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LA STAGIONE 1990/91
a cura di Stefano Castellitto
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con l'incredibile bilancio di 44-0 (!!), prima di ricoprire l'incarico di head coach della nazionale femminile dal '77 al '79, anno nel quale comincia l'esperienza nel basket maschile. In tutto sei stagioni nella massima serie fra Roma, Rieti e Rimini, nelle quali il bilancio non è sempre dei più positivi, a causa dello scarso spessore tecnico delle squadre che si è trovato a guidare. Prima di accettare l'offerta di Campobasso, guida per due stagioni la Blue Star Roma, con la quale vince il campionato di serie C con 56 punti su 60 e poi sfiora l'approdo ai playoff nella categoria superiore.
completano il roster del Nuovo Basket. Il primo è una guardia del '66 proveniente dal Cus Genova, il secondo è un pivot di 2.02 che, pur avendo giocato in B2 a Busto Arsizio, proviene dalla Blue Star Roma, l'ex squadra di Vandoni. Confermati Romito, Gatto, Gatti, Pastorello, Prosperi e il giovane Latona, che sarà affiancato dall'altro ragazzino Pitardi. Ma i progetti di grandezza della società subiscono un brusco stop: si fa male in precampionato Maurizio Ferro, l'uomo che avrebbe dovuto essere il leader del gruppo e che deve stare fuori per alcuni mesi; l'ex Scavolini patisce un brutto infortunio ai legamenti di un ginocchio e costringe Vandoni ad "inventarsi" un quintetto diverso da quello pensato in sede di mercato. La squadra, pur priva dell'uomo cardine, si presenta ben quadrata e motivata e lo stesso Vandoni, personaggio a tinte forti e prototipo del coach moderno, figura rappresentativa anche in società a mo' di manager, è convinto del fatto suo. E' entusiasta dell'ambiente e si lancia in dichiarazioni impegnative del tipo "We need to try", più o meno "Il pubblico sappia che noi ci proveremo sempre". Il suo credo è la difesa, un po' la pecca delle precedenti (comunque esaltanti) annate. Vandoni vuole abituare il gruppo ad un maggior sacrificio, perché, a suo parere, le buone squadre si costruiscono dalle fondamenta. Al via del campionato (il quinto con la nuova formula a girone unico), si presentano favorite Gorizia e Rimini, retrocesse dalla serie A, ma anche Ferrara, Modena e Campobasso rivendicano il ruolo di outsider nella corsa ai playoff. L'esordio a Ragusa, contro una formazione che, al solito, non gode di molta considerazione e che invece da anni è la sorpresa del campionato e disputerà anche quest'anno un torneo più che dignitoso: nonostante un +15, Romito e compagni difettano di "killer instinct" e non riescono ad infliggere agli avversari il colpo di grazia: nel finale incandescente Bonino e Bortolot fanno la differenza in attacco, mentre in difesa il coach avversario Lambruschi rinnega la uomo, evidenziando i limiti dei molisani ad attaccare la zona. Si parte quindi con una mancata occasione. Il riscatto è atteso nel doppio confronto casalingo con Gorizia e Rimini, ma dopo tre giornate il Nuovo Basket è ancora al palo: nella prima gara interna della stagione, contro il Gorizia, i rossoblù pagano un primo tempo disastroso, nel quale matura il distacco che alla fine sarà decisivo (-17) e una generosa ripresa con Fuss e Giarletti sugli scudi non basta per riagguantare gli isontini. Anche con il Rimini, che ha in squadra un giovincello di pelle scura che si chiama Carlton Myers, La Molisana perde e comincia a suscitare polemiche: più di ogni cosa va evidenziato il cattivo stato di forma di alcuni degli elementi più importanti dei campobassani. Non è certamente il caso di Romito, che realizza 35 punti con la febbre, e del solito stoico Gatto. Ma c'è fiducia: infatti, pur giocando male, e in alcuni frangenti malissimo, gli uomini di Vandoni hanno perso con due delle favorite della vigilia. Non si può che migliorare. La