiudere la serie e programmare il prossimo turno con un adeguato recupero di energie".
L’inizio di partita è stato subito interpretato al meglio dai pescaresi che, dopo essere scappati avanti mercé un primo parziale propiziato da un convincente inizio di Tano, hanno ulteriormente allungato – 14 a 0 – grazie a due prodezze di Liguori e tenuto gli ospiti per quasi 5’ senza segnare neanche un punto, prima che Recchiuti interrompesse il digiuno con un gioco da tre punti. Pescara ha continuato a martellare la palla in area pitturata e a sfruttare al meglio la difficoltà dei rosetani nei rientri difensivi, mettendo assieme, nel quarto come in tutta la partita, una quantità industriale di contropiede e chiudendo il primo periodo sul +10 (23-13).
Come detto la svolta della gara si è avuta nella seconda frazione dell’incontro anche grazie all’innesto dalla panchina di Comignani e Mirrione, principali autori del break di 13 a 4 confezionato nei primi 6’ di gioco. La Progetto Auto ha continuato a cozzare contro il muro dell’Antoniana e non è riuscita ad ottenere risposte positive dai suoi uomini, finendo per subire la vivacità e l’esuberanza fisica dei pescaresi che hanno aumentato il gap fra le due squadre, chiudendo la prima parte di gara sul 48-19.
I primi 20’ sono stati fatali alla Virtus che non è più riuscita a rientrare in partita ed ha anzi prestato il fianco ad un passivo che si è fatto vi è più sempre più pesante. I 33 punti messi a segno dai ragazzi di coach Francani nella ripresa sono arrivati a babbo morto, ma possono costituire il punto di partenza su cui lavorare per il ritorno. Dall’altra parte della barricata c’è però una formazione che finora non ha mostrato segni di cedimento alcuno, che vince da 20 partite consecutive e da 5 mesi esatti non conosce la parola sconfitta, che si è dimostrata, ancora una volta, se mai ce ne fosse stato ulteriore bisogno, di essere un’orchestra sinfonica in cui non esistono primi violini.
Contro Roseto l’unico a non essere andato a segno è stato D’Alessandro, che però, a differenza di quanto dicono le statistiche, ha giocato una partita solida, ordinata e tranquilla, infondendo sicurezza ai compagni. Proprio come Liberatori che ha preso la miseria di 4 tiri ma la bellezza di 9 carambole, lavorando in maniera oscura e per la squadra, lasciando così il proscenio ad altri, come ad esempio Comignani. "Liberatori credo che abbia risentito più di tutti della mancanza di pathos della gara – spiega Di Bonaventura – e non ha voluto pigiare il piede sull’acceleratore. Ernani, invece, è quello che è di più rimasto in campo – 30 minuti consecutivi – e questo ci ha permesso di sfruttarne l’ottimo periodo di forma atletica, ma anche tecnica, in cui è. Per questo voglio nuovamente rimarcare il lavoro eseguito finora dal Professor Dante Falasca, che spero diventi il nostro valore aggiunto ai playoff".
Gara 2 verrà disputata giovedì 11 alle ore 21 al PalaMaggetti di Roseto, una partita in cui Pescara andrà alla caccia della vittoria numero trentuno di quest’anno, ma di fronte avrà una Virtus senza più nulla da perdere e decisa a far steccare questa orchestra perfetta.
Fabio Carusi - dal sito ufficiale del Pescara Basket |
MAXIGEL CAMPOBASSO - BASKET PENNE 84-73 (21-18, 40-31, 63-50) | A. Anzini | 0 | Richotti | 29 | Di Carmine | 9 | Zangla | 22 | Santella | ne | Passacantilli | 7 | Colasante | 0 | Antonucci | 2 | De Nunzio | 10 | Lombardi | 12 | Tini | 7 | Giovannetti | ne | Vera | 10 | Giglio | ne | Buljan | 7 | Bianchini | 11 | Carlozzi | ne | Delpin | 16 | De Luca | 0 | Fabri | 15 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. U. Anzini | All. Di Paolo | Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Persia (L'Aquila) | Note: Tiri da due: Maxigel 25/47 (53%), Penne 23/44 (52%). Tiri da tre: Maxigel 9/22 (41%), Penne 7/23 (30%). Tiri liberi: Maxigel 7/13 (54%), Penne 6/12 (50%). Rimbalzi: Maxigel 31 (Delpin 11, Vera 9), Penne 24 (Fabri 9). Falli tecnici a Vera e Buljian al 13'. | E' una Maxigel Campobasso sicura dei propri mezzi e consapevole di essere sulla carta più forte dell'avversaria quella che supera il Penne in garauno dei quarti di finale e si porta sull'1-0 nella serie. I sei-giocatori-sei messi in campo da Anzini affrontano il match col piglio giusto e domano la formazione abruzzese facendo meno fatica di quanto ci si potesse aspettare alla vigilia dello stesso, con il quintetto ospite che giunge al Palavazzieri forte delle due ottime gare giocate contro i campobassani nella regular season e deciso a non dare per nulla per scontato un successo della seconda della classe in questa "opening night" della poule promozione. I cinque in doppia cifra sui sei scesi in campo (per il giovane Andrea Anzini c'è solo uno scampolo di partita) sono la dimostrazione di un gioco non basato soltanto sulle iniziative di Richotti e Delpin ma di una coralità di manovra che manda ora l'uno ora l'altro elemento della squadra campobassana a canestro con continuità.
Una Maxigel che non gioca un match impeccabile ma che fa bene le cose fondamentali, come marcare il cecchino ospite Buljan, che è pressato a turno dal trio Passacantilli-De Nunzio-Lombardi e fa fatica ad entrare in partita, mettendo i suoi primi punti soltanto al 27'. Deve pensarci il solo Zangla, ben spalleggiato nella prima metà di gara da Fabri, a condurre il Penne e il giocatore argentino lo fa egregiamente, disputando un match da applausi ma non riuscendo a portare i suoi compagni a contrastare adeguatamente la Maxigel, che a sua volta è guidata dalla coppia Richotti-Delpin ma - come detto - supportata a dovere dalle giocate, anche importanti, "degli altri".
E sono proprio "gli altri" a ricucire lo strappo operato dagli abruzzesi nella prima frazione: il Penne va a +6 sul 12-18, con Fabri che si mette in evidenza per le sue mani molto morbide, ma De Nunzio e Lombardi sono i protagonisti della mini rimonta che permette ai campobassani prima di impattare e poi di superare l'avversaria e chiudere la prima frazione di gioco in vantaggio di tre lunghezze. E' il sorpasso definitivo, nel senso che da questo momento in poi gli ospiti non riusciranno più a sopravanzare nel punteggio la squadra campobassana. Zangla pareggia con una tripla all'inizio del secondo periodo, ma nonostante qualche errore di troppo dalla lunetta i padroni di casa prendono un vantaggio che al ventesimo sfiora la doppia cifra grazie ad un canestro da tre a fil di sirena dell'immancabile Richotti, undicesimo punto di un secondo quarto giocato molto bene dal giovane play argentino, che conduce la sua squadra con la solita sicurezza.
Il margine si dilata ulteriormente ad inizio di terzo quarto, con l'8-0 iniziale della Maxigel che mette una seria ipoteca sul risultato finale, tanto più che Buljan ancora non segna un punto e che il contorno del Penne, con Fabri che segna molto meno rispetto ai primi due periodi, non sembra supportare adeguatamente Zangla, che la mette da tre rompendo il ghiaccio per la sua squadra e poi risponde ancora dall'arco a Passacantilli, autore a sua volta di una bella tripla. Penne è a -14 quando si sveglia Buljan, che segna cinque punti consecutivi riportando la sua squadra a -8 (58-46). Vera e De Nunzio (ancora "gli altri") ristabiliscono le distanze (63-48), lo stesso ex Lecce manca sulla sirena la tripla del +18. Il match è concluso, anche se il Penne non si arrende e prova in tutti i modi a rimontare, non riuscendo però ad avvicinarsi in maniera pericolosa ad una Maxigel che conquista il successo quando De Nunzio e Lombardi (sempre "gli altri") mettono due canestri da tre che tengono lontana la squadra avversaria e consegnano l'1-0 ai campobassani.
Detto delle prestazioni dei singoli, con la palma dell'mvp che non può che andare per l'ennesima volta a un decisivo Richotti, c'è da rimarcare - all'interno di una prestazione comunque ottima dei molisani - la pericolosa tendenza a rilassarsi quando il margine fra le due squadre assume proporzioni maggiori di quelle normali: alla Maxigel manca la capacità di ammazzare definitivamente la partita, con il Penne che ha sempre l'occasione di rientrare anche se mai la sfrutta a dovere. In Abruzzo sarà certamente un'altra storia, con Buljan che sarà di nuovo Buljan e gli uomini di Anzini che dovranno sudarsi un 2-0 che comunque è decisamente alla loro portata. In caso contrario, ci sarà da giocare garatre.
Vittorio Salvatorelli |
NUOVO PINETO BASKET - ESAGONO SULMONA 72-76 (23-21, 47-35, 64-58) | De Sanctis | 3 | L. Sacchini | 15 | Settevendemmie | 0 | Gia. Giammarco | 20 | Di Giangiacomo | 16 | Di Carlo | 0 | Gio. Giammarco | 16 | F. De Grandis | 16 | Serafini | 0 | Pavone | 0 | Ramovic | ne | Ciccarelli | 12 | Biasone | 9 | T. D´Incecco | 22 | Palombizio | 12 | Mancinelli | 0 | Musini | 7 | Grossi | 0 | Di Mascio | ne | Cardinale | ne | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Porretti | All. De Grandis | Arbitri: Falcione (Campobasso) e Fascia (Isernia) | Note: |
SCARABEO VENAFRO - METANIA ISERNIA 108-93 (27-27, 50-54, 74-80) | Greco | 17 | N. Mascio | 5 | Mastroianni | 12 | Di Cristofaro | 6 | Alifuoco | 13 | Nucci | 0 | D´Amore | 14 | Rocchio | 10 | Valvona | 20 | Falanga | 5 | G. Pilla | 13 | Amatista | 25 | Mallamace | 24 | G. Primavera | 0 | Di Bucci | 0 | Cordisco | 1 | W. Primavera | 0 | Cuello | 24 | Raddi | 0 | D. Chiacchiari | 12 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Ar. Mascio | All. Biello | Arbitri: Marchegiani (Montesilvano) e Foschini (Penne) | Note: Cinque falli: D’Amore, Chiacchiari, Amatista, Cordisco. | Come era stato promesso, il vertice della squadra locale, Paolo Di Giovanni e Massimiliano Scarabeo, prima dell’inizio dell’incontro hanno offerto ai rivali di oggi, la Metania Isernia, un omaggio floreale in segno di amicizia e di stima per far scemare definitivamente le voci che vorrebbero queste due squadre acerrime nemiche come succede sui campi da calcio. Si parla invece di basket e la gara che si è disputata è stata molto emozionante e mai noiosa.
Nei primi dieci minuti di gioco le due squadre sono state equilibrate nelle azioni di attacco e bene o male tutto è stato deciso dai cestisti alla lunetta: una serie di tiri liberi sono stati concessi a Valvona (1 su 1) ed a Greco (2 su 2) come a Chiacchiari, ben 5 e messi tutti a canestro. Il giocatore dell’Isernia si è fatto molto notare nel primo quarto, non solo per la precisione dei tiri, ma anche per aver scippato la palla al capitano venafrano e successivamente segnato, poi per aver avuto un forte contrasto in campo con Cuello. L’atleta pentro infatti aveva più volte spintonato l’argentino della Scarabeo Basket, che rientrato dall’infortunio proprio per questi playoff, ha giustamente rimproverato l’avversario. Altri tiri liberi messi a segno da Mallamace (4 su 4) all’ottavo ed al nono, e da Falanga (2 su 2). Quest’ultimo riduce il lieve vantaggio della Metania con un tiro da tre quasi impossibile ed imprevisto. Ciliegina sulla torta per la squadra locale quando Alifuoco intercetta Cordisco, gli toglie la palla e costruisce 2 punti sotto canestro con Valvona. Si termina dunque con un pareggio.
Protagonista del vantaggio dei primi minuti del secondo quarto è ancora Alifuoco grazie ad un rapido canestro a quattro secondi dalla ripresa ed un tiro da tre al primo minuto. Situazione 32 a 31 per il Venafro. Sempre Alifuoco al sesto mette a canestro un’altra bomba. Ma da qui le cose cambiano a favore dell’Isernia: D’Amore centra due su due tiri da 3 punti, seguito subito da Pilla, per un totale di 9 punti che fanno riprendere il vantaggio agli ospiti. Anche se il capitano Amatista sbaglia dei bonus e vengono vanificati successive azioni da tre punti, la Metania Isernia riesce a chiudere in vantaggio di +4 al termine dei venti minuti di gioco.
Dopo l’intervallo vi è il tentativo di ripresa della Scarabeo Basket Venafro. In questo quarto il capitano Mascio dà la carica ai suoi compagni mettendo a segno prima una bomba e poi un tiro da sotto canestro salvato in extremis, come farà poi Mallamace recuperando un tiro da tre di Greco. Il vantaggio si assottiglia al quarto minuto: 61-63. Così via fino al termine, la Scarabeo Basket non decolla ma non si fa distanziare chiudendo con 6 punti in meno alla fine del quarto.
