Un
monologo. Non si può definire in altro modo la stagione super della Gestioni
Romito Ferrazzano. Una squadra partita malissimo, con due sconfitte
consecutive in casa dovute soprattutto all'assenza degli squalificati per
i brutti fatti dei playoff del campionato precedente, ma che è venuta
fuori alla grande nel resto della stagione. Un vero e proprio carro armato
che ha travolto chiunque gli si sia parato davanti per cercare di fermarne
la corsa: 27 vittorie consecutive e meno di 70 punti subiti in trasferta
sono i numeri che decretano il dominio assoluto di una compagine
ottimamente guidata da Fabio Ladomorzi e che ha reso il torneo molto poco
interessante fin dall'11 febbraio, data del successo esterno a Vasto che
ha chiuso di fatto ogni gioco per la promozione in C1.
Dieci punti più giù dei ferrazzanesi c'è il Torre de' Passeri,
protagonista di un buonissimo campionato. Sempre nelle posizioni altissime
della graduatoria, almeno fino al sorpasso e alla successiva fuga di
Sabatelli e compagni, gli uomini di De Santis si sono meritati nel finale
di torneo il secondo posto in classifica, anche se non hanno mai dato
l'impressione di poter aspirare seriamente alla C1.
Terzo è finito il Vasto, a lungo l'unica vera avversaria della
Romito. Il trio delle meraviglie Celenza - Di Rosso - Desiati ha
trascinato la Fox a successi importanti. Poi, nel finale di campionato, i
vastesi si sono sfaldati, chiudendo in maniera un po' ingloriosa con le
polemiche dell'ultima giornata, culminate con la maxi squalifica dello
stesso Desiati. Nubi si addensano ora sul futuro della squadra, che non ha
valide alternative ai soliti noti, ormai un po' in là con l'età (Celenza
39 anni, Laudadio 40) e, dopo aver perso Mariani a causa di problemi di
lavoro, perderà per gli stessi motivi anche Tana.
La grande delusa è senza dubbio il Popoli. Partita per stravincere
il torneo, con gli acquisti in estate di Fioriti, Guido Brandimarte e
soprattutto Patricelli, la compagine di coach Di Stefano ha commesso
l'imperdonabile errore di tesserare in maniera irregolare lo stesso
Brandimarte. Risultato: quattro sconfitte a tavolino e velleità di serie
C1 rimandate all'anno prossimo quasi subito. Qualche sconfitta di troppo,
poi (Casacalenda, Campobasso, Pescara), ha comunque fatto nascere dei
dubbi sulla reale consistenza in chiave primo posto della squadra di
Nakopoulos. il greco alla fine è risultato, come sempre, il più costante dei
suoi.
Anche l'Alba Adriatica avanzava alla vigilia del torneo pretese di
serie C1, pretese tuttavia mai troppo serie: due sconfitte nelle
prime due partite (anche se una trasformata in due punti dalla sentenza
sul caso Brandimarte) hanno tolto un po' di credibilità alle possibilità
di promozione dei teramani, mai in grado di impensierire le compagini di
altissima classifica.
Incostante il rendimento del Pineto, squadra che negli anni non è
mai riuscita a inserirsi veramente nel discorso promozione, troppo legata
al rendimento del pur bravissimo Musini. Nemmeno il ritorno di Luca
Sacchini ha sortito effetti significativi sulla compagine allenata da
Porretti, che ha chiuso col "solito" sesto posto senza mai
riuscire a dire la sua per le primissime posizioni.
L'Olimpia Campobasso è invece stata protagonista di un ottimo
torneo, eguagliando il suo record di punti in questo campionato. Le sedici
vittorie conquistate sono il frutto del gioco di squadra, fatto di difesa
forte e precisione balistica. Sostituito Latona con Anfora e tornato a tempo pieno Nicola Pilla, coach
De Vivo ha condotto ottimamente la sua "banda bassotti" al
settimo posto, valorizzando al meglio il talento di Luca Antonelli,
guardia - ala classe '83 che al termine del torneo ha fatto vedere di
essere ottimo giocatore e di poter aspirare in futuro a campionati più
prestigiosi. Peccato per qualche sconfitta contro avversarie alla portata:
senza queste, l'Olimpia sarebbe stata la vera rivelazione del campionato.