fortuna, intesa come il materializzarsi di circostanze casuali favorevoli, dà una mano al Nuovo Basket: a Padova i molisani cancellano lo scomodo zero in classifica pur accusando una pesante sconfitta. I fatti: uno sconsiderato tifoso patavino, con l'intenzione di punire Prosperi, reo di condurre un acceso battibecco con Vella, lancia al suo indirizzo una moneta da 500 lire che finisce sulla testa del malcapitato Leoncini, che non può proseguire l'incontro. Lo zero-due decretato dalla Giudicante non si fa attendere molto e così la squadra respira. La prima vittoria del campionato arriva contro l'Avellino dell'ex Maurizio Trotti, avversaria tradizionalmente ostica che si rivela ancora una volta indigesta. Solo dopo un tempo supplementare La Molisana riesce a regalare un successo ai tifosi, successo atteso da sei mesi, dalla gara contro il Rieti del precedente torneo. E, finalmente, la squadra mostra le qualità giuste, grinta e reattività difensiva, che da sempre sono determinanti per convertire a proprio vantaggio gare dal finale caldo simili a quella con i ragazzi di Bardini. Si va a Pesaro contro il fanalino di coda, ancora fermo a quota zero. Nelle Marche la squadra riesce addirittura nell'impresa di concedere ai locali la prima delle appena quattro vittorie che riusciranno a cogliere nell'intero campionato. Natale è ancora lontano, ma La Molisana è in vena di regali: negli ultimi due minuti la squadra di Vandoni non segna e gli adriatici, che non credono ai propri occhi, vanno all'incredibile sorpasso a 16" dal termine, per poi incrementare il vantaggio con due tiri liberi e il classico tiro impossibile da metà campo che chiude la serata più stucchevole dell'anno. La sconfitta brucia, e parecchio, ma proprio dalla quinta battuta d'arresto sul campo nelle prime sei giornate, la squadra trae insegnamenti per risalire la corrente. D'ora in poi e sino alla terza giornata di ritorno, La Molisana perderà solo un incontro, toccando anche la vetta della classifica. La metamorfosi comincia dalla Gorlese, squadra che al termine del campionato sarà l'unica a non vincere in trasferta. La gara con i lombardi è la prima con la maglia del Nuovo Basket per Fabrizio Miserocchi, riminese di 23 anni, play veloce e ficcante, di proprietà di Firenze ma nella stagione precedente a Faenza in B2. Non è questo l'unico movimento della società nel mercato "di riparazione": viene ceduto in prestito Massimo Prosperi, in B2 al San Severo, ed arriva, sempre da Firenze (ma anche lui a Faenza nel 1989/90), la guardia Nicola Morini, classe 1969, che ben presto viene gettato nella mischia e si comporta come un consumato veterano. A Bergamo la squadra torna al successo esterno dopo quasi tredici mesi di digiuno, dando una dimostrazione di ritrovata solidità soprattutto nella gestione dei momenti decisivi della gara. Vandoni può giustamente prendersi alcune rivincite, soprattutto contro chi ne avrebbe voluto l'immediato allontanamento. La squadra migliora di partita in partita, come dimostra l'incontro con il Ferrara, che in passato aveva sempre vinto contro il Nuovo Basket. Gli estensi, privi di quasi tutto il parco lunghi, devono cedere i due punti ad una Molisana straordinaria in difesa, che limita al minimo l'apporto dei vari Coppo, Manzin e Magri, e lucida in attacco quel tanto che basta per vincere una gara importante. Protagonista assoluto l'ultimo arrivato Morini, dopo il suo ingresso in una fase difficile in cui l'equilibrio regna sovrano. A Porto San Giorgio, contro una compagine reduce da un "filotto" negativo e quindi sull'orlo della disperazione, La Molisana interrompe la risalita al termine di una gara persa una prima volta, vinta un'altra e poi persa di nuovo. Nei primi minuti della ripresa, i marchigiani hanno 23 punti di vantaggio, ma poi si scatena la furia-Miserocchi, che riporta ben presto la