Negli ultimi dieci minuti di gioco il pubblico, numerosissimo sugli spalti per quasi trecento presenze, assiste al rullo compressore dei venafrani. Sempre tallonandosi arriviamo al sesto minuto con l’Isernia in vantaggio di un punto per 87-88. Falanga dalla lunetta centra due tiri che mandano la sua squadra in vantaggio. I giocatori della Metania (sopracitati nelle note) ad uno ad uno escono per cinque falli commessi ed il team di Domenico Biello si deconcentra. Grazie a questi falli gli arbitri, contestati dai pentri dopo che hanno perso il vantaggio, concedono una serie di bonus che fanno allungare la striscia del Venafro. Alla lunetta andranno così Mallamace (2 su 2), Alifuoco (4 su 4), Greco (2 su 2), Gianluca Primavera (0 su 2) a meno sei secondi e Valvona (1 su 1) a meno tre secondi. Grande sprint finale della Scarabeo Basket che segna così 34 punti in dieci minuti di gioco contro i 13 della Metania. Gara 1 vinta dai venafrani, riuscirà a pareggiare l’Isernia in gara 2? Lo sapremo mercoledì 10 maggio, ore 20.30, presso il palazzetto dello sport del capoluogo pentro.
Adriano Vaccone |
QUARTI DI FINALE - GARADUE (10-11/5/2006) RISULTATI | PROGETTO AUTO ROSETO | G.S. ANTONIANA PESCARA | 59 | 95 | BASKET PENNE | MAXIGEL CAMPOBASSO | 78 | 101 | ESAGONO SULMONA | NUOVO PINETO BASKET | 83 | 84 | METANIA ISERNIA | SCARABEO VENAFRO | 85 | 83 |
PROGETTO AUTO ROSETO - G.S. ANTONIANA PESCARA 59-95 (13-35, 30-53, 45-77) | Caivano | 8 | Tassoni | 16 | Cantatore | 6 | Liberatori | 6 | Recchiuti | 6 | Mincarelli | 7 | Mirrione | 10 | Tano | 25 | De Bernardo | 2 | Ferretti | 12 | Comignani | 19 | Liguori | 14 | Ferri | 0 | Belli | 0 | Ronca | 6 | Capponi | ne | Zitti | 2 | Giustiniani | 6 | D´Alessandro | 9 | Di Russo | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Francani | All. Di Bonaventura | Arbitri: Marchegiani (Montesilvano) e D'Emilio (Roseto) | Note: | Una partita senza storia, o meglio con un copione a senso unico, quella vista mercoledì al PalaMaggetti tra Virtus Roseto e Pescara Basket. "Come avvenuto in gara 1, questa vittoria, così larga nelle proporzioni, passa necessariamente per l’assenza di Fioriti – spiega coach Di Bonaventura a fine partita – che per loro è un giocatore molto importante. Noi abbiamo avuto un buon impatto iniziale sulla gara, evitando possibili rilassamenti iniziali, ed abbiamo segnato molti punti nel primo quarto così da poter amministrare vantaggio e rotazioni". Le parole dell’allenatore biancoazzurro fotografano in maniera limpida ed evidente quello che è stato il divario in campo fra le due compagini, il che, aggiunto alla larga vittoria di Campobasso a Penne, aumenta le perplessità su questa formula playoff così ampia. Una riduzione a sei, se non addirittura a quattro squadre, avrebbe sicuramente giovato allo spettacolo ed evitato di fatto il protrarsi di questo campionato, un’esperienza che può servire in futuro per un ripensamento del meccanismo degli spareggi (Nota di Vittorio Salvatorelli: è certamente comprensibile la contrarietà dell'Antoniana Pescara ai playoff perché la società abruzzese è reduce dall'aver dominato il campionato e dall'aver dovuto rimettere tutto di nuovo in gioco, ma la stessa cosa sarebbe successa con playoff a sei o a quattro. Inoltre, con la prima soluzione il campionato non sarebbe terminato prima in quanto si sarebbero comunque dovuti giocare tre turni di post season e la seconda avrebbe di sicuro fatto scendere drasticamente il livello spettacolare perché avrebbe privato addetti ai lavori e tifosi delle due serie più combattute, quelle fra Pineto e Sulmona e soprattutto fra Venafro e Isernia, alla cui garadue - un vero spettacolo, chi c'era può testimoniarlo - hanno assistito oltre 500 spettatori...). Ora per Antoniana e Maxigel ci sarà un weekend di riposo in cui si attenderanno i nomi delle avversarie che affronteranno in semifinale, poi sarà la volta della preparazione alla serie successiva, dove le prime due teste di serie avranno il fattore campo.
Sul parquet di Roseto la gara, come detto, si è incanalata immediatamente sui binari che Pescara prediligeva, iniziando a scavare quel solco profondo tra sé e gli avversari che le ha permesso di gestire le proprie risorse umane. Uno scatenato Tano ha immediatamente fatto sentire la propria presenza sotto canestro firmando 9 dei 10 punti messi a segno nel 7 a 10 dei primi sette minuti. Sempre il pivot argentino, in concorso con il connazionale Liguori, ha confezionato buona parte del break di 17 a 4 che ha allungato il vantaggio pescarese portandolo a +16 (11-27) con poco più di 2’ da giocare. L’Argentina connection ha iniziato a dare spettacolo soprattutto in contropiede e transizione, contribuendo fattivamente assieme ad un ispirato Comignani al 13 a 35 con cui si è chiuso il primo quarto.
La notte fonda scesa su Roseto è stata rischiarata da una piccola fiammata nella prima metà del secondo periodo, quando coach Francani ha deciso di rientrare in campo con quattro piccoli e Ferretti da unico, finto, lungo e alzando il pressing sui biancoazzurri. L’ottima organizzazione difensiva ha un po’ annebbiato la lucidità dell’Antoniana, che ha finito per incassare un parziale di 13 a 4 (26-39), da cui però si è prontamente ripresa. Un momentaneo passaggio a vuoto a cui Di Bonaventura ha fatto fronte decidendo di non chiamare il minuto di sospensione, ma reinserendo il duo argentino messo a riposo ad inizio quarto. Grazie anche alla zona 3-2, Pescara ha ritrovato compattezza difensiva ed è tornata a macinare gli avversari, chiudendo il quarto e il primo tempo sul +23 (30-53).
La ripresa non ha offerto spunti particolari, se non quelli di poter vedere in campo qualche giovane baby di Roseto e di assistere al saluto e al ringraziamento di Francani ai propri ragazzi. L’allenatore dei padroni di casa a 2’ dalla fine dell’incontro ha chiamato minuto e, dopo aver riunito attorno a se i giocatori – compreso Fioriti in borghese - gli ha congedati e omaggiati per la stagione disputata, ricevendo in risposta gli applausi convinti di tutto il palazzetto. La gara invece è scivolata via lentamente e il vantaggio dell’Antoniana, prima di assestarsi sul definitivo +36 (59-95), ha toccato anche quota 40.
Onore al merito alla Progetto Auto che ha comunque dato tutto, nonostante il divario sulla carta fosse ampio, e anche Di Bonaventura a fine partita ha speso parole significative per gli avversari: "Devo fare i complimenti a questa squadra che si è ben comportata durante la stagione e che anche sta sera ha dato prova d’orgoglio, impegno e serietà. Questo è sicuramente merito delle persone che lavorano in questa società a partire da coach Francani sino ad arrivare ai giocatori, come ad esempio Caivano, grande esempio di professionalità ed emblema di questa squadra".
Fabio Carusi - dal sito ufficiale del Pescara Basket |
BASKET PENNE - MAXIGEL CAMPOBASSO 78-101 (21-25, 43-46, 62-79) | Di Carmine | 8 | Zangla | 17 | A. Anzini | 0 | Richotti | 25 | Petrucci | 11 | Colasante | 0 | Passacantilli | 12 | De Nunzio | 12 | Antonucci | 6 | Tini | 7 | Lombardi | 11 | Vera | 24 | Buljan | 5 | Bianchini | 5 | Giglio | 0 | Carlozzi | 0 | De Luca | 0 | Fabri | 19 | Delpin | 17 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Di Paolo | All. U. Anzini | Arbitri: Volpone e Lepore (Pescara) | Note: | La Maxigel fa suo anche l’incontro valido quale gara 2 playoff contro il Penne e lo fa in maniera ineccepibile e convincente. I ragazzi di Anzini sfoderano una prestazione maiuscola che vale il 2-0 e l’accesso in semifinale. Resta solo da conoscere la prossima avversaria, che i campobassani affronteranno in casa domenica 21 maggio. E’ necessaria, infatti, gara 3 per stabilire chi tra Pineto e Sulmona affronterà i molisani in semifinale.
Tornando alla gara disputata giovedì scorso in un impianto per l’occasione stracolmo di tifosi, oltre 500 a sostenere la compagine abruzzese, da sottolineare l’ottima prestazione di tutto il collettivo a disposizione di coach Anzini, per la voglia, l’intensità e la grande lucidità manifestata per l’intero arco della gara. Ben sei uomini in doppia cifra, su tutti il duo argentino Richotti–Vera, con circa 50 punti complessivamente. I due, unitamente ad una difesa saracinesca sugli stranieri del Penne Zangla e Buljan, hanno consentito ai molisani di aggiudicarsi il sentito match e così concedersi qualche giorno di più di riposo per ricaricare le energie necessarie per il prosieguo del campionato.
Primi due quarti abbastanza in equilibrio, con le due contendenti a superarsi a vicenda senza mai però accumulare un sostanzioso vantaggio. I parziali parlano chiaro: 21-25 dopo dieci minuti e 43-46 al riposo lungo. Bisogna aspettare la terza frazione di gioco, così come sta accadendo di solito alla compagine del presidente Verde, per vedere la migliore Maxigel, capace di piazzare il break decisivo ed allungare fino al +20, grazie alle tante palle recuperate dai “mastini” Passacantilli e De Nunzio ed alle schiacciate spettacolari dello sloveno Delpin. Chiude definitivamente l’incontro fissando il punteggio di 78-101 un incredibile canestro di Lombardi da oltre metà campo sul suono della sirena tra gli applausi del numeroso pubblico che saluta così la buona stagione della propria squadra, al primo anno in serie C2.
Continua invece l’avventura della compagine campobassana così come il cammino della capolista Antoniana Pescara, anch’essa sul 2-0 avendo vinto gara 2 contro la Virtus Roseto con il perentorio punteggio di 59-95. Per conoscere invece le altre due semifinaliste bisognerà aspettare l’esito di gara 3 tra Venafro e Isernia e tra Pineto e Sulmona, in programma domenica 14 maggio.
Comunicato stampa Molisana Basket Campobasso |
METANIA ISERNIA - SCARABEO VENAFRO 85-83 (19-22, 45-37, 72-61) | Mastroianni | 17 | Di Cristofaro | 5 | Greco | 32 | N. Mascio | 6 | D´Amore | 7 | Rocchio | 5 | Alifuoco | 4 | Valvona | 16 | G. Pilla | 20 | Amatista | 8 | Falanga | 7 | Passaretta | 0 | Di Bucci | 2 | Di Carlo | ne | Mallamace | 9 | G. Primavera | 0 | Cordisco | 5 | D. Chiacchiari | 16 | W. Primavera | ne | Cuello | 9 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Biello | All. Ar. Mascio | Arbitri: Di Paolo (Chieti) e Giansante (Spoltore) | Note: Spettatori 500 circa, con larga rappresentanza ospite. Tiri da due: Metania 23/42 (55%), Scarabeo 20/32 (63%). Tiri da tre: Metania 5/16 (31%), Scarabeo 9/28 (32%). Tiri liberi: Metania 24/35 (69%), Scarabeo 16/23 (70%). Rimbalzi: Metania 24 (D'Amore 7, Amatista 6), Scarabeo 27 (Mallamace 8, Valvona 6). Cinque falli: Alifuoco, Cuello. Falli tecnici a Mallamace al 29' e a Mastroianni al 33'. | Non si può dire che fosse difficile prevedere che la serie fra Scarabeo Venafro e Metania Isernia sarebbe stata combattuta, ma questo aggettivo, usato ed abusato nei giorni scorsi per descrivere la sfida fra la quarta e la quinta della regular season, non rende in maniera sufficiente l'idea di quello che succede in garadue fra queste due squadre. Al Palafraraccio va in scena un match che è valido per un quarto di finale ma che per l'intensità e il vigore agonistico messo in campo dalla due formazioni sarebbe certamente degnissimo di una finale. Dopo un susseguirsi spasmodico ed ininterrotto di emozioni, il successo va al quintetto isernino, che si guadagna così il diritto di tornare a Venafro per una garatre che già si annuncia altrettanto (se non di più) "combattuta".
Si parte con Venafro che fa 6-0 e coach Biello che chiede immediatamente un time out che vorrebbe spezzare subito il ritmo agli ospiti per impedire loro di scappare via ma che non ha l'effetto desiderato, con la Scarabeo che fa 13-2 prima che Mastroianni e Chiacchiari riescano a metterci una pezza. Greco segna dall'arco ma è la Metania che lentamente recupera lo svantaggio e con un 4-0 firmato da Amatista e Pilla si porta a -2 (14-16). Gli ospiti, tuttavia, chiudono a +3 una prima frazione che nel complesso li vede con in mano le redini del match e Greco già autore di 8 punti. Dall'altra parte si segnala Chiacchiari, che colpisce tre volte dalla media e da sotto dopo un paio di rimbalzi offensivi.
