Foreste Molisane è lo sponsor del Nuovo Basket Campobasso nell'anno 1982/83. Il
campionato è quello di serie C1, il girone è quello dell'Italia cantrale, con
squadre laziali (Viterbo, Sam Roma, Palestrina, Latina, Vis Nova Roma, Master
Valentino Roma), toscane (Costone Siena, Carrara, San Giovanni Valdarno, Pisa,
Viareggio, Empoli, Livorno) e sarde (Esperia Cagliari, Pallacanestro Cagliari).
Il coach è Giorgio Montano, proveniente dalla Sicma Sud Latina,
sostituito nel corso della stagione da Ugo Storto, al quale subentra
successivamente Leo Di Marzio.
I neoacquisti sono in linea con le ambizioni della giovane società
campobassana: rivoluzionata la "rosa" dell'anno precedente, la nuova
formazione presenta sufficienti garanzie. Insieme ai giovani locali Bilotta,
Romolo, Cefaratti e Ladomorzi, fanno parte dell'organico
del primo Nuovo Basket di serie C1 i seguenti giocatori: Nicola Bianchini,
classe 1960, 1.80, playmaker, proveniente dalla Sicma Sud Latina; Luigi
Stefanelli, classe 1960 anche lui, e come Bianchini proveniente da Latina,
ruolo play-guardia; Ciro Cardinale è una guardia di 1.92, proviene dalla
Seleco Napoli ma nell'anno precedente gioca ad Osimo in serie B; Claudio
Bulgarelli, 1.90 di altezza, proviene dalla Berloni Torino ed è una
guardia, nella stagione 1981/82 gioca in C2 con la Pallacanestro Asti; altro
nuovo è Raffaele Luciani, un'ala classe 1955 di esperienza, con un lungo
passato in C1, proviene dalla serie B di porto San Giorgio; Stefano Cardinali,
classe 1955, ex Bancoroma ma proveniente dalla Sicma Sud Latina, è una forte
ala-pivot; Mauro Di Benedetto, classe 1957, è un pivot di 2.02 e viene
dal Mersala, serie C1; infine Alfio Romito, l'acquisto più azzeccato,
un'ala del 1962 che viene dalla Seleco Napoli: 1.95 di altezza, gioca nel
1981/82 nelle fila dell'Osimo, dove disputa un torneo più che lusinghiero.
Una
formazione della Foreste Molisane Campobasso della stagione 1982/83. In piedi da
sinistra: Stefano Cardinali, Ciro Cardinale, Alfio Romito, Raffaele Luciani,
Mauro Di Benedetto, il coach Giorgio Montano. In basso da sinistra: Nicola Bianchini, Claudio Bulgarelli, Gigi Stefanelli, Fabio Ladomorzi, Costantino
Bilotta. Come vedete, al Palavazzieri non c'era ancora il parquet...
Il campionato parte con la sconfitta esterna di Viterbo, contro la Garbini, il 2
ottobre 1982: 72-64 l'esito a favore dei laziali. Non basta un buon Bulgarelli,
che mette a segno 20 punti, cioè più di quanti la squadra ne sappia realizzare
nell'intera ripresa (19). Al debutto casalingo ecco la prima vittoria degli
uomini di Montano, ottenuta a spese del Costone Siena (93-90). Alfio Romito
mette a segno 31 punti. Il primo stop casalingo dopo tre anni di successi (la
precedente sconfitta interna si perde negli anni della Promozione regionale) è
opera del Carrara, una delle migliori compagini del girone assieme al Tuttopanella Roma, alla Litardi Livorno ed alle due cagliaritane.
Due altre sconfitte (di misura a San Giovanni Valdarno e a Cagliari contro
l'Esperia Monreale) ufficializzano la crisi del quintetto campobassano.
Cardinale e compagni, comunque, non si lasciano sfuggire l'occasione di battere
l'ultima della classe, gli universitari del Cus Pisa, per riassestare un inizio
di campionato non proprio folgorante. Il primo successo esterno è a Roma contro
la Sam, con il punteggio di 72-71 e con i due napoletani, Romito e Cardinale, in
bella evidenza. Un'altra giornata da ricordare in questo campionato "in
chiaroscuro" è sicuramente la netta vittoria sul Cosmos Latina, per la
gioia degli ex Montano, Stefanelli, Nicola Bianchini e Cardinali (quest'ultimo
autore di 29 punti). I laziali dell'ex Zagni nulla possono e perdono 73-100.