sua squadra in partita e addirittura in vantaggio. Il match è molto importante, la posta in palio è altissima e Del Buono, Nicoletti e Fuss non trovano di meglio che scatenare una rissa per aggiungere altro pepe al già arroventato contesto, guadagnandosi anzitempo la via degli spogliatoi. La Sangiorgese alla fine vince grazie anche alla dea bendata, che non spinge a dovere un pallone scagliato da Miserocchi a fil di sirena dalla lunga distanza che avrebbe dato la quarta vittoria consecutiva agli uomini di Vandoni. Poco male: sbollita la comprensibile rabbia per un'altra occasione mancata per accorciare il gap con le prime in classifica, che certo non hanno un ritmo irresistibile, La Molisana ingrana la quinta, anzi la... settima. Anche senza Fuss, che viene squalificato per ben cinque giornate, la squadra inanella sette vittorie consecutive e si presenta a Rimini, contro la prima della classe, a pari punti in classifica. Incredibile ma vero. Ma andiamo con ordine. Prima c'è il Marsala, che viene annichilito da una partenza bruciante (25-8 il parziale dopo 11'). Sylvester nulla può contro un Romito che non finisce mai di stupire. Il capitano si erge a match-winner anche ad Imola, con 28 punti frutto di un 5/8 da tre e di un 6/7 da due. In Emilia i molisani giocano una partita quasi perfetta, raggiungendo un margine anche di 14 punti. Gli uomini di Vandoni hanno ora a disposizione un doppio turno casalingo con Modena e Cagliari, un'occasione più unica che rara per guadagnare posizioni. Contro il Modena del bravo coach Stefano Michelini, la squadra per la prima volta rende in proporzione agli investimenti effettuati dallo staff dirigenziale: La Molisana offre il meglio di sé nella prima frazione (24-7 a metà primo tempo), grazie ad una fluidità offensiva mai vista nelle precedenti gare. Nella ripresa, la gara cambia faccia, con gli emiliani più precisi e determinati e più volte ad un soffio dall'aggancio, ma sempre ricacciati indietro dalla difesa e dall'orgoglio degli uomini di Vandoni. Il campionato si accorge di un'altra forza emergente e Piero Pasini, coach di Rimini, è prodigo di belle parole nei confronti dei dirigenti rossoblù: "Sono stati bravi due volte. In estate, quando hanno costruito una delle formazioni più temibili; in autunno, quando, costretti anche dalla rinuncia a Ferro, hanno ulteriormente migliorato gli equilibri della squadra con Miserocchi e Morini". E proprio i due ex faentini, con 56 punti complessivi, rimandano "scornata" sull'isola la rivelazione dell'anno, il Cagliari, che a Campobasso incappa in una giornata nera che più nera non si può. Il 1991 inizia così nel migliore dei modi, con le vittorie che arrivano a catena. Il successo all'overtime di Ravenna porta la squadra di Vandoni a quota 20 in classifica, un bottino impensabile soprattutto se si ricorda lo sciagurato avvio. Al "giro di boa" solo Rimini è davanti ai rossoblù, mentre decantati squadroni come Modena e Gorizia sono raggiunti al secondo posto. Lo stesso Ravenna, che aveva precedentemente conosciuto l'aria salubre del primato, sembra abbia esaurito le riserve di carburante, mentre il Nuovo Basket, atteso da una serie di scontri diretti (Ragusa in casa, Gorizia e Rimini in trasferta), ha mostrato proprio in Romagna di seguire quasi alla lettera... Dan Peterson, il quale ha sempre sostenuto che i tre minuti finali sono quelli che più contano, dopo una gara che non li ha visti al meglio in quanto a precisione e determinazione. Il girone di ritorno si apre con l'esaltante vittoria sul Ragusa, ulteriore conferma dell'ottimo momento di forma della squadra di Vandoni: spettacolare il finale, con un parziale di 19-0. Rientra anche Fuss dopo la lunga squalifica: il pivot di natali brasiliani si comporta bene, ma è tutta la squadra che mantiene una concentrazione costante fino a sfiancare gli iblei.