Nel secondo periodo comincia il vero e proprio "Greco show". Il giocatore venafrano apre le marcature con un altro canestro da tre, cui replica sempre dall'arco Mastroianni, poi fa un 4-0 che porta i suoi sul 29-21 e il suo bottino personale già a quota 15 a poco meno di otto minuti dall'intervallo lungo. La Metania non ci sta e rimonta, con Mastroianni che completa un gioco da tre punti per il 27-29. Greco ne mette altri due, ma D'Amore fa -1 con una tripla e coach Biello comanda la zona. Venafro si blocca in attacco, con la manovra ospite che diventa lenta e prevedibile, ed Isernia piazza il primo sorpasso della partita con una tripla di Pilla (33-31). Ora l'inerzia è dalla parte del quintetto di casa: Rocchio (ottima la sua prova) fa +5 (36-31), Mallamace e Greco rimediano parzialmente ma Di Cirstofaro con un incredibile canestro da tre fuori equilibrio, tirato allo scadere dei 24" e che rimbalza sul ferro in maniera stranissima per poi centrare perfettamente la retina porta la sua squadra a +8 (43-35), con Pilla che subito dopo fa +10 prima che Mallamace metta i due punti che consentono alla Scarabeo di tornare a -8 al ventesimo minuto.
Si rientra in campo e l'intensità della gara, se possibile, aumenta. Isernia parte con 0/5 da tre, Venafro ha l'occasione per risalire la china ma non la sfrutta a dovere, con Giuseppe Pilla che prende decisamente in mano le redini del gioco della Metania e conduce la sua squadra mettendone 10 nella terza frazione e non permettendo agli ospiti di ricucire lo strappo. Dall'altra parte il mattatore è sempre Greco (altri 8 punti, in totale fanno già 27 alla terza sirena), ma gli isernini hanno l'occasione per la fuga definitiva quando Mallamace protesta per un fallo fischiato contro la sua squadra e prende un tecnico, dal quale la formazione avversaria guadagna cinque punti (3/4 dalla lunetta e canestro di Pilla sul possesso successivo) portando la situazione sul 72-56, massimo vantaggio del match per una Metania che però qui commette l'errore di sentirsi già a garatre. Un 5-0 degli ospiti permette loro di arrivare all'ultimo riposo con un -11 che tiene ancora accesa la speranza del passaggio del turno.
Cuello riduce ulteriormente il gap dopo la rimessa di inizio del quarto periodo, Isernia perde due volte palla in attacco ma due volte Venafro non concretizza il -7 fino a quando qualche minuto dopo è Valvona a fare 72-65. La Metania continua a non segnare, anche Mastroianni protesta per un fallo non fischiato e si becca il tecnico che permette a Falanga di fare -4. Lo stesso play isernino rompe il ghiaccio con un 1/2, Valvona mette il canestro del -3 (73-70). La Scarabeo spinge sull'acceleratore, la Metania sembra fermarsi: Cuello recupera palla in difesa, Valvona mette il -1, ancora Cuello stoppa con recupero ma dall'altra parte commette infrazione di passi vanificando la possibilità del sorpasso, possibilità che gli ospiti hanno in altre due occasioni, ma perdono il pallone nella prima e centrano il ferro con un tiro da tre di Nicandro Mascio nella seconda. Sembra fatta per la Scarabeo quando Valvona sorpassa da tre e subito dopo mette una tripla "ignorante" (solo contro due avversari, si arresta, esita e poi scaglia il pallone e centra il canestro senza nessuno dei suoi che possa recuperare il rimbalzo in caso di errore) che sigla l'80-75 per un Venafro che a poco più di 2' dal termine ha la partita in pugno ed è vicinissimo alla semifinale.
Ancora Valvona ha l'occasione di chiudere il conto, ma il suo terzo tiro dall'arco consecutivo questa volta balla sul ferro ed esce tenendo ancora vive le speranze della Metania, che si riavvicina con due tiri liberi di Amatista (77-80 a 1'34" dalla fine). Valvona tira nuovamente da tre ma commette un altro errore, D'Amore segna il -1 ed ancora Valvona conclude dall'arco esagerando e sbagliando per la terza volta in fila prima di commettere fallo su Mastroianni, che sorpassa di nuovo con i due conseguenti tiri dalla lunetta (81-80 a -1'02"). Coach Mascio chiama il cambio per Valvona, le emozioni non sono finite: Greco corona la sua prestazione stellare segnando da tre per l'81-83 a 46" dalla sirena. Pilla va dall'altra parte e subisce fallo ma sbaglia il secondo libero (82-83), Chiacchiari prende un fondamentale rimbalzo in attacco e scarica verso Mastroianni che subisce un altro fallo e li mette entrambi per l'ennesimo sorpasso a -27". Venafro va in attacco ma perde la palla, Chiacchiari corre in contropiede e subisce fallo quando il cronometro segna -10" alla sirena. Il match non è finito, il numero 20 isernino sbaglia il primo e segna il secondo fissando l'85-83, ma la Scarabeo ha l'ultimo tiro. E' ancora Valvona a prenderlo, sempre da tre: la palla rimbalza sul ferro, Falanga arpiona la carambola offensiva, uno degli arbitri fischia un fallo alla difesa proprio mentre suona la sirena che sancisce la fine del match. Sono attimi frenetici, con il duo dei grigi che si dirige verso il tavolo per decidere se il fallo è commesso entro i quaranta minuti e quindi concedere ai venafrani la possibilità di andare all'overtime. Dopo un breve consulto con gli ufficiali di campo, l'arbitro segnala la fine della partita, con la Metania che esulta per il pareggio nella serie.
Come si diceva, un incredibile susseguirsi di emozioni in una gara che non poteva non terminare col finale thrilling e che rimanda tutto alla bella in programma domenica a Venafro. La palma dell'mvp, nel senso strettamente "americano" del termine (cioè come giocatore più importante per la vittoria della sua squadra) va divisa in due fra Sergio Mastroianni e Giuseppe Pilla, ma non si può non segnalare l'imperiosa prestazione offerta da un Mario Greco che in certi momenti del match è un vero e proprio "martello" per la difesa di casa. Lo dicemmo qualche anno fa e lo ripetiamo adesso: in nessun altro sport, tantomeno nell'osannato e "sacro" calcio (neanche lontanamente), si trova una gara di un campionato di sesta serie nazionale che dà agli spettatori presenti di entrambe le parti le sensazioni e gli stati d'animo che possono venire fuori da una partita di basket. Lo sport più bello del mondo.
Vittorio Salvatorelli |
QUARTI DI FINALE - GARATRE (14/5/2006) RISULTATI | NUOVO PINETO BASKET | ESAGONO SULMONA | 90 | 80 | SCARABEO VENAFRO | METANIA ISERNIA | 103 | 88 |
SCARABEO VENAFRO - METANIA ISERNIA 103-88 (25-19, 52-42, 70-58) | Greco | 25 | N. Mascio | 9 | Mastroianni | 14 | Di Cristofaro | 18 | Alifuoco | 12 | Nucci | 0 | D´Amore | 7 | Rocchio | 0 | Valvona | 13 | Falanga | 15 | G. Pilla | 3 | Amatista | 21 | Mallamace | 6 | G. Primavera | 0 | Di Bucci | 4 | Di Carlo | 0 | W. Primavera | 0 | Cuello | 23 | Cordisco | 3 | D. Chiacchiari | 18 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Ar. Mascio | All. Biello | Arbitri: Falcione (Campobasso) e Tarquinio (Pescasseroli) | Note: Cinque falli: Mascio, Cuello, Chiacchiari, Cordisco, Pilla. | Il derby più emozionante ed importante di questi quarti di finale ha finalmente sancito il vincitore dopo tre gare: Scarabeo Basket Venafro. I signori della provincia hanno messo anima e corpo per portare a casa un risultato davvero importante ed unico in tutta la loro storia. Gara 1 aveva fatto notare la superiorità dei venafrani con un risultato a tre cifre, gara 2 ha segnato la vittoria dell’Isernia con molto nervosismo in campo e tra gli spalti. Gara tre è la partita che chiude questo capitolo definitivamente ed il risultato parla già di suo.
La squadra di casa in campo si è fatta notare per aver mantenuto il vantaggio in tutti i quaranta minuti, eccezion fatta nel primo quarto, quando gli ospiti l’hanno superata di un punto al terzo minuto con il risultato di 9-10. Il vantaggio dei pentri è durato però appena trenta secondi, quando Greco lancia la palla dietro l’arco dei 3 punti e riporta avanti la sua squadra. La Metania dopo un minuto pareggia ed ancora Greco va avanti di 3 punti. Si arriva così al finale, Scarabeo Basket che domina già di +6. Il secondo periodo viaggia allo stesso modo. L’Isernia vanifica dei tentativi da 3 punti, anche Amatista dalla "mezza luna" centra solo uno dei due bonus concessi al quarto minuto. Il Venafro invece recupera più volte dei rimbalzi e conclude, accelera al quinto minuto con due bombe consecutive di Valvona e Mallamace e porta la squadra a +11 con 38-27. Il capitano Nicandro Mascio ci mette del suo e con tre tiri fa 9 punti. Infermabili fino alla fine, il distacco ai venti minuti è di +10.
Nel terzo quarto si nota che la tattica finora vincente di Mastroianni ed Amatista non funziona più: il primo da fondo campo fa un assist lunghissimo al capitano pentro che, senza la difesa degli avversari, centra il canestro. Così i venafrani ne approfittano e continuano ad allungare la striscia non sbagliando i tiri liberi, tiri da 3 di Greco e Falanga, avendo sempre tra i +8 ed i +12 punti di vantaggio. Eccezionale il gioco sia in difesa, dove coach Mascio aveva puntato durante gli allenamenti, sia in attacco. Gli ospiti, disorientati, resteranno per due volte con l’azione non conclusa a ventiquattro secondi.
Ultimo quarto, la Metania è sotto di 12 punti. La squadra locale deve ora giocare in sordina poiché ha tre giocatori fondamentali, Greco, Cuello e Mascio, con quattro falli a referto e per precauzione entrano i gemelli Primavera a portare il loro sostegno. Non segue l’esempio la squadra di Biello, che si innervosisce e perde Cordisco e Pilla, poco importanti in questo match, ma anche Chiacchiari. Non resta allora che giocare duro fino in fondo e il Venafro ci riesce: mantiene il vantaggio, centra tiri da 3, molti dei quali di Greco, e mettono a segno una nuova combinazione Valvona-Greco-Mallamace. Quest’ultimo oggi un po’ perseguitato dalla sfortuna: durante il secondo quarto, a causa di un colpo avversario, perde una lente a contatto ed è costretto ad uscire dal campo. In questo quarto, sempre per scorrettezze avversarie, si ritrova con il naso sanguinante e una probabile rottura del setto. Gli arbitri lasciano giocare fino alla fine senza un'espulsione né un antisportivo né un tecnico. Ma nulla può fermare la Scarabeo Basket Venafro che si aggiudica l’incontro con un risultato a tre cifre da veri campioni, nonostante l’uscita al nono minuto di Mascio e di Cuello a meno venti secondi. Greco porta a casa i 100 punti con due tiri liberi e poi conclude a meno dieci secondi con un tiro da 3.
Il pubblico, circa quattrocento persone, esulta dagli spalti e festeggia con la sua squadra. Gli isernini se ne vanno delusi ma tranquilli. Nulla fa intravedere il pessimo spettacolo vissuto mercoledì scorso al Palafrarraccio dopo la vittoria di gara 2. La prossima settimana Arturo Mascio ed il suo team dovrà prepararsi per le semifinali. Le giocheranno le prime quattro in classifica: Campobasso contro Pineto e Venafro in trasferta contro il Pescara.
Adriano Vaccone |
SEMIFINALI - GARAUNO (21/5/2006) RISULTATI | G.S. ANTONIANA PESCARA | SCARABEO VENAFRO | 84 | 53 | MAXIGEL CAMPOBASSO | NUOVO PINETO BASKET | 87 | 66 |
G.S. ANTONIANA PESCARA - SCARABEO VENAFRO 84-53 (19-8, 38-31, 66-40) | Cantatore | 2 | Liberatori | 0 | Greco | 18 | N. Mascio | 3 | Mirrione | 17 | Tano | 18 | Alifuoco | 0 | Nucci | 0 | Comignani | 27 | Liguori | 6 | Valvona | 8 | Falanga | 0 | Ronca | 10 | Capponi | 2 | Mallamace | 7 | G. Primavera | 0 | D´Alessandro | 2 | Di Russo | 0 | W. Primavera | 0 | Cuello | 17 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Di Bonaventura | All. Ar. Mascio | Arbitri: Sirolini e Persia (L'Aquila) | Note: Cinque falli: Tano. | Ancora una vittoria per la Pescara Basket – la ventiduesima consecutiva – che inizia nel migliore dei modi la serie di semifinale contro Venafro, liquidando i molisani con un perentorio 84 a 53. Gara caratterizzata dall’alta intensità agonistica, ma dall’andamento lineare, con i padroni di casa sempre in vantaggio e sempre in controllo della situazione. I biancoazzurri hanno aumentato il divario durante il corso dell’incontro sino al terzo quarto, quando un parziale di 22 a 9 ha chiuso la frazione con il punteggio di 66 a 40 e posto la parola fine all’incontro.