Buonissimo il torneo del Lanciano. La compagine del coach ex Virtus
Termoli Angelo Coccia è stata a lungo la protagonista inattesa di questo
campionato, mettendo in seria difficoltà a Ferrazzano la Gestioni Romito,
che a dicembre ha dovuto sudarsi il successo all'overtime. Da anni
insieme, i vari Lasaponara, Piermatteo e compagnia hanno messo a frutto la
loro perfetta conoscenza reciproca chiudendo con 32 punti, anche se nel
finale di torneo hanno perso qualche gara di troppo.
Anche l'Antoniana Pescara ha chiuso a quota 32, con un andamento un
po' altalenante soprattutto a causa dell'età media molto giovane dei suoi giocatori. L'esplosività atletica degli juniores Pelliccione
e Cosentino, unita all'esperienza di Giammarco e Serafini, ha comunque
prodotto un buon campionato e, se i giovani cresceranno, questa è una
compagine che dirà la sua nelle prossime stagioni.
A dir poco eccellente il campionato della Kalena Casacalenda, una
squadra che, lo ricordiamo, si è costituita nella sua ossatura solo pochi
giorni prima dell'inizio. Coach Salvatore Coppola ha portato con sé da
Termoli tutta la squadra senior dell'Airino, trovando Pezzella,
Pellegrino, Macchia e Di Maio per un cocktail che doveva conquistarsi la
salvezza col coltello tra i denti e che invece ha veleggiato ottimamente e
costantemente nelle zone centrali della classifica senza particolari
problemi.
Retrocesso dalla C1, il Chieti ha avuto inizialmente tantissimi
problemi: i ragazzi prima di Salvemini e poi di Pizzirani sono partiti
1-7, stazionando a lungo nelle zone bassissime della classifica. Con calma
e col pugno di ferro (allontanamento del playmaker Passeri, il miglior
giocatore della squadra, per problemi con i compagni), l'ex
"campobassano" Stefano Pizzirani ha portato i suoi alla
salvezza, prendendosi anche la soddisfazione di interrompere all'ultima
giornata la striscia vincente della capolista.
La Virtus Roseto ha vinto il piccolo derby con la concittadina per
la supremazia in C2, giungendo dodicesima con quattro punti in più e
mettendo in mostra ottimi talenti (anche se qualcuno di questi un po'
sopra le righe). L'anno prossimo la
squadra non può che migliorare.
Come detto, il Basketball Roseto è giunto alle spalle della sua
concittadina, ma ha ottenuto dal campionato quello che voleva e cioè la
salvezza. Una compagine giovanissima, composta quasi esclusivamente da
cadetti e juniores, che, neopromossa, ha preso via via confidenza con la
C2 meritandosi la permanenza in categoria.
La prima delle deluse è il Sulmona. Priva di un settore giovanile,
la squadra peligna sarebbe comunque retrocessa a fine campionato, anche se
ce l'ha messa tutta per lasciarsi alle
spalle almeno tre formazioni, non riuscendoci, oltre che per lo sciagurato
girone di andata (il primo successo è giunto soltanto alla seconda di
ritorno), anche a causa di una difesa colabrodo.
Il Teramo non si è mai mostrato in grado di meritarsi la
permanenza in C2, apparendo squadra molto debole. Bartolini aveva dato a
dicembre qualche speranza ai suoi compagni, ma poi è andato via e ha
lasciato la compagine di coach Micheli alla mercé delle avversarie. Il
penultimo posto finale non fa una grinza.
Sul campionato del Mosciano si può solamente stendere il
cosiddetto velo pietoso. Abbandonata a metà stagione dal suo miglior giocatore,
Merlitti, e qualche tempo dopo anche da coach Scartozzi, la compagine
della provincia di Teramo le ha prese sonoramente un po' da tutti
(clamorosi i -68 e -65 rispettivamente a Chieti e a Campobasso). La
rinuncia alla trasferta di Ferrazzano (per non fare l'ennesima
figuraccia??) ha rappresentato il culmine di una stagione
disgraziatissima e conclusa giustamente con l'ultimo posto e la
retrocessione in D. |