giocano la loro onesta partita e alla fine raccolgono un insperato successo dopo 45' di battaglia. Qualche sostenitore comincia a mostrarsi impaziente in vista del ritorno di Maurizio Ferro, il quale, a suo dire, potrebbe risolvere molti problemi. E' però controproducente caricare eccessivamente di aspettative questo cestista, che dovrà verificare la funzionalità del suo ginocchio. E anche se questo dovesse essere a posto, il suo rientro potrebbe risultare destabilizzante per gli equilibri raggiunti dalla squadra. Il campionato resta comunque combattuto e, benché ancora sconfitta ad Avellino, La Molisana resta nel gruppo delle "elette" dell'alta classifica. In Irpinia a tratti si torna a vedere una squadra in condizione che, insieme ai locali, dà vita ad un incontro piacevole e palpitante. Nonostante un Romito tornato ad altissimi livelli e spalleggiato da compagni all'altezza della situazione, la compagine di Vandoni non riesce a vincere un match abbondantemente alla sua portata. A dieci giornate dalla fine, nulla è perduto, ma i "jolly" sono finiti: non si può più sbagliare. Il riscatto dei rossoblù è favorito dal calendario, che propone loro subito la Biesse Pesaro, ultima in classifica a quota 6. Lo scherzetto del girone di andata ad opera dei marchigiani non si ripete: La Molisana vince con il minimo sforzo e non brilla. Vandoni, un po' seccato, puntualizza con ironia: "Chi vuole vedere gli spettacoli vada ad Hollywood!", e ribadisce di preferire la concretezza alla leziosità. C'è un gruppo di sei squadre al terzo posto, ma ora cominciano gli scontri diretti e La Molisana ne approfitta, tornando al successo esterno a Varese, contro la Gorlese. Sembra che... il mal di testa della classifica, accusato con evidenti sintomi a Rimini, sia superato. In Lombardia, contro la squadra dell'ex Cirelli, solo nel finale si registra un calo che sgonfia un po' le dimensioni dello score finale. Torna su buoni livelli Flavio Pastorello, ma i suoi "nemici" continuano a considerarlo capace di giocare solo contro squadre di scarso spessore tecnico-agonistico o a risultato ormai acquisito; reclama spazio anche Marco Brunelli, alla sua miglior prestazione del campionato. Si torna in piena zona playoff dopo la vittoria sul Bergamo: rientra Ferro, l'uomo strappato in sede di mercato alla concorrenza di Reggio Calabria e Venezia, e così Vandoni ha a disposizione due... quintetti veri e propri. La guardia centra la retina dalla lunga distanza e il pubblico lo acclama. Con il terzo successo consecutivo, il Nuovo basket Campobasso, toccando quota 30, acquisisce la salvezza con sette giornate di anticipo. Comincia a Ferrara il "campionato del prestigio", dopo aver raggiunto l'obiettivo minimo. Gli atteggiamenti di maniera dell'ambiente, che puntualizza di voler vivere alla giornata, non incantano più: alla ventitreesima giornata bisogna lottare per centrare almeno il quarto posto. Ma nello "spareggio" contro gli estensi, prima della gara appaiati in classifica, La Molisana non mantiene la lucidità necessaria nell'ultima azione e gestisce male il pallone dei supplementari o addirittura della vittoria. L'intensità di gioco espressa contro un'avversaria che in casa ha perso una sola volta (per giunta all'overtime), unita al fatto che Modena e Ragusa sembrano... aspettare i rossoblù col loro ritmo tutt'altro che irresistibile, fa ben sperare. Ma, purtroppo, quella di Ferrara sarà l'ultima partita giocata ad altissimi livelli. Prima della gara con la Sangiorgese si infortuna Romito, e qualcuno interpreta questa ennesima tegola come l'addio definitivo alle speranze di arrivare fra le prime quattro. La panchina lunga, Morini in primis, consente di battere i marchigiani, ma il gioco espresso è frammentario e spesso inconcludente. L'impressione è che, oltre che un uomo da 16 punti a partita, si sia perso il "collante", pericoloso sia da fuori che in penetrazione. Il brillante torneo de La Molisana praticamente finisce qui perché i campobassani, dopo la sosta pasquale, crollano a Marsala incassando un -28, la sconfitta più pesante da molti anni. Probabilmente la parolina magica "playoff" ha annebbiato tutti, producendo una pressione