La prima parte del match è invece stata all’insegna dell’equilibrio, con entrambe le squadre contratte dalla tensione emotiva e con difficoltà a fare canestro: "all’inizio abbiamo sofferto psicologicamente la pressione di gara 1 – ammette coach Di Bonaventura – e questo peso è ulteriormente aumento quando abbiamo dovuto rinunciare, per tutta la partita, a Liberatori per un problema alla schiena". Dopo appena 5’ di gioco, sul punteggio di 9-6, il capitano pescarese è stato bloccato da una presunta lombalgia che l’ha escluso definitivamente dall’incontro, ma che non ha impedito alla squadra di esprimersi ai propri livelli, riuscendo a chiudere il quarto sul +11 (19-8).
All’inizio del successivo periodo Venafro ha reagito veementemente, confezionando un 6 a 0 che ha costretto il coach dell’Antoniana ad un time out preventivo. Uno stop proficuo visto che i pescaresi sono riusciti a riportarsi nuovamente sulla doppia cifra di scarto – 36 a 23 – con ancora 3’ da giocare, prima di essere "controbreccati" dalla Scarabeo e chiudere il primo tempo sul 38 a 31. Un'iniezione di fiducia per i ragazzi di coach Arturo Mascio, lenita dalla perdita per infortunio del giovane Valvona, “scavigliatosi” al tredicesimo minuto della partita e incapace di tornare sul parquet.
Privi della loro talentuosa guardia-ala e soffocati dalla pressione difensiva pescarese, i molisani al ritorno sul campo hanno arrancato per tutto il terzo, decisivo, quarto, vedendo Pescara scappar via, grazie anche ai canestri di un ispirato Comignani – miglior marcatore - ed alla presenza costante sotto i tabelloni di Tano. L’ultimo parziale è scivolato lentamente sino al +31 conclusivo, con in mezzo un ulteriore infortunio, sempre alla caviglia, registrato tra le file di Venafro, rimasta priva negli ultimi 4’ di Alifuoco.
Ancora una volta più che per i punti segnati, l’Antoniana ha saputo imporsi grazie alla propria difesa: "abbiamo lavorato in maniera molto solida – spiga Di Bonaventura – tenendoli a 31 punti alla fine del secondo quarto, in perfetta linea con la nostra media difensiva. Nello spogliatoio abbiamo ulteriormente registrato alcune situazioni specifiche, come contro i pick & roll, e questo, assieme alla nostra buona condizione atletica, ci ha permesso di chiudere la partita. Ora dobbiamo prepararci per la difficile trasferta di Venafro, dove il coefficiente di difficoltà sarà sicuramente più alto". Entrambe le squadre per la gara di giovedì dovranno fare i conti con l’infermeria e cercare, nel poco tempo a disposizione, di recuperare i propri infortunati, o fare di necessità virtù. A Venafro, campo molto caldo, Pescara è chiamata ad una nuova ulteriore prova di spessore, con o senza Fabio Liberatori.
Fabio Carusi - dal sito ufficiale del Pescara Basket
Brutta sconfitta della Scarabeo Basket Venafro, ospite del team adriatico. La formazione guidata dal coach Mascio questa volta gioca una partita al 50%. La squadra paga l’uscita di Valvona per infortunio ritrovandosi carente nelle costruzioni d’attacco e anche in difesa. Nel primo quarto le azioni sono molto a rilento, con Tano e Comignani protagonisti per il Pescara e solo quattro canestri per i venafrani: due di Cuello, uno di Valvona ed uno di Greco. L’Antoniana, indecisa su come disporre la difesa e facendo leva su alcuni passi falsi degli avversari, tra cui un fallo antisportivo del pivot Mallamace all’ottavo minuto, riesce a distanziarsi mentre la Scarabeo Basket prende confidenza con il campo.
Nel secondo quarto inizia un timido tentativo di ripresa dei molisani, con 6 punti consecutivi di Valvona, che poi però cade rovinosamente da solo durante un’azione nei primi minuti ed è costretto ad uscire dal campo. Ci pensano Greco, Cuello e Mallamace a portare avanti il compito di recuperare, riuscendo a stare al passo dei loro avversari, non facendoli distaccare troppo e contando su un’ottima difesa. Un immancabile Greco inizia a centrare dall’arco sin dal quarto minuto. Cuello mette a segno al sesto ed all’ottavo tiri liberi fondamentali, la guardia Alifuoco difende egregiamente mentre Falanga, negli ultimi minuti, concentra gli sforzi per servire assist a dovere a Greco. Alla fine del primo tempo gli abruzzesi sono distanti solo sette punti, poco concentrati in attacco e sempre più confusi dalla difesa avversaria. La mancanza del capitano Liberatori, uscito nei primissimi minuti e sotto costante lavoro del massaggiatore, li scoraggia ad accelerare il passo.
Il distacco del Pescara sui venafrani avviene nel terzo quarto. Il team guidato da Di Bonaventura riesce sempre a fare il triplo dei canestri dagli avversari soprattutto grazie alle due ali: Mirrione sa essere preciso nei tiri da tre, con un quattro su quattro a suo favore. Segue Comignani con una bomba centrata. Il gioco della Scarabeo non delude, ma resta un po’ di deconcentrazione: i venafrani intercettano i passaggi avversari ma sotto canestro vengono bloccati quasi sistematicamente ed alla fine sono solo 9 i punti di questo terzo quarto. Mallamace segna i primi tre ma poi, stranamente, non eccelle dalla lunetta. Anche Cuello non sfrutta appieno i liberi concessi. E saranno gli unici a finire a referto. Valvona prova a rientrare, ma è costretto ad uscire dopo pochi minuti e zero punti. Atleta che sopporta benissimo il dolore, ci fa preoccupare per questo avvenimento sfortunato.
Benché impegnati in una buona difesa, gli uomini della Scarabeo Basket che portano punti a casa restano solo quattro. Purtroppo sarà questo il neo che porterà alla sconfitta nell'ultimo periodo. Il Venafro non si rassegna, ma gioca un po’ per inerzia. Forse anche per concentrarsi a studiare gli avversari per il prossimo incontro. Non manca però una serie di falli che porta il pivot Tano ad uscire avendone totalizzati cinque. Nucci sbaglia dei passaggi importanti e manda la palla fuori due volte. Alifuoco si infortuna alla caviglia dopo un contatto ma sembra che riesca ad andare avanti. Greco e Mallamace continuano a non essere precisi ai liberi e si perdono così alcuni punti che non avrebbero comunque fatto molta differenza. A chiudere l’incontro due bombe: una di Greco, l’altra del capitano Nicandro Mascio. L’Antoniana si aggiudica il match con un distacco di ben 31 punti.
Adesso l’attenzione di Arturo Mascio si sposta su giovedì 25 maggio, quando alle ore 21:00 la sua squadra riaffronterà gli abruzzesi per gara 2. Fondamentale neutralizzare la loro difesa per permettere un accumulo maggiore di punti e potenziare la propria, che oggi è comunque significativa, ma va un po’ affinata. Il pubblico presente, un centinaio di persone compresi i venafrani in trasferta, potrà così vedere due belle squadre che daranno il tutto per tutto: il Pescara vorrà concludere la questione con un altro due a zero secco; il Venafro, col vantaggio del campo e si spera il supporto del pubblico che tante volte ha costituito il sesto uomo in campo, lotterà per arrivare a gara 3.
Adriano Vaccone |
MAXIGEL CAMPOBASSO - NUOVO PINETO BASKET 87-66 (30-16, 46-36, 66-47) | A. Anzini | ne | Richotti | 40 | De Sanctis | 1 | Gio. Pallini | 0 | Santella | 0 | Passacantilli | 14 | Di Giangiacomo | 17 | Di Carlo | 4 | De Nunzio | 3 | Lombardi | 17 | Serafini | 9 | Pavone | 2 | Vera | 8 | Carlozzi | 0 | Biasone | 8 | T. D´Incecco | 11 | Delpin | 5 | Marroni | ne | Musini | 14 | Gia. Pallini | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. U. Anzini | All. Porretti | Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Foschini (Penne) | Note: Spettatori 150 circa, con piccola rappresentanza ospite. Tiri da due: Maxigel 20/38 (53%), Pineto 15/44 (34%). Tiri da tre: Maxigel 11/27 (41%), Pineto 7/22 (32%). Tiri liberi: Maxigel 14/29 (48%), Pineto 15/26 (58%). Rimbalzi: Maxigel 32 (Carlozzi 10), Pineto 33 (Di Giangiacomo 12, De Sanctis 9). Falli tecnici a De Sanctis al 14' e a D'Incecco al 27'. Espulsi Delpin al 14' e De Sanctis al 38'. | Ci prova in tutti i modi il Pineto a contrastare la Maxigel Campobasso. Ci prova con le buone e - dispiace sottolinearlo ma è la realtà dei fatti - anche con le cattive una volta che alcuni elementi della squadra abruzzese si rendono conto che la semplice pallacanestro non li avrebbe portati da nessuna parte. Una partita segnata fin da subito a favore dei campobassani e un Pineto che è la brutta copia della squadra vista a Vazzieri alla prima di campionato e in molti palasport per gran parte dello stesso, usando mezzi anche al di là dei limiti della lealtà sportiva per cercare di portare a casa l'1-0. Il risultato, al contrario, è un limpido e chiarissimo +21 per la squadra campobassana, che fa sua garauno della semifinale playoff e si recherà mercoledì in Abruzzo per chiudere la serie. Le cifre sono impietose per la formazione ospite, che non arriva al 35% al tiro da due ed è di gran lunga sotto i campobassani anche dall'arco dei tre punti, con lo scarto fra le due squadre che in alcuni momenti non scollina oltre i trenta solo per la pessima percentuale dei molisani dalla lunetta, anche se non è che il Pineto faccia poi tanto meglio.
Gli ospiti si presentano al Palavazzieri senza Luca Sacchini, fresco sposo nonché miglior giocatore del team di Porretti, e questa circostanza deve aver indotto nelle menti di alcuni di loro molti dubbi sulle possibilità di successo: tanto vale, allora, metterla sulla rissa e vedere cosa succede. Convinzione che, sempre nelle menti di un paio di giocatori abruzzesi, deve essere diventata certezza dopo il "Richotti show" del primo quarto di gioco, con il play argentino che fa 4/4 da tre e 2/3 da due, per 16 punti che spaccano immediatamente in due la partita. Fatto sta che il pivot ospite De Sanctis non trova di meglio da fare che spintonare Delpin sotto canestro. Lo sloveno reagisce spingendo a sua volta l'avversario sotto gli occhi del secondo arbitro, che con una decisione sproporzionata rispetto alla gravità solo relativa dell'accaduto, lo espelle privando i campobassani di uno dei loro uomini migliori e rischiando in questo modo di condizionare pesantemente non solo la partita ma tutta la serie (la palla, ora, passa al giudice sportivo). Anche ammettendo che la spinta di De Sanctis fosse fortuita, un tecnico a Delpin sarebbe stato più che sufficiente ed avrebbe evitato l'innervosirsi di una gara vissuta per tutto il resto della sua durata "sul filo dell'elettricità".
Si continua a giocare con il Pineto che nei minuti precedenti al "fattaccio" aveva recuperato cinque dei quattoridici punti di scarto del decimo con un Musini che non è più il giocatore di qualche anno fa ma è fra coloro che cercano di rispondere al gioco dei campobassani con la tecnica e non con lo scontro fisico. Dopo l'uscita forzata di Delpin, Richotti è costretto a prendere ancora di più in mano le redini del gioco della sua squadra e Anzini deve fare di necessità virtù buttando nella mischia il giovane Carlozzi. Il diciassettenne pivot campobassano risponde molto bene arpionando diversi rimbalzi importanti (alla fine sarà il miglior "carambolista" della Maxigel) e il numero cinque argentino non finisce di dare spettacolo. Entrate, canestri da tre, assist dietro la testa, palleggi ubriacanti in mezzo ai difensori avversari: D'Incecco lo marca come può ma è più volte "vittima" delle giocate del play di casa e cade anche lui nel nervosismo, protestando spesso con gli arbitri e litigando anche col pubblico. Tatticamente, il Pineto commette l'errore di non approfittare dell'assenza di Delpin e non dà quasi mai la palla sotto, intestardendosi a tirare da tre e finendo per essere a -19 dopo tre quarti di gioco.
La partita è chiusa, ma c'è ancora tempo per De Sanctis di mettere la ciliegina sulla torta riservando a Vera lo stesso trattamento avuto per Delpin stendendo l'argentino-spagnolo con una gomitata. Scatta l'espulsione (questa volta giustissima) anche per il pivot ospite, la sirena suona con la Maxigel a +21 e i giocatori campobassani a festeggiare a metà campo dopo che coach Anzini aveva riservato a Richotti la meritata "standing ovation" del pubblico presente a Vazzieri, ancora una volta deliziato dalle prodezze del giovane playmaker, che non può non prendersi di diritto la palma dell'mvp. Molto bene per i campobassani anche Lombardi, sempre puntuale nel punire i raddoppi con le triple, e il già citato Carlozzi, nessun punto ma doppia cifra a rimbalzo. Mercoledì, come detto, c'è garadue a Pineto. Se ci sarà Delpin (tutto dipenderà, come si diceva, dalle decisioni del giudice sportivo sulla base del referto arbitrale), il 2-0 potrebbe essere dietro l'angolo.
