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LA STAGIONE 1981/82
a cura di Stefano Castellitto
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Dopo la cavalcata dell'anno precedente in serie D (si giocava alla palestra dell'I.T.I.S.), c'è una nuova brillante affermazione della società campobassana, che sembra averci preso gusto: anche la C2 viene "saltata" con autorevolezza, e si approda così in C1. Ancora Ugo Storto alla guida di un gruppo di uomini che stanno portando la pallacanestro a Campobasso a buoni livelli. L'esordio a Vasto al termine di un incontro thrilling: un solo punto di distacco (56-55) al termine dei 40', più altri due punti realizzati da Salvatore a tempo scaduto su altrettanti tiri liberi. Trasferitasi alla palestra di Vazzieri, eufemisticamente ribattezzata "Palazzetto dello sport", la squadra dell'allenatore di Ortona si esibisce davanti a 800 spettatori letteralmente ammucchiati l'uno sull'altro. Almeno altri cinquecento tifosi rimangono fuori e qualcuno, addirittura, invano tenta di far presente che nei giorni precedenti ha acquistato una regolare tessera di abbonamento. Palestra ricolma sino all'impossibile e tifo dunque alle stelle. Il "palazzetto", omologato per 400 posti, manca di alcuni servizi (le docce, in primis). L'assessore di turno ha le sue brave grane. La prima sconfitta si registra a Barletta, ma è l'unica nelle prime otto giornate, dopo le quali il Nuovo Basket Campobasso comanda la graduatoria con quattro punti di margine su un terzetto composto da Foggia, lo stesso Barletta e il Porto Sant'Elpidio, che è ospite nel Molise. I tifosi crescono come funghi, la pallacanestro a Campobasso esplode e conquista uno spazio tutto suo che si dilata di settimana in settimana. Anche il quintetto marchigiano viene superato senza troppe difficoltà, ma a Foggia, contro la più immediata inseguitrice, che poi accompagnerà la squadra di Storto nella serie superiore, si registra la seconda battuta d'arresto. I vari Pizzirani, Milillo e Salvatore non riescono a contenere la furia dei dauni e lasciano loro via libera, ma conservano il primo posto alla fine del girone di andata. Battendo il Sora con uno scarto di 42 punti (105-63, la vittoria più larga dell'anno), il quintetto di Ugo Storto si laurea infatti campione d'inverno. Il Foggia tiene però botta con la vittoria di Brindisi (99-91), e si prepara a dare battaglia nel girone di ritorno. L'aggancio dei pugliesi ai molisani è cosa fatta proprio all'inizio della seconda fase del campionato: il Vasto, come l'anno precedente, batte ancora il Nuovo Basket, e subito i foggiani ne approfittano per coronare l'inseguimento. La "forbice" fra le prime due in classifica e le altre compagini si allarga sempre di più. Le favorite della vigilia Jesi e Sant'Elpidio, nonostante "faraonici" ingaggi, vedono a poco a poco sfumare le possibilità di inserirsi in un discorso di vertice. Pizzirani e compagni surclassano il Barletta (110-85), con Milillo e Paiusco autori di prove maiuscole, e danno l'impressione di poter "ammazzare" il campionato. In qualche circostanza la squadra non mantiene la stessa ferrea concentrazione delle giornate più esaltanti, ma vince lo stesso anche partite in cui sembra complicarsi la vita. Contro il Matera, infatti, il Nuovo Basket Campobasso rischia di perdere l'imbattibilità casalinga. Gli agguerriti lucani approfittano del calo dei molisani, scarichi e presuntuosi, per farli soffrire un po' più del solito. A tre secondi dal termine hanno la possibilità di andare ai supplementari ma non la concretizzano e in ogni caso mettono a nudo la stanchezza mentale dei rossoblù, che crollano