insostenibile sui ragazzi di Vandoni, parte dei quali già in precarie condizioni fisiche. Nel contempo, il campionato somiglia sempre di più ad una partita a "tresette a perdere": il Cagliari cede incredibilmente contro una Gorlese già condannata, il Ferrara resta scottato nel derby col Ravenna e il Modena si fa sorprendere a domicilio dal redivivo Gorizia. Nonostante dieci sconfitte in ventisei giornate, Gatto e compagni sono ancora in corsa, addirittura per il secondo posto. La gara chiave si disputa il 14 aprile: di scena è l'Imola, che affida alla partita di Campobasso buona parte della chance di salvezza. I romagnoli restano ancorati alla B1 (ma alla fine della stagione retrocederanno per la classifica avulsa) con una vittoria clamorosa soprattutto per il modo in cui scaturisce. I campobassani "si mangiano" 19 punti di vantaggio in soli otto minuti, lasciandosi sorprendere dal ritorno di una squadra buona ma non certamente irresistibile per una Molisana appena sufficiente. Oltre alla squadra, che pur mantenendosi al terzo posto "molla il pappafico", perde anche l'amministrazione comunale, che "dimentica" di aprire il Palavazzieri, denunciando la solita superficialità dei suoi rappresentanti e costringendo la squadra ad entrare... dalla finestra! Due trasferte, sui parquet di Modena e Cagliari, sono le ultime partite a cui affidare le residue, sbiadite, ambizioni. Le sconfitte rimediate in Emilia prima e in Sardegna poi danno il verdetto definitivo: il Nuovo Basket Campobasso resta dov'è, cioè viene escluso dai playoff. Resta un po' di amarezza per il brutto finale di stagione e per aver fallito un traguardo che era abbondantemente alla portata del gruppo a disposizione di Vandoni. L'ultima partita, contro un Ravenna già certo della salvezza, è pura accademia. Nulla hanno le due squadre da chiedere al campionato, le difese sono larghe, quasi inesistenti, e un Pastorello monstre sfodera una prestazione talmente positiva che sembra "polemica". Il sesto posto finale è, in astratto e tenuto conto della partenza falsa, un risultato positivo. Ma proprio l'essere rimasti un po' più delle altre ai blocchi di partenza ha allontanato il Nuovo Basket dalla possibilità di raggiungere una delle prime quattro posizioni. Un peso notevole hanno avuto anche l'infortunio di Ferro e le innumerevoli importanti defezioni (Romito su tutte) nella fase calda. Si volta pagina immediatamente in vista della nuova stagione agonistica. Il livello raggiunto è tale che bisogna programmare tutto nei minimi particolari, ma gli impedimenti maggiori vengono dall'insufficienza delle strutture. La società molisana si trova così tra l'incudine delle proprie legittime ambizioni e il martello del palazzo dello sport che non c'è ed è ben lungi dall'essere costruito, malgrado le innumerevoli promesse dei politici. Il Nuovo Basket usufruisce anche per il 1991/92 di una deroga per giocare in campionato ancora nella fatiscente palestra che da anni ospita gare di campionati nazionali pur avendo croniche ed insuperabili deficienze, acuite dal disinteresse del Comune.
* dopo un tempo supplementare (°) 0-2 a tavolino
Ai playoff: A.S. Basket Rimini, Pallacanestro Ferrara, Pol. Esperia Cagliari, Pallacanestro Modena Retrocedono in B2: Andrea Costa Imola, A.S. Virtus Basket Padova, Cestistica Gorlese, Basket Pesaro
Rimini e Ferrara approdano in A2 dopo i playoff. Myers e compagni fanno fuori Modena in garatre (80-57) dopo aver vinto 77-76 garauno e perso 83-76 garadue; gli estensi rischiano grosso con Cagliari, perdendo in casa garauno (83-86 per gli isolani) ma poi andando a vincere in Sardegna 91-82 e trionfando nella terza 99-71. Per La Molisana, 20 punti all'andata con 6-2 in casa e 4-3 fuori e 14 punti al ritorno, con 5-2 in casa e 2-6 fuori. 2575 i punti segnati in totale, 2501 quelli subiti (nel totale sono compresi anche i punti della gara di Padova). Bilancio positivo anche in casa, con 1353 segnati e 1212 subiti, mentre in trasferta siamo a 1212 e 1289 (sempre tenendo conto della partita di Padova). Miglior realizzatore per media punti è Romito con esattamente 15 a partita (422 in totale), seguito da Giarletti con 12 a gara e 361 totali. |