Vittorio Salvatorelli |
SEMIFINALI - GARADUE (24-25/5/2006) RISULTATI | SCARABEO VENAFRO | G.S. ANTONIANA PESCARA | 74 | 91 | NUOVO PINETO BASKET | MAXIGEL CAMPOBASSO | 80 | 56 |
SCARABEO VENAFRO - G.S. ANTONIANA PESCARA 74-91 (10-20, 21-46, 47-73) | Greco | 12 | N. Mascio | 9 | Santilli | 0 | Cantatore | 8 | Nucci | 0 | Valvona | 20 | Mirrione | 30 | Tano | 21 | Falanga | 5 | Passaretta | 0 | Comignani | 13 | Liguori | 10 | Mallamace | 15 | G. Primavera | 7 | Ronca | 6 | Capponi | 0 | W. Primavera | 0 | Cuello | 6 | D´Alessandro | 3 | Di Russo | ne | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Ar. Mascio | All. Di Bonaventura | Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Foschini (Penne) | Note: Cinque falli: Cuello. Falli tecnici a Greco al 15' e a Cantatore al 36'. | La Scarabeo Basket Venafro ferma alle semifinali la corsa per la promozione in C1, non senza aver lottato degnamente e duramente. Una serie di eventi sfavorevoli non ha permesso a questa grande squadra di avanzare contro un altro team degno di nota quale l’Antoniana Pescara.
Chi ha assistito alla partita di giovedì sera, ovvero gli oltre duecento sostenitori venafrani e le cinquanta persone venute in trasferta per incoraggiare gli ospiti, potrà raccontare di aver visto una sfida molto sentita e significativa. Inoltre si è finalmente rovesciato l’andazzo dei venafrani, sempre contenuti al secondo tempo contro i pescaresi.
Nel primo quarto il ritmo è molto alto, quasi frenetico, cosa che comporta sempre un risultato parziale basso ma che non deve illudere sugli sforzi messi in campo. Se Tano Berardinucci mette a segno il suo primo canestro a quindici secondi dalla contesa iniziale, il Venafro conquista il vantaggio a due minuti con un tiro dall’arco di Falanga. Iniziano così varie costruzioni da ambo le parti e le situazioni si sono più volte capovolte con il risultato al settimo minuto di 5-10 per gli abruzzesi. Ancora non del tutto calda, la Scarabeo Basket tiene testa agli avversari, ma paga alcuni errori dalla lunetta. In particolare il pivot Mallamace, celebre per la sua precisione, manca due volte di seguito il canestro al tiro libero.
Dopo la prima ripresa, con il risultato di 10-20 sempre a favore dei pescaresi, Mirrione, ala dell’Antoniana, mette a segno nove punti di fila, dimostrando di essere il protagonista tra gli antagonisti. La squadra di casa non trova ancora il modo di svoltare la situazione: passaggi intercettati e tentativi da tre punti vanificati da Valvona e da Greco. Quest’ultimo viene penalizzato con un fallo tecnico al quarto minuto e mezzo per aver giustamente contestato all’arbitro Foschini l’irregolarità di Mirrione che deviava la palla quando era già a canestro. Purtroppo ciò non incoraggia i molisani e si arriva a meno un secondo quando Valvona contrasta Ronca che cade a terra. Due tiri liberi concessi, uno a segno e risultato 21-46.
Inizia il terzo quarto: durante il time out lungo, coach Arturo Mascio ha dato nuove direttive ai suoi giocatori che sembrano funzionare. In pratica non giocare più uno contro uno, cosa che aveva sempre avvantaggiato il Pescara, ma giocare più di squadra, con atletismo e tecnica. I 25 punti di distacco così iniziano ad assottigliarsi, benché gli abruzzesi avanzino ancora. Il play Nicandro Mascio, capitano della Scarabeo Basket Venafro, dà il suo sprone firmando due tiri da tre, Greco torna ad essere preciso dalla lunetta, unico neo è Cuello che, messo in difficoltà da Comignani e Tano Berardinucci, non riesce ad esprimersi al meglio, pagando per l’ultima volta in questo campionato la sfortuna di essersi infortunato solo un mese fa. Va comunque apprezzato l’impegno da vero campione di aver subito l’intervento al ginocchio, la riabilitazione ed essersi subito rimesso in pista, dando il massimo in allenamento per recuperare quanto più possibile.
All’ultima ripresa si arriva con un parziale di 26-27, il tabellone segna 47-73 sempre a favore degli ospiti. La Scarabeo Basket riscatta la vittoria morale con una serie di azioni indescrivibili ad opera di Mallamace, Mascio e Valvona, grandi protagonisti della serata. Si fa notare anche Gianluca Primavera, che segna prima una bomba, poi due tiri da due, sempre marcando stretto ogni azione avversaria e mettendo gli ospiti in seria difficoltà. Cuello finalmente ci mette un po’ di suo, risollevato dal pubblico che inneggia gli amati atleti, conquistando 5 punti. Coach Mascio chiama il time out verso gli ultimi secondi: i giocatori dalla panchina si voltano verso gli spettatori e sguazzano nel loro amore. Al rientro Valvona firma la fine della partita con un tiro da tre che porta la squadra a 74. La squadra rimonta perciò di +9, 8 in vantaggio al secondo tempo, distacco -17.
Play off finiti, ma è comunque festa. Tutti applaudono la rimonta, la costanza, la determinazione ed il risultato degno contro una squadra di categoria superiore. In campo a festeggiare tecnici, dirigenti, atleti e l’immancabile pubblico. Applausi anche dalla panchina dell’Antoniana Pescara e dai suoi intervenuti. Siamo stati un avversario determinato e sotto molti punti di vista temibile. Un arrivederci ufficiale per la prima squadra al prossimo campionato: se la serata si conclude con una sconfitta, resta ben impresso il significato: la Scarabeo Basket Venafro è una squadra che darà più che mai filo da torcere agli avversari l’anno prossimo.
Adriano Vaccone
Pescara vola in finale vincendo a Venafro per 91 a 74 e chiudendo la serie di semifinale sul 2 a 0. Partita estremamente godibile, resa bella dagli interpreti sul campo e dagli spettatori fuori, caldi ma competenti in ugual misura, e contornati dai rumorosi supporters abruzzesi, giunti in Molise per sostenere la squadra. Gli elogi e l’onore delle armi da parte nostra, non possono non andare ad una Scarabeo che ha venduto cara la pelle e messo in difficoltà – al di là del largo punteggio – la dominatrice del campionato, come ha confermato anche coach Di Bonaventura a fine gara, definendo la formazione di Arturo Mascio "la sorpresa più piacevole del campionato". L’incontro è stato contraddistinto, prima ancora della palla a due, da alcune defezioni importanti: da una parte mancava il capitano biancoazzurro, Fabio Liberatori, mentre dall’altra i venafrani hanno dovuto rinunciare ad Alifuoco, e fatto partire dalla panchina Valvona. L’inizio di partita, come all’andata, è stato condizionato da una certa freddezza al tiro – 10 a 5 per l’Antoniana dopo 7’ – e dai due falli commessi da Cuello nel giro di 5’. L’argentino, rimasto ugualmente in campo, ha continuato a soffrire la vitalità e l’esuberanza di Comignani, finendo per commettere il suo terzo personale con 3’ ancora da giocare e sul punteggio di 10 a 5 per gli ospiti. Il killer instinct dei pescaresi non ha tardato a venir fuori. Una tripla di D’Alessandro in transizione ed un’altra di Mirrione hanno allungato il vantaggio ospite sul +11, poi, dopo un break di 5-0 per Venafro, ci ha pensato Tano con un assist e un rimbalzo in attacco a chiudere il quarto sul +10 (10-20).
Il secondo periodo è stato caratterizzato dall’inizio furente di Aldo Mirrione autore, di tutti e 9 i punti che i biancoazzurri hanno infilato all’inizio del quarto. L’ala romana ha dato il la ad un parziale culminato con il 17 a 0 (17-37) che ha letteralmente smontato le velleità molisane e fatto volare Pescara sul +20 dopo diciassette minuti di gioco. L’emorragia della Scarabeo è stata parzialmente arginata da un 4-0 che ha ridato ossigeno a Mallamace e soci, ma che è stato subito frustrato prima da una tripla di Liguori – 2/3 al tiro pesante – e da un’azione da tre punti – fallo e canestro – di Tano, coincisa peraltro con il quarto fallo di un impalpabile Cuello.
A riposo sul +25 (21-46), l’Antoniana ha scalato un paio di marce, messo il pilota automatico e lasciato che la difesa e i canestri di Mirrione e compagni gestissero il vantaggio accumulato. Il terzo quarto è andato in archivio praticamente in parità (26-27) e ha fissato il punteggio parziale sul 73 a 47 per gli ospiti, decretando anche l’ufficiosa resa degli sfidanti venafrani. Ovviamente anche il quarto periodo è stato giocato a ritmi blandi e, se si eccettua l’uscita per sopraggiunto limite di falli di Cuello e gli applausi del caloroso pubblico tributati ai protagonisti di entrambe le squadre, le emozioni sono state limitate.
La Pescara Basket arriva meritatamente in finale come parziale coronamento di una stagione che l’ha vista dominatrice in regular season con il miglior attacco e la miglior difesa, imbattuta da 23 gare consecutive e mai in difficoltà in questi playoff. Il collettivo costruito dal lavoro di coach Di Bonaventura e dello staff che lo coadiuva, ha però ancora un ultimo, importantissimo obiettivo da raggiungere: vincere la finale.
Fabio Carusi - dal sito ufficiale del Pescara Basket |
NUOVO PINETO BASKET - MAXIGEL CAMPOBASSO 80-56 (22-18, 41-31, 61-44) | De Sanctis | 16 | Gio. Pallini | 3 | A. Anzini | 3 | Richotti | 20 | Di Giangiacomo | 8 | Di Carlo | 8 | Santella | 2 | Passacantilli | 7 | Serafini | 11 | Pavone | 2 | De Nunzio | 6 | Lombardi | 8 | Biasone | 2 | T. D´Incecco | 28 | Vera | 10 | Giglio | 0 | Musini | 2 | Gia. Pallini | ne | Carlozzi | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Porretti | All. U. Anzini | Arbitri: Di Paolo (Chieti) e Lepore (Pescara) | Note: | Vince Pineto la gara di ritorno di semifinale, portando così la serie sull’1-1. Deciderà quindi gara 3, in programma domenica prossima al Palavazzieri (ore 18:30), quale delle due squadre accederà in finale. La compagine campobassana scesa in campo mercoledì non è riuscita ad arginare la reazione degli abruzzesi che, come previsto, hanno cercato di mettere la gara più sulla bagarre che sul gioco tecnico. Ne ha fatto le spese la compagine di Anzini, imprecisa al tiro dalla distanza e senza punti di riferimento sotto canestro, con il pivot sloveno Delpin in tribuna per squalifica e con l’argentino Vera costretto alle cure sanitarie a metà gara, colpito volontariamente al volto da una terribile gomitata sferratagli dal capitano del Pineto Di Giangiacomo, non rilevata da una coppia arbitrale distratta. Una sconfitta che alla vigilia poteva anche essere messa in preventivo ma che scotta più del dovuto per la maniera con la quale è arrivata.
Primo quarto molto equilibrato, con le due squadre a sorpassarsi nel punteggio e massimo vantaggio dei padroni di casa, che chiudono la frazione sul 22-18 con un tiro a fil di sirena dell’ottimo D’Incecco, che alla fine risulterà il miglior giocatore dell’incontro con ben 28 punti. Nel secondo periodo la compagine allenata da Porretti cerca di allungare sfruttando al meglio la maggiore consistenza sotto canestro dei vari De Sanctis e Di Giangiacomo e con i tanti rimbalzi offensivi catturati riesce a portarsi sul +10 (41-31).
Alla ripresa dopo la sosta lunga coach Anzini ordina ai suoi una difesa più decisa e, grazie a sette punti consecutivi dell’argentino Vera, riesce a riportarsi a –5 (43-38) a cinque minuti dal trentesimo, fino a quando si vede costretto a rinunciare anche allo steso pivot argentino, colpito al volto. Da quel momento i padroni di casa dilagano, approfittando anche dell’uscita di Richotti per raggiunto limite di falli, con la Maxigel che conclude l’incontro con tutti i giovani in campo, Anzini, Santella, Giglio e Carlozzi, e con la testa già alla gara 3 decisiva per stabilire la finalista. Una gara che a questo punto si preannuncia vibrante ed incerta nel risultato con i campobassani che cercheranno di sfruttare ancora una volta il fattore campo per continuare lo straordinario cammino percorso fino ad ora.
