BANCA ETRURIA VENAFRO -
FORTITUDO MONOPOLI 81-76 (26-20, 44-35, 61-44)
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Gaglione
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9
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Alifuoco
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1
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Damasco
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4
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Moschettini
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3
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Minchella
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9
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De Monaco
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20
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Manchisi
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35
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Trimarchi
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6
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Alesse
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10
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Marinello
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13
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F. Centrone
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5
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C. Centrone
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2
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Lepore
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ne
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Forino
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11
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De Leonardis
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17
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Persichella
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4
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Berardi
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0
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Violo
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8
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Allegretti
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ne
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Gentile
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0
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All. Mascio
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All. Veneziani
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Arbitri: Conti (Lucca) e
Bernardini (Siena)
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Note: Cinque falli:
Persichella.
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"Se necessario dovremo salvarci con l’ultimo tiro dell’ultimo supplementare di gara 3 dei play out. Foss’anche da centrocampo". Nemo profeta in patria. Il mago-coach Arturo Mascio per poco non ci prendeva. Dimostrando di possedere arti profetiche fuori dal comune,così andava dicendo ai giornali ad inizio stagione, pochi giorni dopo l’uscita del calendario!. La Banca Etruria Venafro, domenica sera, in un palazzetto zuppo di calore umano, ha vinto il proprio campionato. Il più difficile,quello che richiede cento volte freddezza, voglia,determinazione e lucidità. Quello chiamato salvezza. Perché una cosa è lottare guardando la vetta, un'altra è rischiare di finire mani e piedi sul fondo fangoso. Sul fondo ci finisce Monopoli, tra lacrime amare per una stagione nerissima. Onore e merito però ai pugliesi capaci di riaprire una serie apparentemente segnata dalla gara di apertura, domando i ragazzi del patron Di Giovanni in casa nel turno infrasettimanale e assalendo le certezze molisane in un concitato finale nella partita decisiva di domenica sera a Venafro. Così, in un contesto da grande serata di gala, con tifosi rumorosi e calorosi, gli uomini di coach Mascio non falliscono il nuovo appuntamento con la storia scrivendo un ennesima pagina da conservare e da raccontare alle future generazioni. Quintetti di partenza consolidati,dall’una e dall’altra parte.
Prima palla a due e subito botta e risposta dalla distanza lunga tra Manchisi e De Monaco. I venafrani però sono maggiormente lineari nelle azioni d’attacco. Play Minchella detta il ritmo,mette un buon jumper e serve Marinello per il brek buono dopo meno di 2 giri di lancette: 7-3. Coach Veneziani imposta giochi rapidi per lasciare in condizione ottimale i propri tiratori, cercando di ripetere le medie personali di gara 2. Ma è sotto le plance che si fa la partita. De Monaco e colleghi difendono bene sul lungo temuto Trimarchi che lotta, solitario, e a volte forza anche troppo. Viceversa Violo e Forino hanno nervi saldi e in un amen( 3 minuti e mezzo) Venafro è avanti 13-5. Centrone prova a tenere i suoi in scia,ma non è della stessa opinione De Monaco che con il pieno ai liberi firma il +10 dopo appena 5 minuti di gioco (17-7). Coach Veneziani prova a pescare punti dalla panchina (solo 9 punti dai sostituiti per Monopoli, mentre Venafro riceverà ben 21 segnature dagli uomini in panca) mettendo dentro Damasco per Centrone. De Leonardis cerca in tutti i modi di scuotere la partita,mettendoci maggiore verve e cercando di improvvisare. Gli ospiti però restano a distanza di sicurezza. Almeno fino a 85 secondi dalla fine del tempo. Sempre De Leonardis, ben liberatosi dalla marcatura di Gaglione, sigilla il -5 per Monopoli(20-15).Margine che rimane per lo più invariato alla sirena:26-20,con lavoro ai fianchi di Alesse,Gaglione e Violo per i venafrani. Il tutto in un primo quarto dalle medie non proprio esaltati per i tiratori in campo: Venafro referta un misero 2/7 da 3 punti (alla fine sarà 3/19!!) contro un più rispettabile 2/5 per i monopolitani (stessa media nei due quarti successivi per gli ospiti).
Il secondo quarto è la parziale fotocopia del precedente, ma con meno punti nelle mani dei 10 in campo e con un solco profondo scavato dal sistema difensivo dei lunghi di Venafro rispetto alla sterilità nell’area pitturata di Trimarchi e soci. In verità gli ospiti provano a spaventare Alesse e truppa dopo appena 60 secondi: l’1/2 ai liberi e il successivo jumper di De Leonardis avvicinano pericolosamente a -3 gli ospiti. Ma si spegne la luce in casa Fortitudo e il castigo è dietro l’angolo. A firmarlo Alesse, De Monaco e Forino con un parziale di 9-0 per il 35-23 a 6 minuti e mezzo dal riposo lungo. Nel frattempo Trimarchi con due falli sul groppone lascia il campo per tirare il fiato. E Berardi per Venafro si vede sanzionare il terzo fallo personale con un secolo da giocare. Coach Veneziani piazza una zona dispari per mischiare le carte,ma l’esito non è dei migliori. De Monaco realizza 5 punti consecutivi che allungano l’elastico per il +15 Banca Etruria (40-25) a metà quarto esatto. Le opzioni d’attacco per gli ospiti sono le solite e per di più prevedibili: isolamento per Trimarchi o De Leonardis per il gioco uno contro uno a ridosso del canestro. Oppure palla in rapida circolazione per liberare i cecchini (?) Manchisi o lo stesso De Leonardis. Monopoli accusa però una fatica immensa nell’aprire la indissolubile difesa di casa. E il gioco è pressoché fatto: al riposo lungo si va con Venafro avanti di 9:44-35. L’intervallo non sposta nell’immediato una virgola al tema tattico della gara. Solita rotazione lunga per i giocatori di casa, con forze sempre fresche per l’esercito di caoch Mascio. Straordinari invece per Manchisi e De Leonardis (mai fuori dal campo per tutti i primi 20 minuti di gioco), con poco riposo per Trimarchi.