miseramente a Brindisi la settimana successiva. I salentini, terzultima forza del campionato, umiliano (95-70) i campobassani, incappati nella prestazione più scialba ed incolore dell'anno. Lo Jesi, terzo incomodo, si riavvicina, vista la contemporanea sconfitta del Foggia in trasferta. Ma la marcia trionfale della terza promozione consecutiva viene reinnestata presto. Vittima il Monteroni, fanalino di coda, rispedito a casa con un 94-59 che non ammette repliche. Il giorno del trionfo è vicino. Per la storia è il 20 marzo 1982: Pizzirani e compagni, ritrovata la condizione migliore, vanno ad espugnare il difficile campo del Porto Sant'Elpidio, garantendosi in anticipo il salto in C1, tanto che alla fine la squadra, nell'ultima partita interna (contro il Foggia) può permettersi di fare passerella ed ottenere aritmeticamente anche il primo posto. Soddisfazione e applausi per tutti. Secondo il direttore sportivo Antonio Varrone è stato un campionato "estremamente positivo. Eravamo degli esordienti in assoluto in C2, non sapevamo nulla degli avversari e dell'ambiente, né avevamo collaudato in maniera adeguata le nostre strutture tecnico - organizzative". Ma le note dolenti delle carenze impiantistiche cominciano, legittimamente, ad affacciarsi. "Avevamo chiesto un palazzetto e ci è stata data una palestra che non risponde minimamente ad una pallacanestro moderna. Con un impianto del genere ci è stato difficile disputare anche un campionato di C2" (nota di Vittorio Salvatorelli: eravamo nel 1982, certi discorsi sembrano non morire mai...). Per la vittoria del campionato, Varrone considera determinante "l'aver avuto una panchina lunga e qualificata. Quando in alcune circostanze, come a Jesi e a Porto Sant'Elpidio, sono venute meno le cosiddette "stelle", è saltata fuori la panchina, che ha fatto giustizia di avversari ben più titolati ed esperti". La società comincia a distinguersi per serietà e programmazione. Si prepara al difficile torneo di C1, strutturato in quattro concentramenti nazionali di sedici squadre ciascuno. E' qui che avviene il salto da una dimensione dilettantistica ad un'altra più vicina al professionismo.
Abbiamo poi altri giocatori impiegati da Storto: Lillo Sabelli (42 punti per lui), Costantino Bilotta (8), Mario Romolo (5), Bruno Zappalorto (4), Fabio Ladomorzi (1) e Michele Cefaratti (1).
Promosse in serie C1: Nuovo Basket Campobasso e Foggia Partecipa alla poule promozione: Jesi Retrocedono in serie D: Sora e Monteroni
Nell'arco dei ventidue turni sono stati realizzati 22098 punti, con una media di 1004 per giornata e di 83 circa per quintetto. Il Foggia ha viaggiato alla media di 100 punti ad incontro fatti e 87 subiti. Per il Nuovo Basket Campobasso, invece, il rapporto è stato di 82 a 73. I foggiani hanno superato 11 volte quota 100, i campobassani solo in tre circostanze (contro il Sora e il Barletta in casa e contro lo Jesi in trasferta). Cinque sconfitte, tutte in esterno, per la capolista (Barletta, Foggia, Vasto, Brindisi e Sora), di cui le ultime due al limite dell'assurdo. L'incontro che ha fatto registrare il più alto numero di punti messi a segno si è svolto a Porto Sant'Elpidio, dove il Matera ha perso 110-104. Anche Matera - Barletta (quinta di ritorno) è rilevante da questo punto di vista, con il suo 114-99. Foggia - Sora (135-79) ha invece rappresentato, per la perdente, la "scoppola" più solenne, con ben cinquantasei punti di divario. Gli incontri più "striminziti" si sono avuti tutti nella prima parte del campionato: Jesi - Brindisi 54-50, Sora - Taranto 54-55, Campobasso - Vasto 58-55, cioè 326 punti (una miseria) per tre incontri. |