Comunicato stampa Molisana Basket Campobasso |
SEMIFINALI - GARATRE (28/5/2006) MAXIGEL CAMPOBASSO - NUOVO PINETO BASKET 88-64 MAXIGEL CAMPOBASSO - NUOVO PINETO BASKET 88-64 (17-17, 38-36, 60-44) | A. Anzini | 0 | Richotti | 30 | De Sanctis | 8 | Gio. Pallini | 2 | Santella | 0 | Passacantilli | 6 | Di Giangiacomo | 10 | Di Carlo | 7 | De Nunzio | 8 | Lombardi | 11 | Serafini | 0 | Pavone | 2 | Vera | 13 | Giglio | 2 | Torrieri | ne | Biasone | 8 | Carlozzi | 0 | Delpin | 18 | T. D´Incecco | 7 | Musini | 20 | - | - | - | - | - | - | - | - | All. U. Anzini | All. Porretti | Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Sirolini (L'Aquila) | Note: Spettatori 100 circa. Tiri da due: Maxigel 23/43 (53%), Pineto 22/52 (42%). Tiri da tre: Maxigel 11/34 (32%), Pineto 5/15 (33%). Tiri liberi: Maxigel 9/16 (56%), Pineto 5/9 (56%). Rimbalzi: Maxigel 44 (Vera 17, Delpin 13, Richotti 7), Pineto 23 (Di Giangiacomo 9). Fallo tecnico a Musini al 37'. | La Maxigel Campobasso vola alla finale per l'accesso alla C1 battendo il Pineto in garatre e conquistando il diritto a sfidare l'Antoniana Pescara. Si conclude così una semifinale che ha visto più di una volta i suoi protagonisti cercare lo scontro fisico più che il duello tecnico ma che nel suo terzo atto mette in scena un match che finalmente può essere definito "di pallacanestro". Entrambe le squadre pensano solo a mettere la palla dentro e, a parte un breve momento a partita ormai già chiusa e in cui comunque non accade nulla di particolarmente grave, gli animi in campo sono tranquilli. I campobassani conquistano la finale a suon di rimbalzi: è proprio questa la voce statistica che immediatamente balza all'occhio come quella in cui i padroni di casa superano nettamente gli avversari, quasi doppiandoli con ben 44 carambole in totale di cui 15 sotto il tabellone avversario. E' Angel Vera il mattatore, con Delpin che segue quasi a ruota e l'immancabile Richotti che quasi centra la doppia cifra nell'ennesima prestazione da applausi di questa stagione. Per il resto, spiccano la buona percentuale dei molisani al tiro da due e le tante palle recuperate dalla squadra di casa in una seconda metà di partita davvero molto buona, contrapposta ad una prima in cui la formazione di Anzini concede troppo in difesa e nel complesso gioca piuttosto male, con il Pineto che resta comodamente alle calcagna dei locali, superandoli nel punteggio in più di un'occasione.
E' Alessandro Biasone a mettere in chiaro le intenzioni della squadra abruzzese, segnando sette punti nel 9-6 per il Pineto che apre la partita, anche se una tripla di Passacantilli pareggia subito la situazione per una Maxigel che però è la brutta copia di quella vista in garauno e nella serie contro il Penne. Il piano tattico del Pineto è quello di attaccare Delpin, con De Sanctis che riceve la palla in post basso con continuità e segna sei punti consecutivi. Dall'altra parte si resta a galla col tiro da tre: oltre al citato canestro di Passacantilli, segnano dalla lunga distanza in rapida successione Lombardi, De Nunzio e lo stesso Passacantilli, mentre Vera è già protagonista a rimbalzo, soprattutto sotto il tabellone avversario. Il primo periodo si chiude con le due squadre in parità e, come detto, con una Maxigel che soffre più del dovuto ed appare stranamente timorosa, tanto da far pensare a più di qualcuno che il "wrestling" delle prime due partite della serie abbia lasciato il segno.
Il Pineto potrebbe approfittare della situazione ma non lo fa a dovere anche grazie a qualche buona giocata difensiva dei campobassani (uno "stoppone" di De Nunzio su Serafini fa balzare in piedi il pubblico del Palavazzieri). Gli abruzzesi si mettono a zona, con le percentuali dall'arco dei molisani che per loro fortuna scendono e con Delpin che mantiene a galla la sua squadra. Il pivot sloveno ne mette nove nel secondo periodo, con Richotti, che non aveva segnato nei dieci minuti precedenti, che esce dal torpore e comincia a contibuire alla causa con i primi sette della sua partita. Dall'altra parte, in assenza di Luca Sacchini, dovrebbe essere D'Incecco il principale terminale offensivo, ma il numero diciannove del Pineto deve fare i conti con la box and one ordinata su di lui da coach Anzini, difesa che lo tiene a soli quattro tiri nei primi venti minuti, con appena due punti realizzati. Deve pensarci allora Musini, che esce dalla panchina e mette due triple consecutive portando avanti la sua squadra. Ma il problema del Pineto è sempre la poca consistenza a rimbalzo: una carambola offensiva di Delpin permette allo sloveno di fare +4 ed immediatamente dopo Richotti segna il +6 (33-27) prima di un 4-0 firmato Di Giangiacomo e Di Carlo. Pineto va di nuovo a +1, ma ancora un rimbalzo d'attacco di Delpin e un altro canestro di Richotti dopo un recupero portano i campobassani sul 38-35. Tocca a Biasone segnare il libero del -2 con cui gli abruzzesi chiudono la prima metà del match.
Al rientro dagli spogliatoi la partita cambia nettamente volto e già dalle prime azioni si capisce che la Maxigel scesa in campo è del tutto diversa da quella vista in precedenza. Il Pineto non riesce più ad attaccare, la reattività di gambe dei campobassani in difesa è ora quella giusta e i recuperi fioccano, con Richotti che si scatena in contropiede "smazzando" assist per i compagni e spesso e volentieri concludendo personalmente l'azione. Oltre a ciò, quando gli ospiti riescono a tirare, spesso lo fanno in maniera forzata e i rimbalzi sono costantemente preda dei lunghi di casa. E' 11-0 Maxigel in apertura di terza frazione, passano 3'40" prima che "san Musini" metta i primi punti della sua squadra, portando la situazione sul 47-38 anche se immediatamente dopo Vera segna la tripla del +12. Il Pineto prova a rientrare ancora con un canestro (questa volta da tre) di Musini (52-41), ma due triple di Richotti e Lombardi consentono alla Maxigel di piazzare l'allungo definitivo: per ben quattro volte i campobassani graziano l'avversaria mancando il canestro del +16, ma è solo questione di minuti, con De Nunzio che nel finale di frazione firma il 60-44 con cui le due squadre vanno all'ultimo mini riposo.
Il match finisce qui: il Pineto continua a provarci ma con convinzione sempre minore fino alla resa definitiva in un quarto periodo che in gran parte è giocato dalle due squadre solo per portare a termine la partita. E' di nuovo "Richotti show", con l'argentino che ne mette ben 15 e fa divertire il pubblico con qualche numero, come quando "manda al bar" De Sanctis con una finta sotto canestro appoggindo al tabellone fra gli appolausi scroscianti dei tifosi, applausi che il pubblico tributa in abbondanza ai tre protagonisti del match (Vera, Delpin e lo stesso Richotti) quando Anzini concede loro la giusta standing ovation. La palma dell'mvp va di diritto ad Angel Vera, il cui "quasi ventello" a rimbalzo parla da solo. Ora è finale, con l'Antoniana Pescara che attende i campobassani domenica prossima al Palaelettra per garauno di una serie che sarà giocata al meglio delle cinque partite. Vincerne tre contro la corazzata abruzzese è impresa titanica, ma di certo la Maxigel ci proverà con tutte le sue forze.
Vittorio Salvatorelli |
FINALE - GARAUNO (4/6/2006) G.S. ANTONIANA PESCARA - MAXIGEL CAMPOBASSO 81-78 G.S. ANTONIANA PESCARA - MAXIGEL CAMPOBASSO 81-78 (25-19, 45-41, 62-57) | Cantatore | 3 | Liberatori | 8 | A. Anzini | 0 | Richotti | 38 | Mirrione | 8 | Tano | 21 | Santella | 0 | Passacantilli | 6 | Comignani | 8 | Liguori | 14 | De Nunzio | 0 | Lombardi | 11 | Ronca | 0 | Capponi | ne | Vera | 9 | Carlozzi | 0 | D´Alessandro | 19 | Di Russo | ne | Delpin | 14 | Marroni | ne | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Di Bonaventura | All. U. Anzini | Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Sirolini (L'Aquila) | Note: Cinque falli: Vera, De Nunzio, Mirrione, Lombardi. Falli tecnici a Cantatore all'11', a Comignani al 16' e a Passacantilli al 30'. | L’Antoniana si aggiudica la prima gara della finale promozione contro la Maxigel Campobasso. Una partita portata a casa con le unghie e con i denti dai ragazzi di coach Di Bonaventura, e che sposta la pressione sportiva sulle spalle dei molisani. "Sapevamo che la gara non sarebbe stata facile – spiega a fine partita l’allenatore biancoazzurro – perché loro non avevano nulla da perdere, mentre per noi c’era una sorta di ansia da prestazione per la possibilità di essere sconfitti e complicare così il cammino. Dopo un nostro buon avvio di partita, la loro maggiore attitudine a giocare incontri punto a punto li ha mantenuti a galla, nonostante avessimo avuto vantaggi piuttosto importanti nel corso dell’incontro". In più per Pescara c’è stata l’aggravante della condizione fisica precaria di Fabio Liberatori, alle prese ancora con problemi alla schiena. Alla fine l’ala rietina ha giocato più del preventivato ed ha fornito un rendimento comunque di qualità, che va al di là degli otto punti realizzati.
La partita, non adatta ai deboli di cuore, dopo un inizio molto favorevole per i padroni di casa, si è stabilizzata sui binari dell’equilibrio, anche se, ad onor del vero, Campobasso è riuscita a condurre il match per pochissimo, a metà del secondo quarto, producendosi in un continuo inseguimento per tutti e quaranta i minuti. L’avvio è stato caratterizzato dal botta e risposta dei leader offensivi giornalieri delle due squadre: alle triple di D’Alessandro e Tano, ha risposto Nicolas Richotti, vera e propria iradiddio, che si è preso la briga di mettere insieme, nel solo primo tempo, 22 punti, ovvero la metà del bottino della propria squadra. Il playmaker italoargentino ha tenuto in linea di galleggiamento i suoi in palese difficoltà, nel primo tempo soprattutto, nei tagliafuori difensivi che hanno concesso rimbalzi d’attacco e secondi possessi ai pescaresi.
Andato in archivio il primo quarto sul 25 a 19, il secondo si è aperto con un break molisano, firmato, manco a dirlo, da Richotti, che con cinque punti consecutivi ha riportato a –1 Campobasso e spostato l’inerzia della gara a favore degli ospiti fino al vantaggio arrivato a 5’ dalla fine del primo tempo, ma effimero per durata ed impeto. Calato il ritmo del gioco, l’Antoniana, nonostante fosse tornata sul +1 (40-39), si è trovata a dover fare i conti con una serie offensiva contro la zona 2-3 dei campobassani non di primissimo ordine, iniziata con uno 0/3 dall’arco dei 6 e 25, e con una palla persa. Poi ci hanno pensato ancora D’Alessandro e Tano a riportare Pescara sul 45-39, prima che l’ultimo canestro ospite fissasse il punteggio del primo tempo sul 45-41.
Al rientro dagli spogliatoi le due squadre si sono ripresentate con alcune variazioni nei quintetti dovute a problemi di falli. Campobasso ha fatto a meno di Lombardi, gravato, come Vera e De Nunzio, di tre personali, mentre l’Antoniana ha tenuto seduti sia Liguori – autore di cinque punti nei primi 20’ – che Comignani. Il terzo quarto è stato ancora all’insegna dell’equilibrio nonostante due mini allunghi dei padroni di casa, rintuzzati sul 57 pari dai molisani. Poi, nel breve volgere di 9", gli arbitri hanno fischiato il quarto fallo prima a Lombardi e poi a Vera, quindi hanno assestato un tecnico per proteste a Passacantilli, emblema della tensione presente sul parquet. Pescara ha così riallungato sul +5 (62-57) e chiuso la terza e penultima frazione di gioco.
Il quarto quarto, vissuto tutto d’un fiato da pubblico e giocatori, è cominciato proprio come il primo, ovvero con una tripla di D’Alessandro – 19 i punti a fine gara – che ha regalato ai biancoazzurri un margine di sei lunghezze (67-61), aumentate sino ad arrivare ad 8 (73-65) a metà periodo. L’Antoniana però non è riuscita a chiudere l’incontro e, sul 77-71 a 2’ dalla fine della partita, ha subito il controbreak molisano che ha fatto scendere il vantaggio a +2 (77-75) con 90" ancora da giocare. Dopo due tap-in sbagliati da Tano e Cantatore a due millimetri dal ferro, Lombardi ha regalato l’ennesimo pareggio alla sua squadra, fortunatamente ha sbagliato però il tiro libero del sorpasso. Con meno di un minuto sul cronometro, un'incomprensione tra Liguori e Tano in attacco sembrava aver concesso ai campobassani la possibilità del sorpasso, ma il pivot argentino, mentre tutti tornavano in difesa, caparbiamente e con sommo mestiere ha sfilato il pallone proprio a Lombardi, segnando il canestro del 79 a 77. Ovviamente il possesso successivo è finito nelle mani di Richotti, che però ha sbagliato la tripla del vantaggio, rimandando la decisione finale allo stillicidio del fallo sistematico e dei tiri liberi. Dalla lunetta Liguori è riuscito a segnare solo il primo dei due personali, ma il rimbalzo offensivo è stato catturato da Liberatori che ha bissato l’exploit del compagno dalla linea della carità. A 7" dal suono della sirena sul +4 Pescara, un fallo di Cantatore ha regalato due tiri liberi a Richotti, che dopo aver segnato il primo ha volutamente sbagliato il secondo, concedendo il rimbalzo e la tripla al baby Anzini. Il tiro non ha visto neanche il ferro e l’Antoniana ha potuto così gioire di questo importante successo. Mercoledì 7 alle 20:30 si giocherà a Campobasso una fondamentale gara 2, a seguito della quale si potranno iniziare a fare considerazioni per il terzo incontro della serie, previsto a Pescara sabato 10 alle 21:00.
