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LA STAGIONE 1983/84
a cura di Stefano Castellitto, Vittorio Salvatorelli e Giuseppe Villani
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L'83/84 è una stagione strepitosa, che vede il Nuovo Basket Campobasso, sponsorizzato ancora da Foreste Molisane, centrare il quarto salto di categoria in appena cinque anni. Ai confermati Romito, Cardinale, Cardinali, Cefaratti e Bulgarelli, si aggiungono i pezzi necessari per costruire un futuro ambizioso. Viene scelto innanzitutto il coach, e la società punta su un giovane, Sergio Contini (accento sulla "o"!), reduce da una retrocessione con la squadra della sua città, la Sella e Mosca Sassari, tra l'altro con mille attenuanti, ma con ottime referenze ed una grandissima voglia di riscatto. Si registrano i ritorni di Enzo Milillo e Sandro Bianchini, quest'ultimo reduce da un anno di naja a Udine), ma subito viene a mancare Romito, ancora prima dell'inizio delle ostilità, per un'infezione contratta nella stagione estiva. Gli altri neorossoblù rispondono ai nomi di Robertino Bardini, ala-pivot di 1.94 dal tiro stilisticamente strampalato ma con tanti punti nelle mani, proveniente dal Necchi Pavia, del giovane Massimo Corazza, play diciannovenne che ha giocato prima a Termoli e poi a San Salvo nelle divisioni inferiori, del pivot termolese Basso (mica tanto, con i suoi 199 cm!) Lanzone, a Vasto (C2) nel campionato precedente, di Dino Del Sole, ma soprattutto del playmaker Renato Castorina (detto "il puffo" per la sua non eccelsa stratura), uno dei maggiori artefici dell'ennesima promozione.
In piedi: Mario De Santis (massaggiatore), Claudio Bulgarelli, Michele Cefaratti, Basso Lanzone, Robertino Bardini, Stefano Cardinali, Ciro Cardinale, Sergio Contini. In ginocchio: Dino Del Sole, Sandro Bianchini, Enzo Milillo, Massimo Corazza, Renato Castorina
L'esaltante cavalcata parte dall'incontro casalingo contro la Silma Todi, battuta 100-89. Dopo quattro giornate, la squadra di Contini è a punteggio pieno, "passa" in due trasferte insidiose e comincia a concretizzare il suo potenziale: bella la vittoria di Roma, contro la Vis Nova, al termine di una partita nella quale i campobassani lottano con un agonismo insospettato alla vigilia. Bardini e Castorina emergono dal gruppo: il primo ha all'attivo 32 punti e numerosi palloni recuperati, il secondo si rivela determinante nel finale con due canestri che fissano a referto il risultato di 79-77. La cinquina delle vittorie iniziali consecutive viene completata con quella sulla quotata Pallacanestro Cagliari, dopo un match sofferto con iniziale supremazia degli isolani, più forti sotto i tabelloni ed estremamente determinati. Grazie alla buona prestazione di Lanzone e Cardinali, viene comunque artigliato un altro successo. L'imbattibilità cade a Teramo, contro una squadra che non fa mistero delle sue aspirazioni di promozione, come dimostrano gli ingaggi del play Torda e del tecnico Giulio Melilla, dalla serie A1 del Rieti. La Foreste Molisane regge bene il confronto con gli abruzzesi, chiude in vantaggio la prima frazione di gioco (47-40), ma non riesce a tenere sino alla fine. Raggiunta a metà ripresa, non si rialza più e lascia via libera al "Campo del Re", che chiude addirittura sul 95-85. Ma proprio dalla positiva (almeno per tre quarti) gara di Teramo, si capisce ancora di più che quest'anno le cose sono state fatte per bene. Il San Giovanni Valdarno subisce la rabbia di Castorina e compagni, che vincono 92-70. In questa partita è Sandro Bianchini che con uno spettacolare quattro su quattro manda in visibilio il pubblico di Vazzieri. Quasi naturale il calo della squadra, che vince in maniera risicata contro il Palocco Roma, perde ad Ancona contro un'altra pretendente al salto di categoria e soffre prima di aver ragione di una combattiva Garbini Viterbo. Il girone di andata si chiude con la vittoria in trasferta a Pontedera (103-101 con quintetto in doppia cifra, con Cardinali e Bardini super con 24 e 22 punti rispettivamente), bissata da quella nettissima sulla Fortitudo Roma (102-80). A metà stagione, il bilancio della formazione di Contini è assai lusinghiero, con 22 punti in 15 partite, con le uniche quattro sconfitte sui campi unanimemente ritenuti i più difficili del girone. Nel ritorno, meno