Ancora una volta Romito, americano nato per caso a Napoli, fa la differenza.
Ma non sono tutte rose e fiori: la squadra alterna buone prestazioni ad altre
meno positive, e l'indice viene puntato sull'allenatore che, come si suol dire,
"non mangia il panettone" a Campobasso. Fatale, a tal proposito, la
netta sconfitta accusata a Roma (69-88) contro il Tuttopanella. Un laconico
comunicato della società, infatti, solleva dall'incarico Montano e restituisce
la squadra ad Ugo Storto: "Il Nuovo Basket Foreste Molisane comunica di
aver rinunciato alla collaborazione di Giorgio Montano, al quale, oltre ad
augurare un brillante futuro, intende esprimere la riconoscenza per il
contributo prestato. La squadra è affidata al signor Ugo Storto". La
"mossa" avviene quando, comunque, la squadra non è lontana dall'alta
classifica e, a prima vista, non è comprensibile ai più. La spiegano così
Sergio Di Vico e Stefano Amorosa: "Giorgio Montano, di cui resta
indiscussa la preparazione teorica e tecnica, non ha saputo infondere alla
squadra quella carica nervosa necessaria per un campionato di buon livello come
la C1" dice il d.s., mentre il presidente è contento della
nuova-vecchia scelta: "Ugo Storto è un tecnico che conosciamo bene e
che abbiamo imparato ad apprezzare per il suo calore umano e per le sue doti di
trascinatore".
Il coach delle due promozioni consecutive dà nuova linfa alla squadra, che
batte il forte CSM Cagliari con una difesa aggressiva, grinta, tanto contropiede
e soprattutto quella determinazione che è mancata nelle partite precedenti.
Vanno a nozze Romito, Bulgarelli e Bianchini, che realizzano rispettivamente 24,
23 e 20 punti, vincendo così la resistenza degli isolani. Il girone di andata
si chiude a Livorno, dove i campobassani si fanno battere da un'avversaria
diretta per la corsa al quarto posto, ultimo utile per agganciare la poule
promozione. Ma per una matricola la posizione di classifica occupata a metà
stagione è più che buona.
Il girone di ritorno si apre con una squillante vittoria a spese della Garbini
Viterbo, battuta con un 102-78 che non ammette repliche, ma Storto deve
vedersela con un malessere psicologico dell'intero gruppo: la squadra contro i
laziali mostra i difetti di un'intera annata, i frequenti alti e bassi, inizio contratto e tante palle perse banalmente. La panchina è ancora più
corta dopo la defezione di Stefanelli e la "fuga" di Di Benedetto. Per
fortuna Romito (31) e Cardinali (24) non si fanno pregare e trascinano i
compagni al netto successo.
Le speranze di frequentare fino alla fine della stagione l'alta classifica
passano prevalentemente per le gare esterne, ma la Foreste Molisane
"toppa" subito a Siena e poi inanella una serie di risultati negativi
che la allontanano dalle prime posizioni. Un'impennata, quando la squadra non ha
più nulla da chiedere al campionato, a Latina (66-65) grazie alle buone prove
degli ex Cardinali e Bianchini. Ugo Storto lascia la squadra per motivi di
salute: subentra Leo Di Marzio, che non può evitare la sconfitta
casalinga col Viareggio. Il gruppo sembra ormai stanco e demotivato e riesce
nell'impresa di farsi umiliare da una compagine da tempo retrocessa come la Vis
Nova Roma. La successiva sconfitta interna col Tuttopanella e la bella vittoria
col fanalino di coda Empolese non modificano più di tanto un campionato
definito "di assestamento" dalla stessa dirigenza, che non fatica ad
ammettere di essersi "fatta le ossa" in questo primo, duro, campionato
di serie C1, promettente nella prima parte, condotto un po' in calando nella
seconda.
Ma il peggio deve ancora venire, con una notizia che scuote tutto l'ambiente del
N.B.C.: Ugo Storto, allontanatosi "temporaneamente" dalla conduzione
tecnica della squadra, muore minato dal male che lo tormentava da tempo e che
era sempre riuscito a nascondere. I suoi giocatori rinunciano alla trasferta di
Cagliari e si recano in massa ad Ortona per rendergli l'estremo saluto. Non
avrà senso nemmeno l'ultima gara di questo incredibile campionato contro la
Litardi Livorno, anche se per la società significherà la squalifica del campo
per intemperanze del pubblico, che non "gradisce" troppo l'arbitraggio
e provoca alcuni incidenti. Si volta pagina.
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