Fabio Carusi - dal sito ufficiale del Pescara Basket |
FINALE - GARADUE (7/6/2006) MAXIGEL CAMPOBASSO - G.S. ANTONIANA PESCARA 61-72 MAXIGEL CAMPOBASSO - G.S. ANTONIANA PESCARA 61-72 (12-25, 28-44, 42-59) | A. Anzini | 0 | Richotti | 19 | Cantatore | 5 | Liberatori | 6 | Santella | 0 | Passacantilli | 0 | Mirrione | 6 | Tano | 4 | De Nunzio | 0 | Lombardi | 4 | Comignani | 18 | Liguori | 17 | Vera | 12 | Carlozzi | ne | Ronca | 9 | Capponi | ne | Delpin | 26 | Marroni | ne | D´Alessandro | 7 | Di Russo | ne | - | - | - | - | - | - | - | - | All. U. Anzini | All. Di Bonaventura | Arbitri: Marchegiani (Pescara) e Sirolini (L'Aquila) | Note: Spettatori 300 circa, con buona rappresentanza ospite. Tiri da due: Maxigel 20/42 (48%), Antoniana 16/32 (50%). Tiri da tre: Maxigel 3/22 (14%), Antoniana 6/19 (32%). Tiri liberi: Maxigel 12/22 (55%), Antoniana 22/27 (81%). Rimbalzi: Maxigel 27 (Delpin e Vera 11), Antoniana 28 (Mirrione 10). Cinque falli: Richotti, Mirrione. Fallo tecnico alla panchina della Maxigel al 35'. | Il basket spesso e volentieri va di pari passo con la matematica. E la matematica non mente. Se una squadra fa il 14% da tre e l'altra il 32% e se la stessa squadra tira i liberi con un misero 55% e l'atra con un ottimo 81%, nella pallacanestro non c'è mai storia: vince la squadra che ha le percentuali migliori. E' quello cha accade al Palavazzieri in garadue fra Maxigel Campobasso ed Antoniana Pescara, con i molisani a litigare per tutto il match con il canestro e gli abruzzesi che vanno via con un perentorio break a cavallo dei primi due quarti e giocano il resto della gara sul velluto del +24 conquistato, un margine che gli ospiti gestiscono al meglio fino al termine, con il +11 finale che francamente non rispecchia ciò che si vede in campo e cioè una squadra in maglia blu decisamente più forte di quella in maglia bianca.
Non basta ai molisani la bella prova dei lunghi (entrambi in doppia cifra a rimbalzo, con Delpin miglior marcatore della serata), e non bastano la grinta e la classe di un Richotti che nonostante sia limitato dai falli segna il consueto "ventello", con l'unico neo di non prendere in mano la situazione nel momento del break ospite, pensando ad inizio partita - come il play argentino fa sempre - più a coinvolgere i compagni che a mettere punti nel canestro avversario, cosa che a cavallo fra il primo ed il secondo quarto di gioco è la priorità assoluta per una squadra che vede precipitare le proprie percentuali. Fra il 5' e il 13' due miseri punticini per la Maxigel, con Pescara che ringrazia e vola a +24 (12-36) tirando il 40% da tre (4/10) e il 67% da due (12/18) in una prima metà di gara che ha un solo padrone e nella quale i campobassani, per cercare di restare a galla, dovrebbero mettere a segno almeno i tiri dalla lunetta. Ma Vera fa solo 2/6, con la situazione che col passare dei minuti si fa via via più disperata, tanto più che sul finire del secondo periodo Richotti commette il terzo fallo.
Si rientra dagli spogliatoi, il match è ancora lungo ma per riaprirlo la Maxigel dovrebbe piazzare subito il controbreak. I campobassani ci provano, ma i tiri da tre continuano a non entrare e il nerovsismo per la serata negativa sale, sfociando un paio di volte in proteste contro alcune decisioni arbitrali che in condizioni "normali" passerebbero probabilmente inosservate. Con la grinta in difesa e con il cuore la Maxigel arriva anche a -12 (32-44), ma coach Di Bonaventura corre ai ripari con la 1-3-1 e un fallo subito da Comignani su una conclusione da tre permette all'Antoniana di riportare il vantaggio intorno alle 20 lunghezze. Tutto da rifare per la Maxigel quando Ronca segna il nuovo +24 (33-57), ma un buon finale di terza frazione (la prima tripla del match arriva addirittura al 29' ed è quasi una liberazione) permette ai campobassani di andare all'ultimo riposo sul -17.
Delpin fa -15 ad inizio di quarto periodo ma un grande canestro da tre di Comignani (con la mano del difensore sulla faccia) riporta subito Pescara sul +18. La Maxigel ci prova caparbiamente, Richotti mette il -14 (51-65) con un'altra tripla dando il via all'ultimo disperato tentativo dei campobassani. Tentativo che non va a buon fine quando il secondo arbitro fischia uno sfondamento a Passacantilli, decisione apparsa a tutti sbagliata (probabilmente l'unica del match, con l'avversario del numero sette di casa in evidente azione di "flop"). Le vibranti proteste della panchina molisana fruttano un fallo tecnico e la possibilità per l'Antoniana di rimettere a posto il margine di punti. Si arriva così fino al termine, con Richotti e Mirrione che escono per falli e gli abruzzesi che sul finire della gara mollano decisamente, permettendo ai campobassani di recuperare parte del gap.
Al di là dell'episodio finale, che probabilmente non cambierebbe le sorti di garadue in caso di fischio contrario o di "non fischio", l'Antoniana vista al Palavazzieri merita completamente questa vittoria e il passaggio in C1, che potrà conquistare sabato in garatre. La palma dell'mvp va a Comignani, davvero immarcabile per la difesa di casa e una sentenza dalla lunetta. Come detto, la cattiva serata al tiro da tre della Maxigel toglie ai molisani una delle armi per contrastare un'avversaria superiore tecnicamente e fisicamente. La squadra di Anzini c'era riuscita benissimo in garauno, non ci riesce in garadue e comunque esce dal campo con l'onore delle armi. Sabato a Pescara probabilmente l'Antoniana conquisterà la promozione: far sudare il più possibile questo traguardo alla squadra di coach Di Bonaventura sarà un'altra ciliegina sulla già gustosissima torta del campionato dei campobassani.
Vittorio Salvatorelli |
FINALE - GARATRE (10/6/2006) G.S. ANTONIANA PESCARA - MAXIGEL CAMPOBASSO 57-59 G.S. ANTONIANA PESCARA - MAXIGEL CAMPOBASSO 57-59 (23-24, 35-40, 41-47) | Cantatore | 4 | Liberatori | 5 | A. Anzini | ne | Richotti | 24 | Mirrione | 15 | Tano | 12 | Santella | 4 | Passacantilli | 0 | Comignani | 7 | Liguori | 7 | De Nunzio | 12 | Lombardi | ne | Ronca | 7 | Capponi | ne | Vera | 14 | Carlozzi | 0 | D´Alessandro | 0 | Di Russo | ne | Delpin | 5 | Marroni | ne | - | - | - | - | - | - | - | - | All. Di Bonaventura | All. U. Anzini | Arbitri: Tarquinio (Pescasseroli) e Falcione (Campobasso) | Note: | Non è stata una bella gara ed a spuntarla è stata la squadra che ha sbagliato meno ed è stata più coriacea, ovvero la Maxigel. Peccato per la sconfitta, che allunga la serie a gara 4 – mercoledì 14 a Campobasso, ore 20:30 – ma dal PalaElettra Pescara non esce assolutamente ridimensionata, come confermano le parole di un laconico Presidente Di Fabio, "La partita ci lascia l’amaro in bocca – commenta a fine gara – e devo fare i complimenti alla squadra avversaria che ha dimostrato di crederci fino in fondo e ha saputo mantenere aperta questa serie. Ma non posso non elogiare i miei ragazzi per l’impegno che hanno messo sul campo e per averci provato sino al suono della sirena. Ora ci proiettiamo verso gara 4 fiduciosi e con la consapevolezza di essere superiori, come abbiamo dimostrato in tutto il campionato". Al termine dell’incontro parte della tifoseria si è lamentata dell’arbitraggio, protestando con lo staff federale presente sugli spalti: "sinceramente – ammette Di Fabio – non mi sono accorto dell’accaduto, per altro la società Antoniana non può che fare i complimenti alla dirigenza federale per l’opportunità, per l’acume e per l’intelligenza dimostrate nelle designazioni arbitrali... Doti delle quali personalmente non dubitavo affatto".
In effetti i due fischietti, Tarquinio e Falcione, hanno lasciato che la partita sviluppasse un tipo di gioco che se fossimo nel calcio avremmo definito "all’inglese". Molti contatti, pochi fischi e l’incontro è risultato inevitabilmente poco godibile, soprattutto nella seconda parte.
Come detto, Campobasso ha sfruttato l’occasione nonostante fosse priva di Lombardi, ma l’Antoniana può e deve ripartire da alcuni punti fermi: l’idea di essere ancora, ed assolutamente, la favorita; la propria difesa, che ha tenuto comunque gli ospiti a 59 punti; la coscienza che una serataccia offensiva come quella vista sabato, difficilmente ricapiterà. Oltretutto ci si è messa anche la dea bendata a complicare la vita ai biancoazzuri, con molti palloni che hanno messo in mostra doti da danzatori del ventre, ballando sui ferri prima di scivolare dalla parte sbagliata. Fotografia perfetta dell’accaduto l’ultimo layup della gara che a 9 centesimi di secondo poteva portare tutti all’overtime. Ronca va in lunetta sul 56-59 con due tiri liberi e con un battito di ciglia ancora da giocare. Segna il primo, sbaglia appositamente il secondo, sul rimbalzo si avventa Cantatore, su cui volano colpi proibiti, il fischio non arriva e l’appoggio della guardia pescarese non riesce ad arrivare in fondo al cesto. 57-59, La vittoria va ai molisani, la rabbia e l’amaro in bocca restano ai padroni di casa.
Il resto della partita è stato sincopato, quasi rapsodico in certi momenti. Pescara avanti anche di 7 punti (23-16) nel primo quarto, si è vista superare negli ultimi 65" del primo parziale da un break di 8-0 che ha portato il risultato sul 23 a 24. Da quel momento in poi la Maxigel non è mai stata raggiunta, ma l’Antoniana è sempre stata ad un passo da risorgere definitivamente, non riuscendo a trovare la forza mentale per fare quel benedetto ultimo gradino. Più volte arrivati sul –1 nel secondo quarto, i padroni di casa hanno subito un altro parziale all’inizio della terza ed orrenda frazione, trovandosi sotto di 10 punti (35-45). Dieci minuti in cui i canestri sembravano essere tappati e terminati col punteggio di 41 a 47, ovvero con soli 13 punti complessivi segnati da ambo le parti.
L’ultima parte di gara è stata ancora una volta un viaggio sull’ottovolante. L’Antoniana, sotto di 4 punti a 73" dalla fine dell’incontro, ha perso banalmente una palla in attacco consegnandosi nelle manone di Delpin, che ha riportato a +5 (52-57) il vantaggio. Prima i liberi di Comignani, poi un canestro impossibile di Ronca hanno tenuto a galla i biancoazzurri, ma lo sfortunato epilogo a 9 centesimi dalla fine della gara, non ha concesso i cinque minuti di supplementare che sarebbe stata la giusta espiazione per le brutture viste nel corso dei 40’. La storia della gara dimostra che non è certo il caso di cospargersi il capo di ceneri o strapparsi le vesti per questa sconfitta – la prima della gestione Di Bonaventura – il match è stato per molti tratti a disposizione dei ragazzi pescaresi, la sfortuna ha fatto il resto. Riordinare le idee diventa il primo imperativo da coniugare, il secondo è vincere a Campobasso, come sempre fatto quest’anno. La Pescara Basket non ha bisogno di risorgere, non è mai morta.
Fabio Carusi - dal sito ufficiale del Pescara Basket
Dopo ventisei successi consecutivi, la corazzata Antoniana Pescara conosce la sua prima sconfitta. La prima in assoluto sul proprio parquet di tutto il campionato. La gara più importante, gara 3. Quella che avrebbe potuto dato al team abruzzese la tanto attesa promozione in C1. Tutto era pronto, sabato sera, per i festeggiamenti in un Palazzetto gremito in ogni ordine di posto. Distribuite magliette con impressa la C1 a tutti gli spettatori, aria di festeggiamenti e frastuono assordante da parte dei numerosissimi tifosi. In questo clima la Maxigel sfodera la prova più gagliarda dell’anno. Un vero e proprio scatto d’orgoglio per i terribili ragazzi di Anzini, che non ci stanno a fare da vittima sacrificale e affrontano la disputa con grande determinazione e concentrazione.
Praticamente sempre avanti nel punteggio ad esclusione dei primi cinque minuti di gioco, quando i padroni di casa raggiungono il massimo vantaggio sul 13-6 grazie ad una tripla di Comignani che fa esplodere il Palaelettra. Anzini chiama prontamente timeout per riorganizzare i suoi e da quel momento è la Maxigel ad imprimere il ritmo di gioco, fatto di grande applicazione difensiva. Richotti limita a dovere la guardia argentina Liguori, mentre a Vera e Delpin è affidato il compito di contrastare i lunghi di casa Liberatori e Tano. Risultato: l’Antoniana và in tilt lasciando spazio alle giocate spettacolari di Richotti ed ai canestri importantissimi di De Nunzio che prima impattano (18-18) e poi addirittura operano il sorpasso chiudendo la prima frazione avanti sul punteggio di 23-24.