lineare è il rendimento dei rossoblù, che soccombono in trasferta su campi ritenuti abbordabili, come Todi, proprio in apertura della fase discendente del campionato; come a Latina (contro gli ex Zagni e Nicola Bianchini); come a Cagliari. I ragazzi di Contini soffrono anche in casa con il Palestrina, denunciando un lieve appannamento. Un campionato che all'inizio sembrava fatto apposta per poche squadre, si sta rivelando invece assai più livellato del previsto. Ma nei momenti che contano, il Nuovo Basket mostra di esserci eccome e la grande prestazione contro il Teramo nel retour match ne è la chiara dimostrazione: gialloverdi abruzzesi strapazzati con un inconfutabile 84-65 che mette a posto anche la differenza canestri negli scontri diretti. Vittoria ottenuta alla distanza, con un secondo tempo di quelli che fanno la storia di una squadra. Su tutti i soliti Castorina e Bardini, 20 punti a testa e tanta lucidità. Come d'incanto la Foreste Molisane ritrova la determinazione e la concretezza dei giorni migliori: Contini azzecca tutte le mosse per contenere la precisione di Antonetti, la sagace regia di Torda e la potenza sotto i tabelloni dei vari Costa e Battistella. Lo straordinario pubblico campobassano fa poi registrare il pienone nel sempre più insufficiente "capannone" di Vazzieri. E' una festa. E' sfortunata la squadra campobassana nella successiva trasferta di San Giovanni Valdarno: un solo punto di differenza e una direzione di gara casalinga rimandano alle ultime battute l'acquisizione dell'importantissimo secondo posto finale nella stagione regolare. Nessun problema con il Pontedera, comodo sparring-partner di un Nuovo Basket concentratissimo, che vince due gare in esterno sui campi delle pericolanti Livorno e Palocco Roma e si accinge ad affrontare la capolista Stamura Ancona. Il 1° aprile 1984 si rivela un giorno beffardo per i campobassani: i marchigiani di Secondini, dopo un inizio per loro difficile, cambiano ritmo e difesa, raggiungendo un buon margine di vantaggio (+11). Con 1'57" da giocare, invece, i molisani sono a -2, ma sono penalizzati da alcune decisioni arbitrali che tolgono palla a Castorina e fischiano un fallo inesistente a Milillo, chiudendo così il match. La gara, però, con i rossoblù al massimo non avrebbe avuto storia, e i ragazzi di Contini la perdono unicamente per proprie colpe. L'unica sconfitta casalinga di una bellissima annata fa addirittura l'effetto contrario: stimola al massimo in vista della "poule" finale per l'accesso alla serie B. Decisivo a tal proposito l'incontro con la Dinamo Sassari dei Castagna, dei Milia, dei Pirisi, dei Guarino. I sardi soccombono di diciotto punti, tengono botta solo un tempo e sembrano fuori da ogni discorso promozione. Poi andranno ai playoff grazie alla differenza canestri.
La stagione regolare è dominata dalla Stamura Ancona, che vince 23 partite su 30 e si presenta ai playoff con tutti i favori del pronostico. Mucchio a quota 40, e il gioco degli scontri diretti dà ragione proprio al Nuovo Basket Campobasso, che è secondo davanti a Teramo, Sassari e San Giovanni Valdarno, che resta mestamente fuori dalla post season. Ecatombe di laziali in zona retrocessione: passano in C2, infatti, Palocco Roma, Palestrina e Vis Nova Roma, accompagnate dal Pontedera. Ventidue dei quaranta punti dei campobassani arrivano nel girone di andata, dove la squadra di Sergio Contini parte col turbo vincendo le prime cinque partite ed arrivando alla tredicesima con l'ottimo bilancio di 11-2. Una sola sconfitta in casa, sei i successi lontano dal Palavazzieri.
Un momento di una delle due gare di playoff contro il Teramo
Nei playoff succede quello che nessuno si aspetta: l'Ancona, forse troppo sicura di sé dopo il dominio in regular season, si fa sorprendere dal Sassari, che passa in B dopo due gare vincendo nelle marche 92-91 e davanti al pubblico amico 89-70; l'altra serie vede trionfare la squadra campobassana che, sempre dopo partite combattutissime, supera il Teramo 62-59 al Palavazzieri, perde 102-95 in Abruzzo con Antonetti che ne mette 39 e contro il quale nulla possono Castorina (22), Cardinale (21) e Bardini (17), ma con un 91-88 in garatre festeggia la promozione in serie B. L'ultimo atto va in scena il 2 giugno 1984, con il palazzetto che trabocca di passione ed entusiasmo. |