L'appuntamento è di quelli storici: la risorta compagine di Campobasso
partecipa per la prima volta ad un campionato di rilevanza nazionale, con team
emergenti (Sassari, Imola, Trapani, Modena, Ferrara e Ragusa), squadroni solo di
passaggio in cadetteria (Stefanel Trieste, destinata a ricongiungersi col suo
luminoso passato, e Mens Sana Siena) e città come Rieti e Mestre, abituate a
palcoscenici assai più stuzzicanti. E, per questo, la società campobassana
lavora sodo per presentare al via del campionato una squadra sufficientemente
competitiva per reggere l'urto di una categoria nella quale si può rimanere
scottati.
Non sono necessari stravolgimenti, vista la bontà dell'organico che aveva
stravinto nella categoria inferiore. Sul mercato si cerca un lungo, e la scelta
cade su Eugenio Masolo del Portorosa Palermo, che aveva favorevolmente
impressionato nel precedente torneo di B2 realizzando 41 punti nel match di
Campobasso. Come cambio del play viene ingaggiato Massimo Cirelli, dalla
Microsystem Osio, e infine arriva in prestito Guido Franco, dalla
Scavolini Pesaro ma la stagione precedente in forza all'Esperia Cagliari.
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Massimo Cirelli
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Non
sono confermati, invece, Clemente, Ciamponi, Cefaratti e Perrone. Restano
dunque Trotti, Gatto, Gatti, Romito, Pastorello
e il giovane Brienza. Si affaccia per la prima volta in prima squadra,
poi, Sabatelli. Ovviamente confermato è il coach Maurizio Martinoia.
Nuovo anche lo sponsor, il caseificio Fiordilatte Delizia di Bojano.
Il bilancio finale si rivelerà più che buono, con il raggiungimento di
una tranquilla salvezza nonostante una partenza disgraziata. La compagine di
Martinoia inizia a Trieste, dove "rischia" di vincere contro la
favorita del campionato (allenata da "un certo" Bogdan Tanjievic, il
che ci può far capire su quale... pianeta è giunto il basket campobassano): i
"carneadi" molisani, come i radiocronisti triestini definiscono i loro
primi avversari ignorando che Gatto da quelle parti ci ha anche giocato, mettono
in grossa soggezione la Stefanel, che fra le sue fila ha gente del calibro di
Maguolo, Bianchi, Pilutti, Procaccini e Cantarello, uscendo sconfitti solo nel
finale.
Si perde anche a Siena, ma in casa il fattore campo viene rispettato e vengono
rispedite al mittente con le pive nel sacco la Benati Imola (Trotti 28, Cirelli
23), l'anno prima giunta quarta, e le due retrocesse dalla serie A2, Mestre e
Rieti. Nella gara col Mestre, Trotti ne fa 37, Masolo 25, Gatti 20 e Cirelli 17,
in quella col Rieti Gatti è a 25 e Trotti a 21. Nessun problema in casa,
dunque, ma in trasferta la squadra appare contratta e incappa in sconfitte
(comunque preventivabili) sui campi di Ragusa, Varese e Trapani. Il 4 dicembre
1988, poi, la Dinamo Sassari degli ex Mossali e Campiglio, ma anche di altri
ottimi giocatori come Longo, Bigot, Bini e Porto, passa a Vazzieri, infrangendo
un'imbattibilità casalinga più che biennale.
Ma la squadra si riprende presto: a parte la netta sconfitta nel turno
infrasettimanale a Roseto (45 punti di Stama), Romito e compagni inanellano un
"filotto" di quattro successi consecutivi. La compagine
campobassana... delizia i propri tifosi prima contro gli acerrimi nemici
del Montegranaro degli ottimi Torri e Masini, poi con la vittoria a Pordenone con 27
punti di un Pastorello monstre e 24 del sempre bravissimo Trotti (in Friuli la
prima vittoria esterna in B d'eccellenza, ed è, per la storia, il 18 dicembre
1988), poi con un ventello al ricco Modena di Giumbini e Rustichelli nel turno
prenatalizio e infine, nella prima partita dell'89, con un sofferto +3 all'overtime
sul campo del fanalino di coda Bustese.
Il girone di andata si chiude con sette successi, un bilancio più che positivo.
Il ritorno comincia male, ma le attenuanti non mancano, gli avversari di rango
su tutte. Il palazzetto di via Svevo è insufficiente a contenere gli entusiasmi
di un gran pubblico contro la capolista Stefanel, che vince 120-114 dopo una
gara vibrante nella quale la squadra di casa dà il massimo. Non bastano un
super Trotti (35) ed ottimi Romito, Gatti e Pastorello (22, 22 e 16) e lo sforzo
profuso viene pagato la settimana successiva, quando il Siena vince largamente a
Campobasso grazie ad un'impostazione difensiva quasi perfetta. Brucia poi la
sconfitta di Imola a fil di sirena: si torna a soffrire.
E' un campionato che si rivela sempre più equilibrato e duro, anche per i
cosiddetti "squadroni", e così per la matricola molisana comincia a
subentrare la paura di non farcela e di conseguenza c'è un'involuzione nel
gioco abbastanza evidente. La sofferta vittoria con il Ragusa e la netta
sconfitta di Mestre contro una squadra, quella lagunare, che centrerà un altro
solo successo in tutto il girone di ritorno, ne sono la più immediata
testimonianza. Impennata d'orgoglio contro la "Robur et Fides" di
Varese, la sorpresa più lieta del campionato, e bis contro il Trapani: la netta
vittoria contro i granata siciliani verrà poi, a fine torneo, tramutata in uno
0-2 dalla "Giudicante" in seguito ad un oggetto (un vero... ufo!) che
avrebbe colpito Marco Martin, un'ala-pivot di non eccelse doti, che così si
guadagna un po' di celebrità.
Poi la crisi, che si traduce in una bruciante sconfitta a Rieti di un solo punto
(un'occasionissima gettata alle ortiche) e la batosta successiva a Vazzieri ad
opera del Ferrara, trascinato da Magri e Manzin. Martinoia è quasi rassegnato e
dichiara: "Non siamo ancora retrocessi, lasciateci un'altra possibilità",
ma lo dice con una faccia che non promette niente di buono. Nulla da fare
nemmeno a Sassari.
La sorte della matricola campobassana è allora affidata alle ultime cinque
giornate, che si rivelano essere quelle del riscatto e della salvezza: c'è
anche sofferenza, visto che per tre volte la Fiordilatte Delizia va ai tempi
supplementari, giocandone addirittura quattro. Nulla da fare per il Roseto
all'undicesima; la squadra è poi attesa dal Montegranaro, costretto a giocare
sul neutro di Perugia, dove dopo un incredibile overtime Romito e compagni
portano a casa forse la vittoria decisiva, che condanna gli acerrimi rivali
marchigiani ad un'inaspettata retrocessione.
La festa contro il Pordenone si rivela una caccia al record: 129-93 è il
risultato inequivocabile che consegna la certezza della permanenza ai molisani,
che però non sono disposti a regalare nulla al Modena nel penultimo turno di
campionato. In Emilia, dopo cinquanta tiratissimi minuti in cui i giallorossi
locali lottano spessissimo contro lo spauracchio della clamorosa caduta nella
serie inferiore, il Nuovo Basket si rilassa solo nel finale.
La prima avventura in B d'eccellenza si conclude contro la Bustese, ultima in
classifica, che impegna la compagine di Martinoia sino al 45', rischiando di
cogliere un prestigioso successo. Il campionato finisce con i molisani a 28
punti: diventeranno 26 quando verrà assegnata la vittoria a tavolino al
Trapani.
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