La compagine campobassana prende fiducia, Anzini mette in campo il baby Santella al posto di Passacantilli, unico cambio prevedibile considerato il forfait dell’infortunato Lombardi, seduto in panchina in borghese ad incitare i suoi. Nella seconda frazione l’Antoniana cerca di reagire alzando il ritmo di gioco, prevedibile per la maggiore disponibilità di cambi. La difesa molisana si rivela però una vera e propria saracinesca per gli attacchi dei vari Mirrione e Comignani, e sotto canestro giganteggia lo sloveno Delpin. Così si va negli spogliatoi per l’intervallo lungo con la formazione ospite ancora in vantaggio 35-40.
Nel terzo quarto, quando tutti si aspettano una reazione veemente del Pescara, una bomba di De Nunzio ed un rimbalzo tradotto in canestro da Vera portano la Maxigel al massimo vantaggio di +10 sul 35-45. Da quel momento e fino al termine della frazione si segna con il contagocce. La tensione è notevole. La Maxigel ci crede. L’Antoniana è imprecisa e contratta. Il terzo quarto di chiude con il misero parziale di 6-7 per i molisani sul punteggio di 41-47.
Si va quindi all’ultima frazione di gioco, con Liberatori che apre le marcature e piazza subito una tripla, gli unici tre punti di tutto l’incontro, riportando sotto la propria formazione. Nell’azione successiva è Santella, per nulla intimorito dalla pressione della gara e dopo aver fallito due triple consecutive, a centrare il canestro che respinge l’assalto dell’Antoniana. Nelle gambe della compagine di Anzini si comincia ad avvertire stanchezza, ma la generosità ed il grande cuore messo in campo da tutta la squadra riescono a controllare la gara e a gestire sapientemente il vantaggio di 3-4 punti fino all’ultimo giro di lancette sul punteggio di 54-56 con la palla in mano al play argentino Richotti. Il palazzetto di Pescara è completamente attonito da quello che sta succedendo: De Nunzio subisce fallo e va in lunetta realizzando 2 su 2 e portando il punteggio sul 54-58 a 28 secondi dal termine. Nell’azione successiva è un canestro di Ronca a riaprire le speranze per gli abruzzesi (56-58), che si affidano al fallo sistematico per sperare di ricucire il gap. Dalla lunetta Richotti ad 8 secondi dalla fine fa 1 su 2 portando a +3 il vantaggio (56-59). Coach Anzini ordina ai suoi di commettere fallo per non consentire il tiro da tre utile per il pareggio. Sapientemente Santella commette fallo su Ronca a meno di un secondo dalla fine. Il play abruzzese realizza il primo (57-59) e sbaglia volutamente il secondo. La palla è però preda delle mani di Delpin e i festeggiamenti questa volta sono per la compagine della Molisana Campobasso.
Una vittoria che sovverte tutti i pronostici della vigilia e che adesso porta la serie a gara 4 in programma mercoledì 14 al Palavazzieri (ore 20:30) con la possibilità per Richotti e compagni di impattare se si sfrutta a dovere il fattore campo. Chiaramente soddisfatto al termine della gara tutto lo staff dirigenziale della società campobassana, in primis il tecnico Umberto Anzini, al quale va il merito di crederci sempre ed essere riuscito a togliersi parecchie soddisfazioni in un campionato che vede la sua squadra sempre più protagonista.
Comunicato stampa Molisana Basket Campobasso |
FINALE - GARAQUATTRO (14/6/2006) MAXIGEL CAMPOBASSO - G.S. ANTONIANA PESCARA 70-73 MAXIGEL CAMPOBASSO - G.S. ANTONIANA PESCARA 70-73 (24-18, 43-35, 57-53) | A. Anzini | ne | Richotti | 23 | Cantatore | 4 | Liberatori | 13 | Santella | 0 | Passacantilli | 3 | Mirrione | 9 | Tano | 14 | Pizzuto | ne | De Nunzio | 3 | Comignani | 12 | Liguori | 12 | Lombardi | 13 | Vera | 14 | Ronca | 6 | Capponi | ne | Carlozzi | ne | Delpin | 14 | D´Alessandro | 3 | Di Russo | ne | - | - | - | - | - | - | - | - | All. U. Anzini | All. Di Bonaventura | Arbitri: Di Paolo (Chieti) e Fascia (Isernia) | Note: Spettatori 300 circa, con rappresentanza ospite. Tiri da due: Maxigel 12/28 (43%), Antoniana 15/30 (50%). Tiri da tre: Maxigel 12/30 (40%), Antoniana 10/28 (36%). Tiri liberi: Maxigel 10/14 (71%), Antoniana 13/16 (81%). Rimbalzi: Maxigel 27 (Vera 9, Delpin e Richotti 6), Antoniana 26 (Mirrione 8, Tano 6). Falli tecnici a Tano al 3’, a Richotti al 7’, a Cantatore al 30’ e a Liberatori al 35’. | L’Antoniana festeggia, la Maxigel esce dal campo delusa per una sconfitta evitabilissima che consegna all’avversaria la promozione in C1. E’ l’epilogo della serie finale per l’accesso alla categoria superiore, una serie finale che ha la sua degnissima conclusione in un Palavazzieri gremito e che ancora una volta mette in mostra tutte le sue pecche di impianto vetusto e, oltretutto, abbandonato a sé stesso: sporco, cadente e con l’impianto elettrico che fa cilecca proprio nel momento decisivo della partita. Amministratori, dove siete?
Conclusione degnissima, si diceva. In effetti garaquattro di finale è un match combattutissimo ed emotivamente coinvolgente, con i tifosi, anche gli sconfitti, che vanno via soddisfatti per lo spettacolo di altissimo livello agonistico (tecnico un po’ meno, ma non si può avere tutto dalla vita…) messo in scena da due squadre che si affrontano a viso aperto dimostrando di essere effettivamente le migliori di questo campionato, entrambe con giocatori di categoria superiore. Ancora una volta si sottolinea che si tratta sì della finale playoff ma pur sempre di un campionato di sesta serie nazionale. A coloro che in questi giorni sbavano per il mondiale della “palla al piede” dovrebbero fischiare le orecchie…
Si parte con una tripla di Tano, poi la Maxigel fa 10-0 piazzando il primo minibreak di una partita che i campobassani affrontano sicuri di sé dopo il bel successo di garatre e che i pescaresi giocano visibilmente contratti, con la sconfitta casalinga che evidentemente ha lasciato nelle loro menti più di qualche scoria. D’Alessandro e Liguori mettono altri due canestri da tre, Mirrione segna 4 punti ma tira con brutte percentuali, Liberatori realizza quattro liberi, ma nel complesso la squadra ospite non è per nulla spumeggiante come in garadue; i padroni di casa, al contrario, tengono bene il campo, con il solito immenso Richotti e con un Vera che tira con il 100% nella prima frazione di gioco, mettendo otto punti e risultando immarcabile per la difesa abruzzese: il +6 Maxigel del decimo minuto non fa la benché minima grinza.
La musica non cambia nel secondo periodo, con i campobassani che – anzi – incrementano il vantaggio: Vera sbaglia il primo tiro della sua partita ma è lestissimo a rubare la palla al rimbalzista avversario e a servire a Delpin il più facile degli appoggi a canestro, Pescara perde palla in attacco e Di Bonaventura chiama precipitosamente time out, all’uscita del quale Lombardi piazza la tripla del 29-18. La Maxigel sembra poter fare il break decisivo con l’Antoniana che però resiste e recupera qualche punto, ma una nuova tripla di Lombardi riporta i molisani a +11 (40-29). Nel frattempo Tano è già in panchina con tre falli a carico e la partita è decisamente nelle mani della squadra di Anzini, con il più volte citato Lombardi mattatore nel secondo periodo con 11 dei suoi 13 punti finali e Pescara che si intestardisce a tirare da tre (1/8) e non attacca il canestro, tanto che dal decimo al ventesimo non va mai in lunetta. Gli ospiti si affidano a Mirrione, che fa qualche buona giocata ma nel complesso è in serata negativa: dopo i 4 del primo periodo segnerà soltanto dalla lunetta. All’intervallo lungo la partita è sempre saldamente in mano ai molisani.
La pausa dà all’Antoniana la possibilità di parlarci sopra con calma e al rientro dagli spogliatoi i risultati si vedono: la formazione pescarese entra in campo trasformata e parte 5-0, con il time out immediato che questa volta è chiesto da coach Anzini. Ma la rimonta ospite è partita ed è coronata da Liguori, che prima fa 43-42 e poi pareggia con un 1/2 dalla lunetta in seguito ad un fallo antisportivo fischiato a Lombardi. Ed è qui che il match diventa avvincente: nell’azione successiva, Comignani viene sanzionato con un altro antisportivo ma la Maxigel non sfrutta l’occasione facendo 0/2 dalla lunetta. E’ ancora Liguori a firmare il primo sorpasso ospite con un canestro da tre (47-48), con Vera che cerca di imitare l’avversario dall’altra parte del campo ma centra il ferro. Comignani mette un’altra tripla e Pescara va a +4, la Maxigel sbanda ma è Delpin a riportarla in carreggiata con i tre punti del 50-51. Il punto a punto continua fino alla fine del quarto, quando Cantatore ritiene di aver subito una gomitata da Vera e protesta a muso duro con l’avversario beccandosi il fallo tecnico che permette alla Maxigel di prendere i quattro punti di margine con i quali le due squadre arrivano al trentesimo minuto.
La quarta frazione si apre con una tripla di Passacantilli (60-53), con Cantatore, Delpin e Tano che tengono il margine fra i cinque e i sette punti. Richotti va dentro e subisce un duro contatto protestando vivacemente con l’avversario, Liberatori interviene e spintona il play argentino prendendosi un altro tecnico, non sfruttato a dovere dai campobassani, che mettono un solo libero e perdono palla nell’azione successiva. Pescara vacilla ma resta a contatto con due tiri liberi di Mirrione (65-61), Tano sbaglia da tre e Vera mette il +6 (67-61). Passa qualche istante e Richotti manda in visibilio il pubblico campobassano con la tripla del +7 (70-63). Siamo a poco più di due minuti dalla sirena, Pescara perde la palla e Di Bonaventura, vedendo l’inerzia andare decisamente dalla parte dell’avversaria, chiede l’ultimo disperato time out. Ed è qui che il coach ospite cala l’asso pigliatutto: Pescara si mette a zona 1-3-1, Vera tenta di “azzannare alla giugulare” con la tripla del +10 ma fallisce la conclusione. Mirrione mette un libero su due (70-64 a 1’53” dalla fine), la Maxigel va in attacco ma non sa cosa fare contro la difesa ospite e De Nunzio sbaglia un’altra tripla. I campobassani si difendono benissimo sull’attacco ospite ma Tano segna da tre allo scadere dei 24” (70-67 a -1’04”). Richotti ha la palla in mano, cerca il varco per bucare la zona abruzzese ma le luci del Palavazzieri si spengono improvvisamente proprio nel momento decisivo della partita. Passa una decina di minuti nell’attesa del ripristino dell’impianto elettrico, alla Maxigel sono rimasti solo 6” per tirare, Richotti prova la tripla ma fallisce il bersaglio. Pescara va dall’altra parte e gioca con calma: lo schema porta Liberatori a tirare dall’arco e a mettere i tre punti del pareggio a quota 70 a 32” dalla fine. Palla ancora in attacco ai campobassani ma prima Vera e poi Delpin subiscono le stoppate della difesa pescarese. 15” alla fine, l’Antoniana va in attacco e gioca lo stesso schema dell’azione precedente: ancora Liberatori da tre e ancora canestro fra il tripudio della tifoseria ospite. Mancano solo 2”, Richotti non può fare altro che cercare da centrocampo la tripla dell’overtime, ma riesce a tirare solo un cross.
Finisce così, con l’esultanza di giocatori e tifosi ospiti e la delusione di una squadra campobassana comunque meritevole del più grande degli applausi. La palma dell’mvp va a Fabio Liberatori per le due triple conclusive che riscattano una partita nel complesso sotto tono e danno la C1 alla sua squadra, ma il migliore in campo è ancora una volta e senza ombra di dubbio Nicolas Richotti. In una serata che per i colori molisani si conclude fra gli applausi ma con una cocente sconfitta, ci sono da segnalare soltanto due note stonate: il solito deficiente di stampo calcistico che per festeggiare la promozione in C1 non trova di meglio da fare che rivolgere gestacci agli spettatori di casa e la prestazione davvero sconcertante di una coppia arbitrale non adeguata al livello dei protagonisti in campo: la partita rischia più volte di sfuggire dalle mani dei due “grigi” nonostante una quantità industriale di tecnici ed antisportivi (se non si trascende il merito è unicamente dei giocatori) e un “passi” letteralmente inventato su un contropiede con schiacciata di Delpin, contropiede che avrebbe dato un consistente vantaggio (non solo numerico) alla Maxigel, grida ancora vendetta. Ma ciò nulla toglie ai meriti dell’Antoniana, alla quale vanno i migliori complimenti per una grande stagione e per il giusto premio della promozione in C1.
Vittorio Salvatorelli |
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