La terza frazione di gioco non è delle più esaltanti. Venafro referta 17 punti ,opera di Minchella,di una tripla di Marinello e di un jumper di Violo. E poi di un interminabile rosario di liberi (8 consecutivi su 9 concessi) che incidono una ferita ancora più profonda nell’emorragia ospite. Monopoli non è capace di andare oltre i 9 punti frutto di due bombe di Manchisi e nulla più. Risultato: al 25° il tabellone segna 53-37 e alla fine del tempo un inesorabile 61-44. La partita si pone in discesa per i colori di casa.In apertura di ultimo quarto Minchella taglia la difesa come il grissino con il tonno e si prende i liberi così come un attimo dopo fa anche Marinello per il complessivo massimo vantaggio (+20) che sembra non lasciare più scampo a Trimarchi e compagni. Un déjà vu relativamente alla stessa tranquillità della prima partita della serie. Manchisi e De Leonardis sono gli unici a non ammainare però la bandiera. Anzi il giovane, classe 1989, col numero 8 sulle spalle, si mette in proprio e manda in onda uno speciale sul concetto di imperitura sfrontatezza. Segna dall’arco con mano in faccia e dà residuo coraggio alla sua truppa. I venafrani allentano la presa sulla preda, che in un paio di minuti si rivitalizza e manda segnali ai pochi supporters pugliesi presenti.
La gara entra nel vivo proprio mentre De Leonardis commette un antisportivo a metà campo colpendo al volto Alesse nel tentativo di bloccarlo. Così i venafrani tirano un po’ il fiato e reggono il +20 acquisito in corso d’opera per il 73-53 a 6’33" dalla conclusione. Manchisi prosegue il suo show e continua a martellare da 3 punti con estrema facilità. Lo imita anche il neo-entrato Moschettini che dall’arco ha tutto il tempo di prendere la mira e trovare il fondo della retina per il -13 (74-61) a poco più di 4 giri di lancette alla sirena lunga. Gara in ghiaccio? Sembrerebbe proprio di sì, specie dopo la freddezza ai liberi di Minchella per il nuovo allungo. Coach Veneziani, dopo la sospensione tecnica, ordina ancora una forte pressione già dalla rimessa sotto canestro locale con raddoppio sul portatore. La scelta mette in difficoltà gli uomini di coach Mascio che difatti perdono ingenuamente alcuni palloni preziosi. Così dal +15 (80-65) a 2 minuti esatti dal termine, Alesse e soci si fanno infilare nel cono d’ombra di un Manchisi indomabile (20 punti nel solo ultimo quarto, sui complessivi 32 di squadra nel periodo), che riporta coraggiosamente sotto i suoi con un parzialone di 11-0 per il terribile -4 ospite a 30" dalla fine della fiera. Cala il gelo in campo,insieme ad uno spettro con le fattezze della beffa per la Banca Etruria Venafro. La palla a spicchi scotta terribilmente nelle mani dei giocatori in campo. L’ordine dalla panchina ospite è,ora, di ricorrere al fallo sistematico. Così accade. Marinello ne è il beneficiario immediato, ma la guardia campana è abile a metà dalla lunetta. Rapidamente Monopoli si riporta nella metà campo avversaria e questa volta i fari e le attenzioni,anche difensive,sono puntate tutte su Manchisi. Il play pugliese ci prova dalla distanza,ma in questa occasione gli dei del basket abbandonano il coraggio del giocatore ospite. Niente miracolo. La ripartenza dei venafrani è immediata. Forse anche troppo per Marinello che ,lanciato in contropiede, si fa sfuggire la palla insaponata lanciatagli da De Monaco. Con 11’’ Monopoli prova a mandare al tiro il 19enne Moschettini che però fallisce. La palla,a rimbalzo, viene sporcata da Violo. Ancora rimessa ospite,ma con soli 4 secondi e 5 punti ancora da recuperare. L’ultimo, velleitario e un po’ malinconico tentativo da 3 punti è di Damasco. Ma la penna magica del regista di questa gara ha scritto a questo punto la parola fine. Tra il tripudio generale,con i giocatori di casa a festeggiare a metà campo con i propri tifosi e con tutta la dirigenza,il peso delle lacrime dei giocatori e dello staff tecnico e dirigenziale ospite,richiama i tifosi di casa al nobile gesto degli applausi per gli sconfitti. Sconfitti sì,ma con grande onore. A noi,stavolta, è dato di scrivere dei vincitori. Encomiabili,tutti. Anche il profeta Mascio da Venafro.
Pasquale Sorbo - da
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